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SCHIANTO FRA LA DUCATI E UN FURGONE: MARCO MUORE A 27 ANNI

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AZZANO DECIMO - Un tremendo scontro fra una moto Ducati e un furgone Renault nel tardo pomeriggio ad Azzano Decimo in via Nuova di Corva e il giovane centauro è morto poco dopo per la gravità delle lesioni. Era  stato subito soccorso dal Suem ma non c'è stato nulla da fare













Incidente mortale ad Azzano X: vittima un centauro

Lo schianto è avvenuto poco prima delle 17: la vittima è un giovane  del posto che aveva compiuto 27 anni da poco più di un mese, Marco Paviotti, originario di San Vito al T. (Pn). Sarebbe morto durante il trasporto in ospedale.

http://www.leggo.it/news/italia/azzano_decimo_incidente_moto_furgone_mortale-2181474.html

HAWAII, SALVA L'AMICO CHE VOLEVA LANCIARSI NEL VUOTO. POI PRECIPITA E MUORE

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Hawaii, salva l'amico che voleva lanciarsi nel vuoto. Poi precipita e muore

di Federica Macagnone
Quando ha visto il suo amico che minacciava di lanciarsi nel vuoto dal 14° piano, Tommy Bennett, 24enne inglese, ha seguito il suo istinto: doveva salvarlo, e per farlo si è arrampicato sul cornicione di uno dei dormitori della University of Hawaii a Honolulu, sfidando l'altezza e riuscendo a convincerlo a non uccidersi. Ma quando sembrava che tutto stesse per concludersi con un grande spavento, il cornicione si è sgretolato sotto i suoi piedi: Tommy è precipitato ed è morto sul colpo, mentre l'amico è riuscito a salvarsi tenendosi aggrappato alla finestra. Da quel momento, però, una parte di lui è come morta e il rimorso non gli ha più dato tregua.  Dall'agosto 2015 il senso di colpa lo ha accompagnato tutti i giorni e lui non è più riuscito a riprendersi veramente. Adesso quel macigno sembra essere diventato più leggero da quando la mamma di Tommy ha deciso di contattarlo per comunicargli di averlo perdonato. «Non ho niente contro di lui - ha detto Lesley Heard, 51 anni, che viene a Plymouth, nel Devon - non voglio che la sua vita sia piena di rimpianti per quello che è successo. Voglio che l'eredità di Tommy sia quella di aver dato la sua vita per un amico. Ho sentito il ragazzo poco tempo fa e mi ha detto che il mio perdono era fondamentale per la sua ripresa: io gli ho semplicemente detto che è stato un tragico incidente e che non è stata colpa sua». Secondo un'inchiesta, Tommy è morto a causa del trauma dovuto all'impatto, mentre l'amico è riuscito a salvarsi ancorandosi alla finestra. «Anche se la parola eroe ormai è inflazionata credo che il suo gesto abbia dimostrato che lui lo era veramente - ha detto il fratello della vittima - Siamo tutti così immensamente orgogliosi di Tom per il suo atto d'amore». «Tommy aveva a cuore la gente e per questo era amato da tante persone - ha detto Ted Guillory, l'amico che ospitava la festa al 14° piano del dormitorio dell'Università in quella tragica notte - Ha dimostrato di tenere più alle altre persone che a se stesso. Lui è veramente quello che si può definire un eroe».

http://www.leggo.it/news/esteri/precipita_muore_salvare_amico-2181302.html

EMISSIONI VULCANICHE IN CORSO, MORIA DI PESCI NEL LAGO D'AVERNO. ERA LA PORTA AGLI INFERI DEI ROMANI

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POZZUOLI. Un forte odore di zolfo è quello che si sente da stamattina attorno alle sponde al lago d'Averno, storica porta agli Inferi secondo i romani. Il motivo sarebbe da ricercarsi dalla presenza nell'acqua dell'idrogeno solforato che deriva dall'attività vulcanica sottostante dello specchio acqueo. L'emissione di fumarole che complice anche il freddo fa condensare in superficie più velocemente l'idrogeno sprigionando il forte odore appunto di zolfo. Ciò, inoltre, crea un ambiente anossico per i pesci, per lo più cefali di piccole e grande dimensioni, che da questa mattina si stanno portando verso la riva e salgono a galla boccheggiando.

















Moria di pesci nel lago d'Averno, vicino Napoli

Come si può vedere dalle foto già ci sono diversi morti attorno alle sponde del lago. "Il fenomeno ha interessato anche negli anni scorsi lo specchio lacustre sempre nei mesi di novembre o gennaio, tra stasera e domani ci potrebbe essere un aumento della moria", hanno spiegato alcuni residenti della zona. Ad essere maggiormente interessato è il lato est verso la grotta di Cocceio e in prossimità della grotta Bagno della Sibilla. Lungo le sponde, infatti, si nota un velo dal colore giallognolo chiaro sull'acqua segno della presenza dell'idrogeno solforato. Inoltre, stormi di gabbiani si sono portati, insolitamente, verso la riva per cibarsi dei pesci che salgono a galla alla ricerca di ossigeno.  

http://www.leggo.it/news/italia/lago_averno_moria_pesci-2181316.html

MORTA TILIKUM, L'ORCA ASSASSINA STAR DI BLACKFISH. "ORA È LIBERA DOPO 34 ANNI DI SOFFERENZA"

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Morta Tilikum, l'orca assassina star di Blackfish. "Ora è libera dopo 34 anni di sofferenza"

di Remo Sabatini
Tilikum, la grande orca, è finalmente libera. È morta ieri, a seguito di una complicazione dovuta alla grave malattia che, da tempo, era il marzo scorso, l'aveva colpita, debilitandola.
Divenuta famosa anche grazie al pluripremiato film documentario Blackfish, lo splendido maschio, aveva vissuto praticamente tutta la sua vita nelle vasche dei parchi marini di quasi mezzo mondo. Trentaquattro anni di sofferenza e solitudine che lo avrebbero portato ad attaccare persino esseri umani, cosa, questa ultima, stupefacente se si considera il fatto che, in Natura, non si sono mai registrati episodi simili ai danni dell'uomo. Ripercorriamo brevemente la storia di Tilikum perché, spesso, dietro lo spettacolo che attira i turisti, si nasconde ben altro.
Catturato quando era soltanto un cucciolo di due anni, era il 1983 nelle acque che lambiscono l'Islanda, e strappato alla sua famiglia, il piccolo viene portato allo Hafnarfjorour Zoo Marine dove rimarrà per circa un anno. Venduto, sarà trasferito a Sealand, in Canada, dove si troverà ad affrontare la dura gerarchia delle altre orche adulte già presenti. Come per gli elefanti, infatti, la struttura gerarchica delle orche è matriarcale e Tilikum, più giovane e ultimo arrivato, ne farà le spese tanto da essere aggredito dalle grandi femmine, in diverse occasioni. Nonostante questo, sarà costretto ad esibirsi fino a otto volte al giorno. 


