«Io credo che il 99% delle persone che comincia a fare questo sport, lo faccia per una forma di insoddisfazione verso il suo stato fisico», ha spiegato il body builder
«Io credo che il 99% delle persone che comincia a fare questo sport, lo faccia per una forma di insoddisfazione verso il suo stato fisico», così Andrea Presti, 37 anni, ha spiegato da dove nasce la passione per il bodybuilding. Il culturista della Val Camonica (Brescia) si è raccontato nella puntata del podcast di Giacomo Porretti, Porrecast.
La forza fisica e la mole che «spaventa l'avversario»
Lo sport ha sempre fatto parte nella vita di Andrea Presti e prima di dedicarsi al culturismo praticava judo a livello agonistico: «Ero anche un discreto atleta, ma non un fenomeno. Tecnicamente non ero valido però ero molto forte fisicamente. Già a quel tempo consideravo fondamentale la componente fisica quindi mi allenavo tantissimo in palestra e stavo delle ore». Ed è proprio in quel momento che Presti comprende che la sua strada era un'altra, diversa da quella del padre, nonché il suo insegnante di arti marziali: «Io volevo essere il più grosso possibile perché, non essendo forte tecnicamente, la mia mole spaventava l'avversario. Quando è mancato mio padre, non avevo più quella spinta da parte sua e ho capito che il judo era stato più un retaggio suo».
L'obiettivo «estetico»
Presti ha cercato di dare una definizione al suo mondo: «Il bodybuilding è una l’unica strada che ti permette di modificare quello che mamma natura ti ha dato. A volte quando parli di sport in relazione al bodybuilding la gente si stranisce perché non percepisce la prestazione che viene compiuta. Il bodybuilding è lo strumento con cui tu riesci a modificare il tuo stato: inizi perché il fine è proprio quello. Quando tu vai a fare una gara o quando ti mostri, le persone indubbiamente vedono la fisicità e a nessuno frega nulla di quanto sollevi o quanto ti alleni: vedono solo il risultato perché quello è il fine. Siamo l'unica attività dove l'obiettivo non è tanto quello prestazionale ma è quello estetico».
Sacrifici e disciplina
La passione è sufficiente soltanto all'inizio, poi deve essere accompagnata da due elementi imprescindibili: i sacrifici e la forte disciplina. «Non è una mentalità dittatoriale, è la verità. Qualsiasi sportivo si deve imporre di fare delle cose che non ha voglia di fare in quel momento, ma sa che sono necessarie. Se non agisci in questo modo, non puoi pretendere di avere dei risultati di un certo tipo» ha detto Presti.
E lo stesso atteggiamento vale in generale, secondo l'atleta, ovvero per chiunque ha un obiettivo da raggiungere: «Io non credo che uno studente di medicina, per quanto ami la medicina, ogni giorno si sia alzato con la voglia incredibile di stare 20 ore sui libri: se lo impone».
Poi spiega concretamente in che modo il bodybuilding condizioni la sua vita quotidiana: «Ci sono dei giorni in cui mi alzo e penso: "Una carbonara me la mangerei volentieri". Ma so che non posso quindi non la mangio e archivio il pensiero. Ma il pensiero è ovvio che si presenti. Oppure quando sei a tre settimane da una gara e la tua compagna compie gli anni, la tieni a casa a mangiare merluzzo e broccoli in un Tupperware o la porti fuori e tu mangi Merluzzo e broccoli in un Tupperware e la guardi mentre mangia la pizza? A 3 settimane dalla gara piuttosto che mangiare la pizza mi uccido».
L'alimentazione
«Il cibo nel bodybuilding è fondamentale. Per assurdo la parte più difficile è in questo periodo ovvero quando devi mangiare tanto. Mangio tre etti di pollo a pasto per sette volte al giorno» ha ammesso Andrea. Poi parla della sua dieta più nel dettaglio: «La mia colazione tipo attualmente sono mezzo litro di albume, lo cuocio in padella senza olio. La parte buona è il rosso ma il bianco ha le proteine. Ma il bianco non sai di un ca**o, quello è il problema. Però poi io invento qualcosa».
A pranzo, invece consuma: «300 g di pollo, 200 g di pasta e due cucchiai di olio. Quando sei nella fase in cui devi costruire muscoli, i carboidrati sono altissimi e Io mangio 1 kg di carboidrati al giorno». E ancora rivela la sua fortuna: «Ho un metabolismo velocissimo. Condisco la pasta con quello che voglio, con il sugo di pomodoro, con il ragù, con il parmigiano. Quando arriva la gara, diventi molto più stretto togli il parmigiano, togli tutto e mangi le cose proprio super-clean». Ma non c'è spazio per i vegetali: «Per la verdura vado a periodi, alcune volte mangio talmente tanto che se devo aggiungere anche la verdura non riesco più a mangiare. Allora prendo dei multivitaminici, prendo degli integratori».
Ogni giorno ripete lo schema, non per necessità, ma per pigrizia: «Gli alimenti sono più o meno sempre quelli perché in realtà io sono pigro. Ci potrebbe essere più varietà, una volta mangi il salmone, una volta mangi il pesce bianco. Ma io con sette pasti al giorno non posso permettermi di fare Cracco a ogni pasto e inventarmi il pollo al Curry e altre cose». Inaspettato il consumo di bevande gassate a discapito dell'acqua: «Faccio questa confessione, bevo tè zero, Coca Cola zero. Io non bevo acqua. Tutto quello che introduco nel mio corpo deve avere un gusto, deve avere un sapore altrimenti non sopravvivo... ma niente alcol» ha conluso Andrea Presi.
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