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400 mila euro solo a Jim Messina, quasi tre milioni stanziati dal Pd per la campagna referendaria. Inoltre, tutti i vantaggi e i benefit utilizzabili, in modo corretto e scorretto, da chi è al governo, vedi il tour argentino a nostre spese della ministra Boschi: e tutto per la sopravvivenza di Renzi. Il premier infatti, benché non perda occasione di accusare i politici (come se lui nella vita avesse mai fatto altro) di voler affossare la riforma per “salvare la poltrona”, sta clamorosamente lottando per salvare la sua, di poltrona, e gli italiani questo lo capiscono perfettamente.
Dunque, soldi a palate, militarizzazione della Rai, intimidazioni e allettamenti, bastone e carota: Renzi ci tiene a far capire che userà il napalm per spazzare via chi non l’ha sostenuto, e che premierà disinvoltamente, secondo il suo stile Caligola (cavalli nominati senatori), chi lo avrà aiutato nel momento del bisogno, offrendo ruoli di potere senza badare a quisquilie come i requisiti o il curriculum.
Eppure.
Luigi Bisignani, sul Tempo, racconta che Diego Piacentini, “l'ennesimo ascoltatissimo e già un po' spaesato astro nascente del Giglio magico”, manager proveniente da Apple e Amazon, fresco della nomina a commissario straordinario per il Digitale di palazzo Chigi, ha spiegato al premier che il grande Messina, “abituato ad usare algoritmi e big data per acquisire consenso” serve a poco, perché “l'Italia è talmente indietro che, a differenza degli Stati Uniti, è impossibile individuare per via informatica i profili degli elettori.”
Troppi sono ancora nel nostro paese gli analfabeti delweb, soprattutto al Sud, dove più alta è la propensione a votare no, troppo pochi sono i dati che consentono di disegnare e individuare le tipologie di cittadini-consumatori a cui si possono indirizzare campagne mirate. L’Italia è un paese di consumi “arretrati” (ma sul concetto di arretratezza ci sarebbe molto da dire), con poche grandi città e i famosi cento campanili, con una provincia che resiste ancora, almeno in parte, all’omologazione globale delle abitudini e degli stili di vita.
Insomma, se la minacciosa e potente macchina da guerra messa in campo da Renzi andrà incontro alla sconfitta, sarà perché ancora una volta ci salveranno le vecchie zie, le granitiche e adorabili vecchie zie che già ci salvarono, secondo la geniale sintesi di Longanesi, dal comunismo nel ’48.
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