Stress e tristezza sono gli ingredienti che porteranno Tilikum al tragico episodio del 1991 quando l'addestratrice Keltie  Byrne cade in acqua e le tre orche la aggrediscono con Tilikum che la trascina sul fondo. Saranno necessarie due ore per recuperare il corpo della Byrne. Il drammatico episodio si traduce con la chiusura di Sealand che mette nuovamente in vendita Tilikum. Il notissimo Sea World se lo accaparra. L'intento è quello di trasformare la più grande orca in cattività in una star. Tilikum, intanto, continua a dare segni (inascoltati) di depressione e stress e rabbia. Il 1999 e il 2010 sono gli anni nei quali si verificheranno gli altri due tragici casi che lo coinvolgeranno drammaticamente. Nel primo, causerà la morte di un intruso che, nottetempo, si era tuffato nella sua vasca. Nel secondo sarà la volta di Dawn Brancheau, addestratrice, trascinata a fondo e uccisa. Nonostante fatti così drammatici viene ribadito, dalla proprietà, il buon tenore di vita delle orche quasi che fosse stata l'inesperienza della sfortunata addestratrice ad ucciderla. In ogni caso, da quel lontano 2010, Tilikum viene isolato dai suoi simili e trasferito in una vasca definita, da chi ne segue le vicende, una "bagnarola" dove riesce a malapena a girarsi. Impossibile, ormai per lui, persino comunicare con le altre orche. Solo, gli viene consentito di avere l'accesso alla vasca più grande solo al termine degli spettacoli per la passerella strappa applausi. Poi, infine, la malattia e la morte. La libertà. 


http://www.leggo.it/news/esteri/morta_tilikum_orca_assassina_blackfish-2181224.html

ISOLA DEI FAMOSI A LUCI ROSSE, CICCIOLINA TWITTA: "PRONTA A PARTIRE"

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Isola dei Famosi a luci rosse, Cicciolina twitta: "Pronta a partire"

I primi nomi dei concorrenti che partiranno per la prossima edizione de L'Isola dei Famosi sono già trapelati, ma altri restano avvolti nel mistero. Uno di questi è quello di Ilona Staller, in arte Cicciolina. La diva del porno non ha mai partecipato a un reality e pare che voglia fare un'eccezione proprio con L'Isola dove è stato già confermato il nome di un'altra star del mondo a luci rosse, Malena Mastromarino, detta "la Pugliese", musa di Rocco Siffredi. Cicciolina ha confessato, come riporta Blog Tv, che un anno fa stava per partecipare alla versione spagnola del programma di Magnolia: «Ero con una mia amica a cena e parlavo del fatto che avrei dovuto a breve firmare il contratto per partecipare al programma. Era una confidenza che facevo in amicizia, ma lei lo ha riferito alla persona sbagliata nell'ambiente dello spettacolo e per me è andato tutto a monte. È stata proprio una cattiveria gratuita». Adesso la porno diva ungherese sembra confermare lei stessa la partecipazione al reality italiano con un chiaro messaggio su Twitter: «Ci vediamo presto al #isoladeifamosi».


http://www.leggo.it/gossip/news/isola_famosi_cicciolina_sui_social_pronta_partire-2181046.html

HIGUAIN "MALATO DI SESSO", ANTONELLA SI SCUSA: "IO FRAINTESA"

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Higuain "malato di sesso", Antonella si scusa: "Io fraintesa"

Antonella Fiordelisi cerca di fare chiarezza sulla vicenda che l'ha fatta finire sotto i riflettori. La modella e schermitrice salernitana, è finita sui giornali per aver pubblicato una chat di Instagram in cui Higuain le chiedeva foto del lato B. Il commento sul calciatore era stato: "E' malato".  

Antonella Fiordelisi
Giovedì
Giusto per fare chiarezza:
Con Higuain ci siamo sentiti un paio di volte sulla chat di Instagram, e la nostra è stata una conversazione scherzosa e goliardica. Non volevo sicuramente offenderlo, anche perché i malati sono altri e non sicuramente Higuain che con me si è comportato in modo educato e mai inopportuno. Mi scuso con lui, non era sicuramente mia intenzione offenderlo ne' creare inesistenti gossip: la mia è stata una semplice battuta. Da sportiva volevo aggiungere che ho imparato una lezione da questa esperienza: bisogna stare molto attenti alle parole che si usano sui social, spesso buttate lì in modo scherzoso e bonario.
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Oggi si scusa con il campione juventino e in un'intervista a "lacittàdisalerno.gelocal.it" spiega di essere stata fraintesa. "Penso che sia stato tutto ingigantito. La chat su Instagram con Higuain è vera, risale a più di due mesi fa e non ho inventato niente, sicuramente ho sbagliato a renderla pubblica. Sono stata ingenua, rispondendo alle domande su Ask. Mi preme sottolineare che la conversazione con il calciatore aveva toni goliardici e anche quando successivamente l’ho definito 'malato' il tono era scherzoso, ma questo purtroppo non è emerso. Adesso sembra quasi che il calciatore sia uno stalker agli occhi della gente ed io nella migliore delle ipotesi, una che lo attacca, per porsi al centro dell’attenzione e ricavarne notorietà. Invece, stimo Higuain, nei miei confronti si è comportato in modo educato e mai inopportuno".


