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Soldi per i sacramenti, nella bufera un parroco pugliese. La replica: «Non lo sapevo»

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Soldi per i sacramenti, nella bufera un parroco pugliese. La replica: «Non lo sapevo»

 

È finito nella bufera mediatica don Luca De Muro, responsabile dell’oratorio del Redentore al quartiere Libertà di Bari, a causa della sua presenza sulla piattaforma “Pray for me”. Il sito in questione permette a parroci e pastori (in quanto non è solo per i cattolici) di connettersi online con i fedeli, e dare loro supporto.

Ma c’è un ma. Infatti, nella sezione in cui il sito si presenta si legge questa definizione: «Mercato online dove i pastori possono rappresentare i loro servizi, connettersi con nuovi parrocchiani e guadagnare denaro offrendo guida e supporto spirituale». Il problema sta tutto qui, nel “guadagnare denaro”, una cosa non prevista e assolutamente fuori da ogni logica del cattolicesimo. A scoperchiare il vaso di pandora è stato un servizio della trasmissione televisiva “Fuori dal Coro”.

Un inviato di Mediaset ha contattato in incognito, tra gli altri, proprio Don Luca, dovendo pagare una cifra per potersi collegare online e parlare con il parroco. All’accusa, nel video andato in onda su Rete 4, il prete ha risposto comunque di non aver ricevuto alcun pagamento per il servizio fatto.

La versione del parroco

Avrebbe fissato una chiacchierata spirituale da 25 dollari, utilizzando la piattaforma americana 'PrayForMe'. 

A sua insaputa: «Pensavo che lo stessi facendo gratuitamente», si è infatti difeso don Luca De Muro, parroco della chiesa del Redentore nel quartiere Libertà di Bari. La vicenda è emersa da un servizio di 'Fuori dal Coro', trasmissione di Rete4 condotta da Mario Giordano, sui preti italiani che, utilizzando la piattaforma americana, venderebbero sacramenti (come la confessione) e consulenze spirituali dietro il pagamento di alcune somme di denaro. E lo stesso obiettivo di 'PrayForMe', come si legge dalla homepage, è quello di aiutare i «pastori» a «fare soldi offrendo guida spirituale e supporto». I sacramenti, secondo il diritto canonico, sono però gratuiti, a meno che il fedele non decida di lasciare delle offerte per il parroco e la chiesa. Nel caso di don De Muro, il servizio offerto tramite la piattaforma non sarebbe un sacramento, ma una semplice «chiacchierata spirituale». Ma, incalzato dalla trasmissione, il sacerdote avrebbe poi sostenuto di operare «gratuitamente». «Capisco che sembra che sto prendendo in giro - ha aggiunto - ma non è così".

https://www.quotidianodipuglia.it/bari/soldi_sacramenti_don_luca_bari_redentore-8770698.html?_ga=2.103658633.867761271.1744206852-431486791.1693042784

 


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