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“IL FATTO” IN DIFESA DELLA NOVIELLO: “CHI LA ACCUSA RAGIONA COME SE I SIGNORI DELLA CONSULTA NON FOSSERO IN GRADO DI COMPRENDERE GLI EFFETTI DELLE LORO SENTENZE. LA CONSULTA È DOTATA DI UN UFFICIO STUDI CHE ANALIZZA ANCHE GLI EFFETTI FINANZIARI DELLE SENTENZE”

È stata davvero Noviello a difendere il governo davanti alla Corte? Non proprio. La titolarità delle cause sui diritti costituzionali è sempre dell’Avvocato generale dello Stato, che decide la linea in stretto contatto col governo ed eventualmente delega uno dei suoi sottoposti a sostituirlo in udienza…

Marco Palombi per il “Fatto quotidiano”

GIUSTINA NOVIELLOGIUSTINA NOVIELLO
Prima Twitter, poi anche i giornali hanno scoperto il colpevole: Giustina Noviello. E chi era costei? Risposta: l’avvocato dello Stato che ha difeso il governo nell’udienza in cui la Corte costituzionale ha bocciato la norma che bloccava l’indicizzazione delle pensioni nel 2012 e 2013. Noviello, sui social, sembra una fan della sinistra Pd ed è decisamente anti-renziana. Insinuazione: ha voluto perdere di proposito e, infatti, ha sottostimato a bella posta l’effetto sui conti pubblici della sentenza.

Racconto affascinante, ma falso e che comunque comporta, per chi lo sostiene, credere anche in un altro paio di cose: 1) la deontologia professionale della Noviello non è contemplata (siccome non le piacciono il premier o il Jobs Act allora non ha fatto bene il suo lavoro); 2) gli attempati signori della Consulta - se l’avvocatura dello Stato non gli spiega tutto per bene - non sono in grado di comprendere gli effetti delle loro sentenze. La querelle sbarcata sui giornali, come detto, inizia su Twitter.

i tweet di giustina noviello salvati da puglisiI TWEET DI GIUSTINA NOVIELLO SALVATI DA PUGLISI
A scoprire l’anima gauchiste della avvocato dello Stato è stato Riccardo Puglisi, economista dell’Università di Pavia discretamente attivo in politica: prima Fare per fermare il declino, poi candidato alle politiche 2013 con Scelta Civica, oggi con Italia Unica di Corrado Passera (“l’antidoto liberale al Pd”, pare). Puglisi ha scoperto le posizioni della Noviello: “Questa non è sinistra, è un concentrato di demagogia e arroganza”, per non citare che uno dei cinguettii incriminati. Non solo: per non farsi mancare nulla, Noviello ritwitta pure Stefano Fassina.

Quindi l’accusa: ha fatto credere alla Consulta che la sentenza valeva “cinque miliardi, invece dei 20-25 che costerà”. Detto che non esistono cifre ufficiali, c’è un problema. Intanto la Consulta è dotata di un ufficio studi che analizza anche gli effetti finanziari delle sentenze. È tanto vero che nel caso della Robin Tax voluta da Tremonti per le sole aziende energetiche, la bocciatura non era retroattiva: in quel caso si è ristabilito il principio dell’equità fiscale tutelando i conti pubblici. Stavolta i giudici hanno deciso invece che il principio costituzionale del pareggio di bilancio aveva “irragionevolmente sacrificato” quello dei pensionati di veder tutelato il potere d’acquisto.
RICCARDO PUGLISIRICCARDO PUGLISI

Si può non essere d’accordo, ma è così: basta leggere la sentenza. Poi c’è un equivoco spiacevole. È stata davvero Noviello a difendere il governo davanti alla Corte? Non proprio. La titolarità delle cause sui diritti costituzionali è sempre dell’Avvocato generale dello Stato, che decide la linea in stretto contatto col governo ed eventualmente delega uno dei suoi sottoposti a sostituirlo in udienza.

Al di là di chi abbia materialmente scritto la memoria depositata insomma, pecche incluse, la titolarità della linea difensiva è dell’Avvocato generale e del governo, che infatti in questi casi controllano tutto prima del deposito. Non solo: se l’avvocatura dello Stato usa numeri sui conti pubblici, sono quelli che le fornisce la Ragioneria generale.

PALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALEPALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALE
Ma cosa ha sostenuto Noviello davanti ai giudici costituzionali? Ha puntato - tra le altre cose - sulla inammissibilità dei ricorsi “per irrilevanza o per manifesta infondatezza”, ha fatto notare che la norma del duo Monti-Fornero garantiva “il rispetto degli impegni Ue, dei vincoli di bilancio”, “la stabilità”dei conti e “la sostenibilità di lungo periodo del sistema pensionistico in termini di incidenza della spesa sul Pil”. Insomma, la Consulta ha deciso avendo tutti gli elementi. Domanda: non è più preoccupante che un governo - terrorizzando i cittadini con lo spettro del default - nel 2011 abbia saccheggiato redditi da 1.200 euro netti al mese con una norma incostituzionale?
sede consultaSEDE CONSULTA


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