"Mi preme scusarmi con Higuain, non vorrei che si sentisse offeso dalla mia frase perché era solo una battuta. Ribadisco che non era mia intenzione offenderlo o creare inesistenti gossip. Non pensavo davvero che potesse crearsi tutto questo clamore. Mi sento decisamente spiazzata, non pensavo che un mio commento scherzoso, potesse creare questa situazione... Ho capito che bisogna stare molto attenti a ciò che si pubblica sui social".



http://www.leggo.it/gossip/news/higuain_foto_antonella_fiordalisi-2181466.html

POI DICONO CHE LA MORTE E' BRUTTA...

Article 24

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ROMA, URTA CON L'AUTO UOMO A PASSEGGIO
CON IL CANE E POI LO AGGREDISCE


Roma, urta con l'auto uomo a passeggio con il cane e poi lo aggredisce

Stava transitando per via Brunetta angolo via Passeggiata di Ripetta intorno alle 11.40 di giovedì, R.R. 45enne milanese, quando facendo retromarcia ha urtato accidentalmente un uomo che in quel momento stava passeggiando con il suo cane. Da questo episodio ne è nato immediatamente un diverbio che via via si è fatto più pesante, fino ad arrivare alla violenza fisica. Il proprietario dell'auto infatti ha reagito agli insulti del proprietario del cane sferrandogli un pugno in pieno viso, che lo ha fatto cadere tra il ciglio della strada e il marciapiede. A questo punto sono intervenuti alcuni testimoni dell'accaduto, prestando soccorso all'uomo a terra. Uno di questi, da un ristorante nei pressi del luogo dell'incidente, ha chiamato immediatamente il 113 e, all'arrivo della pattuglia della Polizia di Stato, ha potuto raccontare quanto visto dalla vetrata del locale. La vittima, accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale Santo Spirito è stata poi giudicata guaribile con 30 giorni di prognosi. L'aggressore è stato invece accompagnato negli Uffici del Commissariato di Trevi, dove è stato arrestato per lesioni personali aggravate.

http://www.leggo.it/NEWS/ROMA/urta_auto_cane_roma_ripetta_arresto/notizie/1238198.shtml

Article 23

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IL CAMBIO DEI GUARDONI - HEIDI KLUM LANCIA LA SUA LINEA DI BIANCHERIA INTIMA MANDANDO TRE MODELLE IN MUTANDE DAVANTI A BUCKINGHAM PALACE E ALLE PRINCIPALI ATTRAZIONI TURISTICHE DI LONDRA: “VOGLIO CHE SIA LINGERIE PER TUTTE LE DONNE” (SÌ, CERTO)

La modella e presentatrice tedesca Heidi Klum (41 anni) ha sguinzagliato tre belle figliole in giro per Londra: a casa della regina, davanti alla ruota panoramica, e in mezzo a Piccadilly Circus, causando naturalmente un delirio tra il pubblico di passanti arrapati… -



modelle in lingerie a buckingham palaceMODELLE IN LINGERIE A BUCKINGHAM PALACE
Emana sensualità esattamente coma la sua nuova linea di lingerie. Heidi Klum ha partecipato a Londra, in Oxford Street, al lancio della nuova linea 'Heidi Klum Intimates', realizzata in collaborazione con il brand Bendon.

modelle a londraMODELLE A LONDRA
La super top indossava per l'occasione uno dei suoi reggiseni, un modello verde smeraldo che si intravedeva sotto la maglia nera traforata, abbinata a dei sensuali pantaloni di pelle neri aderentissimi.

modelle a londra 3MODELLE A LONDRA 3modelle a londraMODELLE A LONDRA
La 41enne ha lanciato questa linea rivolgendosi a tutte le donne, quelle comuni, che però nel quotidiano hanno voglia di sentirsi sexy come se fossero in passerella. A 41 anni la modella ha raccontato di sentirsi piena di energia, come se avesse appena spento 30 candeline, e ha confessato di essere onorata di aver realizzato questa linea. "Amo la lingerie sexy", ha affermato. 

Article 22

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LA CONSULENTE DI RENZI, L'INCANTEVOLE CARLOTTA DE FRANCESCHI, VOLA A LONDRA PER L’INCONTRO ORGANIZZATO DALLO STUDIO “LEGANCE” E DALL’AMBASCIATORE TERRACCIANO - IL FONDO “CLESSIDRA” PREMIATO AL PRIVATE EQUITY AWARD

La De Franceschi discuterà di mercati e riforme con l’ex ministro, ora banker di Morgan Stanley, Domenico Siniscalco, il numero uno europeo dell’ investment banking di Citi, Luigi De Vecchi, l’imprenditore Paolo Astaldi e il presidente dei giovani di Confindustria, Marco Gay…


Carlo Cinelli e Federico De Rosa per il “Corriere Economia- Corriere della Sera”
Carlotta De FranceschiCARLOTTA DE FRANCESCHI

1 - Qualcuno in passato si era lamentato perché i nostri ambasciatori in giro per il mondo facevano toppo poco per spingere il Made in Italy. Non è certamente il caso di Pasquale Terracciano, ambasciatore a Londra, che ha trasformato la residenza di Grosvenor Square in una sorta di dependance del ministero dello Sviluppo Economico.

Lunedì prossimo Terracciano, insieme a Marco Gubitosi , partner londinese di Legance, accoglierà un centinaio di ospiti invitati dallo studio legale milanese a parlare delle nuove prospettive di investimento in Italia. L’occasione segnerà il debutto della new entry di Palazzo Chigi Carlotta De Franceschi, ex banker di Goldman Sachs, Merrill Lynch e Credit Sussie, chiamata da Matteo Renzi nel gabinetto dei consiglieri economici.
PASQUALE TERRACCIANO MARIO MONTI jpegPASQUALE TERRACCIANO MARIO MONTI JPEG

L’economista discuterà di mercati e riforme con l’ex ministro, ora banker di Morgan Stanley, Domenico Siniscalco, il numero uno europeo dell’ investment banking di Citi, Luigi De Vecchi, l’imprenditore Paolo Astaldi e il presidente dei giovani di Confindustria, Marco Gay. Tra gli speaker ospiti di Legance anche il patron di Tip, Gianni Tamburi , Vittorio Pignatti Morano di Trilantic, il numero uno di Bpm, Giuseppe Castagna , il capo economista di Mediobanca, Antonio Guglielmi e Giancarlo Aliberti di Apax.

2 - La scatola nera a bordo delle automobili è appena diventato un pezzo del programma di governo con il disegno di legge su concorrenza e liberalizzazioni presentato da Federica Guidi. Pubblicitari e compagnie si sono messi rapidamente all’opera. Da ieri ha debuttato sugli schermi lo spot di Genertel che fissa il punto: il peggior nemico degli automobilisti sono gli automobilisti stessi con tic, manie e distrazioni varie. In regia la M&C Saatchi di Carlo Noseda che conferma lo stile provocatorio dei suoi prodotti. L’aveva già fatto (sempre per Genertel) piazzando la prua di un sottomarino in Piazza Mercanti, davanti alla Madonnina.

3 - «Nonostante le condizioni macroeconomiche l’Italia può ancora essere una fonte per ritorni elevati». Non è uno spot ma la motivazione del Private Equity International Award 2014 conferito a Clessidra dal più autorevole magazine di settore. Il fondo di private equity di Claudio Sposito è stato premiato come «Firm of the year» in Italia per aver ottenuto oltre un ritorno di oltre un miliardo dalla cessione della quota in Pirelli a Rosneft, la vendita di Cerved e dalla quotazione di Anima. È la prima volta che Clessidra vince l’ambito premio assegnato dal magazine Pei . Per le operazioni in Italia sono stati premiati anche Xenon, al secondo posto, e Ambienta, il fondo «green» di Nino Tronchetti Provera . 
CLAUDIO SPOSITOCLAUDIO SPOSITOFEDERICA GUIDIFEDERICA GUIDI

















http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/consulente-renzi-incantevole-carlotta-de-franceschi-vola-londra-96560.htm?utm_source=outbrain&utm_medium=widget&utm_campaign=obclick

IL CONDUTTORE BACIA IL SENO DELL'ATTRICE CONTRO LA SUA VOLONTÀ: LE MOLESTIE SESSUALI IN DIRETTA TV

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PARIGI - Indignazione e oltre 250 segnalazioni per il gesto di due conduttori in diretta tv in Francia, i quali hanno molestato sessualmente una delle donne invitate come ospiti. Il Conseil supérieur de l'audiovisuel, l'organo francese che vigila su ogni aspetto di radio e televisione, è stato chiamato a indagare su quanto accaduto durante l'evento '35HoursOfBaba', una maratona televisiva andata in onda qualche giorno fa sul canale francese C8. I conduttori Cyril Hanouna e Jean-Michel Mairehanno ospitato Soraya Riffy, una 21enne chiamata a interpretare Kim Kardashian in una parodia della rapina a mano armata di cui la star dei reality è stata vittima qualche settimana fa a Parigi.  Durante la gag, uno dei due conduttori, Jean-Michel Maire, finge di soccorrere la donna e così, per ringraziare l'uomo, Cyril Hanouna propone a Soraya di concedere al suo collega un bacio sulla guancia. La ragazza, visibilmente imbarazzata, rifiuta, dicendo un secco "No". Jean-Michel Maire però insiste, sostenendo che la ragazza abbia detto sì. "Ho detto no - ribatte Soraya - a casa c'è qualcuno che mi sta guardando". "Potremmo farlo dietro le quinte - propone allora ironico Maire - Solo uno smack, un piccolo smack".


Le malaise est total. Moqueries, misogynie et agression sexuelle en direct sur . La médiocrité encensée dans ce pays. .

A quel punto, Soraya sembra convincersi e offre a Maire la guancia, solo che il conduttore cambia direzione, baciandole il seno. "E' fuori luogo - commenta allora Hanouna - Non si fa, scusati con Soraya!". "Chiedo scusa - dice Maire - non ricomincerò più". La scena ha sollevato un polverone di polemiche Oltralpe, soprattutto sui social, scatenando l'indignazione dell'associazione 'Osez le féminisme!", come scrive Bfm Tv, che si è rivolta alla Csa, etichettando il fatto come "agressione sessuale". La ragazza, del resto, aveva rifiutato chiaramente di baciare il conduttore. Dal canto suo, l'autorità ha replicato dicendo di aver ricevuto "oltre 250 segnalazioni sulla trasmissione" precisando che presto "verrà aperto un dossier" sul caso.

"Anche durante una trasmissione di intrattenimento - ha tuonato su Twitter il ministro per la Famiglia e i Diritti delle donne, Laurence Rossignol - quando una donna dice no è no". A stretto giro di posta è arrivata la risposta di Soraya, che su Facebook ha minimizzato la gravità del gesto, chiesto ai detrattori di smetterla di coprire di insulti Jean-Michel Maire. "Smettetela di insultarlo - ha scritto Soraya sul proprio account, postando una foto che li ritrae abbracciati - Questo uomo è un uomo rispettoso e non merita alcuna sanzione nonostante i suoi impulsi maschili".


Malgré le buzzz il reste une personne que j ai bcp apprécié lors de ma présence sur le plateau
Arrêtez de l accabler cet homme est un homme tres respectueux et ne mérite aucune sanction malgré ses pulsions masculines
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 In un'intervista rilasciata al magazine online 'Slate', la ragazza ha poi aggiunto di aver parlato con il conduttore e di aver chiarito la questione: "Jean-Michel ha detto che in seguito a questo episodio ha avuto molti problemi, sia con la famiglia sia con il suo lavoro - ha spiegato Soraya - La figlia non voleva tornare a scuola per timore che chiamassero suo padre un 'maniaco'. Gli ho detto che non lo denuncerò, che non mi interessa né prendere i soldi, né rovinargli la carriera. Lui mi ha detto che non mi stava chiamando per questo, ma per sapere come stavo". Quando il giornalista le ha fatto notare che la vittima in realtà è lei, Soraya ha replicato: "So cosa vuoi dire - ma sta a me dimostrare che non sono così" spiegando di voler tornare in tv per dare la sua versione dei fatti. "Ho detto no quando mi ha chiesto di baciarlo - ha continuato - ma si è scusato; non dopo la trasmissione, ma in diretta, quando Cyril Hanouna glielo ha chiesto. Avevamo parlato prima del programma, non è una persona cattiva. E' dura per lui...Quello che sta vivendo da giorni".

http://leggo.it/news/esteri/molestie_sessuali_diretta_tv_conduttore_bacia_seno_attrice-2033219.html

YOUTUBE Spagna, il conduttore le abbassa il vestito. E lei resta nuda

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Spagna, il conduttore le abbassa il vestito. E lei resta nudaSpagna, il conduttore le abbassa il vestito. E lei resta nuda
Spagna, il conduttore le abbassa il vestito. E lei resta nuda

MADRID – Yola Berrocal ha 46 anni e famosa in patria e nel mondo come la donna con il seno più grande di Spagna.
Ospite di uno show su Telecinco, il conduttore ha pensato bene di umiliarla abbassandole lo striminzito top e lasciandola praticamente a seno nudo davanti alle telecamere.
La donna prova anche a coprire con il suo corpo i maxischermi in cui viene proiettato il video, prima di uscire infuriata dallo studio accusando di essere stata vittima di una macchinazione.

http://www.blitzquotidiano.it/photogallery/youtube-spagna-il-conduttore-le-abbassa-il-vestito-e-lei-resta-nuda-2568412/

Trapianto midollo, “azzerata mortalità bambini con immunodeficienze primitive” grazie a nuova sperimentazione salvavita

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Trapianto midollo, “azzerata mortalità bambini con immunodeficienze primitive” grazie a nuova sperimentazione salvavita

Grazie a questa tecnica messa a punto dagli scienziati dell'ospedale Bambino Gesù di Roma Ariel, 15 mesi, affetta da una malattia rara, sta bene. I risultati di questa tecnica, messa a punto dall’équipe di Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di oncoematologia, saranno presentati nel corso del 58esimo meeting annuale dell’American society of hematology e dimostrano “una guarigione del 100% dei bambini con immunodeficienze primitive"

Football Leaks, il Torino di Urbano Cairo paga il conto offshore

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Un bonifico da 500 mila euro a Vaduz. All’agente di un calciatore che ha giocato solo sei partite

DI VITTORIO MALAGUTTI E STEFANO VERGINE
Football Leaks, il Torino di Urbano Cairo paga il conto offshore Urbano Cairo
Chi si ricorda di Rubén Pérez? Spagnolo, 27 anni, nell’autunno del 2014 Rubén Salvador Pérez del Marmol ha collezionato sei scampoli di partita tra campionato ed Europa League con la maglia del Torino. Davvero troppo poco per lasciare il segno. Tanto più che a gennaio del 2015, sei mesi dopo essere arrivato in prestito gratuito dall’Elche, 
il mediano nativo di Siviglia è stato spedito all’Atletico Madrid, che lo ha girato al Granada. Insomma, una comparsa, ma pur di averlo in squadra 
il Torino del patron Urbano Cairo 
ha pagato 500 mila euro.

I soldi però non sono andati all’Elche. 
E neppure all’Atletico Madrid, che 
nel 2014 risultava titolare dei diritti economici sul calciatore. Secondo quanto emerge dai documenti di Football Leaks esaminati dall’Espresso e dagli altri 11 componenti delnetwork di giornalismo investigativo EIC , il Torino ha versato mezzo milione di euro sul conto di una banca del Liechtenstein intestato alla Contineo, società registrata nell’isola di Malta. Come si spiega questo pagamento? Interpellato dall’Espresso, il club granata ha risposto che quella somma è il compenso dovuto a Contineo perché questa «promuovesse, nell’interesse del Torino FC, un accordo con il club spagnolo Atletico Madrid per il trasferimento temporaneo con diritto di opzione 
del diritto alle prestazioni sportive 
del calciatore Rubén Pérez».

A occhio, quello andato in porto nell’estate di due anni fa non sembra un grande affare per Cairo, al quale Rubén Pérez è costato in media, solo di intermediazione, 80 mila euro a partita. I soldi sono finiti al sicuro a Vaduz, in uno dei Paesi europei dove il segreto bancario è più rigido e impenetrabile. Mentre Contineo, la società che ha incassato il denaro, ha sede a Malta, 
un centro offshore dal fisco leggero.

Il contratto tra il Torino e la sua controparte maltese è stato firmato 
il 30 giugno del 2014, la stessa data in cui, come risulta dai documenti, il club del patron Cairo ha siglato l’intesa con l’Atletico Madrid per il prestito gratuito di Rubén Pérez, con la possibilità di acquistarlo entro il 30 giugno dell’anno successivo a un prezzo di 3,2 milioni.

L’affare però non va in porto. Il calciatore spagnolo non trova spazio nella squadra all’epoca allenata da Giampiero Ventura (attuale tecnico della Nazionale) e viene restituito al mittente. L’unico a guadagnare qualcosa da questo viaggio di andata e ritorno 
è la Contineo di Malta, uno schermo societario intestato a Mariano Aguilar Lopez, un agente spagnolo 
con licenza Fifa.

Dopo aver fatto tappa nel Liechtenstein, una parte del denaro ritorna in Italia. Il 31 luglio del 2014, sei giorni dopo aver ricevuto il pagamento da parte del Torino, l’amministratore della Contineo, Valerian Butoi, dà ordine alla VP Bank 
di Vaduz di girare 125 mila euro alla Agb management di Roma, una sigla ben conosciuta nell’ambiente del calcio nostrano. La società è controllata da Giuseppe Bozzo, un avvocato da anni in prima linea nel calciomercato. Tra i suoi più affezionati clienti ci sono nomi come Antonio Cassano, Fabio Quagliarella 
eMateo Kovacic .


http://espresso.repubblica.it/inchieste/2016/12/09/news/football-leaks-il-torino-di-urbano-cairo-paga-il-conto-offshore-1.290642

MISS PRAGA MANDA QUESTO SORRISO SPLENDIDO IN PRIMO PIANO AL SUO EDITORE PREFERITO


GRANDE GO NAGAI

LETTERA DI STORACE ALL'ASSOCIAZIONE TRE LOTTI

Football Leaks: chi è davvero Kia Joorabchian, il manovratore dell'Inter

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Affari con gli oligarchi russi, accuse di riciclaggio, un fondo alle Cayman. Cosa si scopre nei documenti dell'inchiesta internazionale sul calcio a proposito dell'agente preferito dai nerazzurri

DI VITTORIO MALAGUTTI E STEFANO VERGINE
Football Leaks: chi è davvero Kia Joorabchian, il manovratore dell'Inter Gli spaghetti non sono più trendy? La nuova moda a Londra è il cibo coreano? Nessun problema: Kia Joorabchian, l’agente di calciatori a cui si è affidata la nuova Inter in versione cinese, non è tipo che si affeziona.
Appena ha capito come andavano le cose, il procuratore con doppio passaporto (iraniano e britannico) ha chiuso il suo locale italiano, Babbo Restaurant, e in meno di un mese ne ha aperto un altro. Anzi, tre. La catena si chiama Jinjuu, in coreano “perle”. Cucina affidata alla chef Judy Joo, ex Goldman Sachs prestata ai fornelli dei reality-show britannici. Zone scelte per l’avventura culinaria: Mayfair 
e Soho, tra le più costose di Londra. Senza dimenticare il terzo ristorante, piazzato sulla California Tower di Hong Kong. Insomma, roba da ricchi.

Tanto da far sorgere la domanda: come ha fatto il figlio di un venditore d’auto iraniano emigrato in Europa a raggiungere tanto sfarzo? 
Di sicuro il 45enne nato a Teheran, scappato insieme alla famiglia dopo la rivoluzione khomeinista, ha sempre seguito lo stesso principio: va’ dove ti porta il denaro. E così, con la stessa velocità con cui ha rimpiazzato la “lasagna al ragù di chianina” con il “whole baby Corean fried chicken”, Kia ha cambiato i clienti nel mondo del calcio. Dopo i russi, ora l’agente anglo-iraniano ha deciso di puntare sui cinesi, 
i nuovi ricchi nel mondo del pallone. Soprattutto quelli di Suning, il gruppo che ha comprato l’Inter.

Gabriel Barbosa
Gabriel Barbosa

L’alleanza fra Kia e i cinesi 
non può sorprendere. L’agente con la passione per i ristoranti, d’altronde, è da sempre un pioniere. Basta andare indietro nel tempo per capire qual è 
la sua specialità. È il 1999. Joorabchian ha meno di trent’anni ma si comporta 
già come un businessman navigato. Attraverso una società offshore delle British Virgin Islands compra il quotidiano russo Kommersant. E lo rivende poco dopo a Berezovsky. Boris, Berezovsky: l’oligarca trovato morto a Londra, nel 2013, nella sua vasca da bagno. Un nome ricorrente nella carriera di Joorabchian. Come quello 
di altri due milionari dell’Est trasferitisi Oltremanica: il patron del Chelsea, Roman Abramovich, e il paperone georgiano Badri Patarkatsishvili. Entrambi 
di origine ebraica. Entrambi coinvolti in un’indagine della magistratura brasiliana che 
ha cercato di capire se Kia fosse la loro testa di legno in Sudamerica, la persona usata per riciclare denaro sporco nel calcio.

Già, perché una decina di anni fa, con la società inglese Msi, Joorabchian ha segnato l’ingresso ufficiale nel mondo del pallone dei fondi d’investimento. In particolare dei Tpo (Third-party ownership), meccanismi ora vietati dalla Fifa, ma che fino al 2014 hanno permesso a chiunque di diventare proprietario di calciatori. Nel 2004 la Msi firma un accordo per finanziare il club brasiliano 
del Corinthians. In più, compra i diritti economici di diversi giocatori finiti al Corinthians stesso, tra cui due giovani argentini destinati a diventare stelle mondiali: Carlos Tevez, passato anche per la Juventus, e Javier Mascherano. L’indagine brasiliana è finita nel nulla: due anni fa, quando Berezovsky e Patarkatsishvili erano già morti, i giudici di San Paolo hanno assolto tutti gli indagati. La passione di Joorabchian per il calcio non 
si è però spenta. E nemmeno quella per i Tpo, nonostante oggi siano vietati.

I documenti di Football Leaks rivelano che l’agente iraniano ha fondato Sports Invest Fund, un fondo con uffici a Londra, sede fiscale alle Cayman e un obiettivo: «Acquistare i diritti economici di giocatori». Tpo, dunque.

Peccato che il fondo sia stato attivo almeno fino 
a marzo del 2015, quando la pratica era già stata bandita. Un problema? Neanche per sogno. Kia e compagni - direttore è l’ex amministratore delegato del Manchester City, John MacBeath, mentre a capo degli agenti c’è il procuratore brasiliano Giuliano Bertolucci - presentano infatti ai loro potenziali clienti una soluzione semplice. In una brochure inviata al Porto, Sports Invest scrive: «Al fine 
di essere pienamente compatibile con le regole Fifa sulla proprietà dei calciatori, 
il fondo acquisterà un club calcistico, probabilmente 
in Inghilterra, così da poter comprare i cartellini dei giocatori». In gergo si chiama Tpi, Third-party investment, ma la sostanza non cambia: lo scopo resta quello di diventare proprietari occulti dei calciatori.

Il club inglese alla fine è stato comprato? Questo, dai file di Football Leaks, non emerge. Di certo ai suoi sottoscrittori Kia garantisce rendimenti elevati. L’agente preferito dall’Inter scrive infatti di aver guadagnato 170 milioni di euro in quattro anni grazie ai trasferimenti di alcuni giocatori. Nella lista oltre a Tevez e Mascherano vengono citati David Luiz, Willian, Ramires, Oscar, Paulinho. Tutti brasiliani passati per il Chelsea di Abramovich. Dai file di Football Leaks emerge che Kia ha avuto un ruolo anche nella compravendita di altri giocatori.

Tra questi c’è l’attaccante del Milan, Luiz Adriano, arrivato in Italia dal club ucraino dello Shaktar Donetsk. Nel caso della punta rossonera, Joorabchian era l’agente del Milan. Diversa la vicenda di un altro brasiliano, il difensore Kenedy, acquistato l’anno scorso proprio dal Chelsea e girato in prestito 
al Watford, il club inglese controllato dalla famiglia Pozzo, proprietaria anche dell’Udinese. A vendere il giocatore al Chelsea non è stato però il Fluminense, la squadra dove giocava Kenedy, ma la Almax Sports Management, una società registrata alle British Virgin Islands legata proprio Joorabchian, come confermano le carte 
di Football Leaks.

Joao Mario
Joao Mario

Oltre al Chelsea, l’agente iraniano ha iniziato a lavorare parecchio anche con i cinesi 
 di Suning, proprietari in patria dello Jiangsu e dell’Inter. Un’occasione da non perdere per Kia, che infatti ha messo 
a segno subito alcuni colpi. 
Al Jiangsu sono finiti due suoi clienti: Ramires, venduto per 28 milioni, e Alex Teixeira, piazzato a 50 milioni.

La relazione con l’Inter è invece più sfumata. Né l’agente né il club nerazzurro hanno confermato all’Espresso se esiste un rapporto professionale fra le parti. Ufficialmente il procuratore non rappresenta Gabigol 
né João Mário, tantomeno 
De Boer.

Dai Football Leaks emergono però particolari inediti. Quando l’Inter lo ha acquistato dallo Sporting Lisbona, il 25 per cento di João Mário era di un fondo: il Quality Football Fund Ireland Limited, che aveva comprato la quota nel 2012 per 400mila euro. Considerando che per il 100 per cento del centrocampista l’Inter ha pagato 50 milioni, il profitto per il fondo è stato di 12,1 milioni di euro. Un rendimento del 134,5 per cento. Chi c’è dietro Quality Fund? Mistero. Alcuni ipotizzano un ruolo di Abramovich, che non ha mai confermato. Di certo i gestori del fondo, almeno fino al 2011, erano due personaggi molto noti nel mondo del calcio. Il super agente Jorge Mendes. E Peter Kenyon, ex amministratore delegato del Chelsea di Abramovich.

http://espresso.repubblica.it/inchieste/2016/12/09/news/football-leaks-chi-e-davvero-kia-joorabchian-il-manovratore-dell-inter-1.290651

Football Leaks, una miniera d'oro chiamata Paul Pogba

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La seconda puntata dell’inchiesta sui segreti del calcio svela  la rete di contratti e paradisi fiscali 
che si muove dietro il calciatore classe ’93. Un vero tesoro per il suo agente Mino Raiola

DI VITTORIO MALAGUTTI E STEFANO VERGINE
Football Leaks, una miniera d'oro chiamata Paul PogbaPaul Pogba
Che coppia, Mino Raiola e Paul Pogba. Inseparabili. Il campione e il suo procuratore. La vecchia volpe del calciomercato e il giovane fenomeno francese. Il figlio di italiani emigrati in Olanda e il ragazzo di colore, classe 1993, cresciuto in una squallida banlieue parigina. Pogba ha bisogno di Raiola, suo mentore e consigliere. Ma neppure Raiola può fare a meno di Pogba. Il calciatore è diventato una slot machine che segna sempre la combinazione vincente. Vincente per Raiola, naturalmente.

Meglio, molto meglio dell’imprevedibile Mario Balotelli, un altro campione assistito dal procuratore italo-olandese. E meglio perfino di Zlatan Ibrahimovic, pure lui legato a Mino, l’ex pizzaiolo diventato milionario con residenza a Montecarlo. Nell’agosto scorso l’attaccante dei “Blues”, la nazionale transalpina, è stato venduto dalla Juventus al Manchester United per 105 milioni di euro, la somma più alta mai pagata nella storia del calcio per comprare un giocatore. Qualche settimana dopo, a fine ottobre, l’amministratore delegato dei bianconeri, Giuseppe Marotta, ha dichiarato che la Juventus aveva liquidato a Raiola 27 milioni di euro come commissione per quel trasferimento da record. Ancora non basta, perché tra il 2012 e il 2016, quando ha giocato con la maglia dei campioni d’Italia, Pogba ha fruttato al procuratore altri 10 milioni di euro, sborsati, anche questi, dal club controllato dalla famiglia Agnelli. In totale, quindi, fanno 37 milioni in quattro anni per Raiola.

Nello stesso periodo il calciatore ha guadagnato circa 13 milioni. L’agente pagato più del suo cliente, più del campione di cui cura gli interessi. Questo già sembra un paradosso. Il primo di una storia dove c’è molto altro. Una storia di litigi, contratti segreti e una giostra di milioni che rimbalzano da un paradiso fiscale all’altro. Posti tipo Montecarlo, Jersey e il Lussemburgo.
I documenti di Football Leaksfanno luce su molti capitoli inediti della Pogba story. Tra le carte dell’archivio segreto offerte da una fonte anonima al settimanale tedesco Der Spiegel e poi condivise con l’Espresso e le altre testate della rete Eic (European Investigative Collaborations) abbiamo trovato una copia del primo contratto siglato da Pogba con la Juve. Lo stipendio, si legge nel documento siglato il 4 agosto 2012, sarà di un milione e 847 mila euro l’anno, al lordo delle tasse. Poi ci sono i premi: 300 mila euro lordi per le prime 10 presenze in campionato; 270 mila euro supplementari alla ventesima e altri 270 mila se il nuovo acquisto fosse riuscito a scendere in campo 30 volte per almeno 45 minuti. Poiché Pogba collezionò 26 presenze nella sua prima stagione italiana e altre 36 in quella successiva, il suo compenso lordo è arrivato a superare i 2,5 milioni.

È una somma elevatissima per un calciatore di soli 19 anni, anche se dotato del talento immenso del francese. Merito anche dell’abilità di Raiola, probabilmente. Nell’estate del 2012 l’agente aveva bussato alla porta delle principali società italiane per piazzare il campioncino francese, che dopo gli esordi nelle formazioni giovanili del Le Havre, era approdato, a soli 16 anni, al Manchester United. Alla fine è la Juve a vincere la corsa, dopo che i giornali specializzati avevano accreditato anche un interesse da parte del Milan. A Torino, così come in casa rossonera, l’agente di origini campane vanta ottimi agganci. Con Adriano Galliani l’intesa è da sempre perfetta e sul ponte di comando della squadra degli Agnelli c’è un vecchio amico e cliente di Raiola come l’ex calciatore Pavel Nedved, consigliere d’amministrazione e di lì a poco vicepresidente dei bianconeri.

Affare fatto, quindi. Pogba firma. Lo attende un futuro radioso. Addirittura quattro scudetti di fila. Il contratto, però, ha in serbo una sorpresa. Nel documento conservato nei file di Football Leaks, viene citata anche Rafaela Pimenta, brasiliana, avvocato, nota nell’ambiente come fidata collaboratrice di Raiola. Pimenta, si legge nel file, avrebbe partecipato all’affare in qualità di “agente della società”, cioè della Juventus. Alla voce “Cognome e nome dell’agente del calciatore” lo spazio è stato lasciato in bianco. Raiola, ovvero una sua rappresentante, avrebbe quindi lavorato per la Juventus e non per Pogba.

Eppure, all’epoca, i giornali hanno raccontato le mosse del procuratore per piazzare il suo pupillo. Ora si scopre che l’assistente di Raiola è scesa in campo per la Juve. Negli anni seguenti, Pogba si rivela una miniera d’oro per il suo agente, che continua a incassare commissioni sulla base delle presenze in campionato del giocatore. Nell’estate 2014, quando il campione ottiene un aumento di stipendio, che sale a 4,5 milioni netti l’anno, anche Raiola passa alla cassa. I bianconeri gli riconoscono un premio di 4,5 milioni legato al contratto sottoscritto dal suo cliente.

A conti fatti, come detto, la slot machine Pogba ha fruttato al procuratore circa 13 milioni nell’arco di quattro anni. Il colpo grosso arriva però nell’estate del 2016, con la cessione del calciatore. Il Manchester United si riprende l’attaccante che aveva lasciato andare nel 2012. A Raiola vanno 27 milioni. Marotta, l’amministratore delegato della Juventus, parla di «commissioni».

È un record nel record. Mai nessun agente aveva incassato una somma simile per un trasferimento: oltre il 25 per cento del valore della transazione. La cifra pare così elevata che molti pensano che Raiola abbia avuto un ruolo diverso da quello del semplice procuratore. C’è il sospetto che potesse disporre di una qualche forma di partecipazione sui cosiddetti “diritti economici” del calciatore, una sorta di quota azionaria dell’azienda Pogba. In gergo si chiama Tpo, che sta per third-party ownership, una formula contrattuale che è stata vietata dalla Fifa all’inizio del 2015. In un’intervista al Financial Times del 28 ottobre, Raiola sembra giocare con le parole.

Nega che ci sia stato un Tpo, ma fa capire di aver ottenuto una forma di partecipazione all’aumento di valore del calciatore. La Juve smentisce l’esistenza di un Tpo, ma resta da chiarire almeno un aspetto. Marotta sostiene che i 27 milioni sono stati versati alla «società Topscore» che, dice il manager, «ha indicato l’agente Mino Raiola quale esecutore fisico». Nessuna informazione supplementare è al momento disponibile. La società bianconera, interpellata dall’Espresso rimanda ai documenti ufficiali già pubblicati.

Dove sono finiti, quindi, i soldi di quella commissione da record? La Juventus è quotata in Borsa e può contare su migliaia di piccoli azionisti. A loro sarebbe dovuto il massimo di trasparenza su operazioni di questa portata.
Raiola intanto si gode i frutti dell’ennesimo colpo di mercato. Le prime apparizioni di Pogba in Inghilterra sono invece state inferiori alle attese. Poco male. C’è tutto il tempo per recuperare e comunque il 2016 è stato un anno strepitoso per il campione transalpino, che a marzo è diventato un testimonial di Adidas. Non è noto quanto abbia pagato lo sponsor. Fonti di mercato accreditano cifre tra 25 e 40 milioni. Sta di fatto che la firma di questo principesco contratto è stata preceduta da una battaglia legale di cui poco si è saputo, almeno finora.

Mino RaiolaMino Raiola
Adesso, grazie ai file di Football Leaks, si scopre che nel novembre 2014 Pogba aveva ceduto i propri diritti d’immagine a Oualid Tanazefti, il francese di origine marocchina che lo aveva assistito nei primi anni della carriera. Per l’occasione, Tanazefti aveva reclutato il suo sodale Yilli Kullashi, figlio di un rifugiato kosovaro in Francia. I due controllavano insieme la Koyote, una società lussemburghese.

Quel contratto del novembre 2014, che ora siamo in grado di descrivere nel dettaglio, era straordinariamente svantaggioso per Pogba. In base all’intesa, il calciatore aveva diritto al 70 per cento dei proventi pubblicitari, ma solo a partire dal 2029. Tanazefti e Kullashi potevano invece incassare il loro 30 per cento fin dal momento in cui i vari sponsor pagavano quanto pattuito. Raiola era stato tenuto all’oscuro dell’operazione e quando viene informato parte al contrattacco.

Intanto nel dicembre del 2014, Pogba rompe con Tanazefti, forse proprio a causa di quel contratto capestro. A marzo del 2015, il giocatore transalpino, tramite un legale, fa richiesta all’ufficio brevetti europeo di trasferire il marchio “Paul Pogba” a una società irlandese, la Blue Brands. Tanazefti prova a bloccare l’operazione e intanto cerca di vendere i diritti d’immagine del calciatore prima al gruppo Doyen, il colosso del management sportivo, e poi ai cinesi di Fosun. Niente da fare. Lo stallo mette alle strette il franco-marocchino, che finanziariamente non ha certo le spalle forti quanto Raiola. Tanazefti non può permettersi di aspettare ancora a lungo e alla fine trova un’intesa con il rivale. La disputa si chiude giusto in tempo per siglare il contratto con Adidas. I diritti d’immagine di Pogba tornano nella disponibilità del calciatore. Il prezzo di questa transazione resta un mistero, anche se indiscrezioni di mercato accreditano una cifra vicina a 10 milioni.

La storia però non finisce qui. I diritti sul brand con il nome del campione transalpino non appartengono a Pogba in prima persona, ma fanno capo, almeno in parte, alla Aftermath, una società di Jersey, il paradiso fiscale a sovranità britannica nel Canale della Manica. Questo almeno è quanto risulta dai documenti ufficiali che abbiamo potuto consultare. La titolarità del marchio per i mercati francese, cinese e statunitense è stata invece registrata a favore della già citata Blue Brands di Dublino. Resta un mistero se Pogba sia l’unico beneficiario di Aftermath e Blue Brands. Oppure se Raiola sia riuscito a prendersi una fetta della torta. Tanto per cambiare.


http://espresso.repubblica.it/inchieste/2016/12/13/news/football-leaks-una-miniera-d-oro-chiamata-paul-pogba-1.290633

#159 A young Iranian woman (1960)

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