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Luca Signorelli (Cortona 1459-1523), Crocifisso con la Maddalena


Anders Zorn (svedese, 1860-1920), Donna che si spoglia, 1893

Ignazio Iturria (Montevideo, 1949)

Gdf oscura 50 siti con quotidiani gratis

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Danni a editoria già in crisi. Fieg, trend illegale crescete



 ROMA, 31 GEN - Il Nucleo Speciale della Guardia di Finanza ha sequestrato 50 siti web che rendevano disponibile, gratuitamente, un vastissimo catalogo digitale di quotidiani e periodici nazionali ed esteri, in evasione dei diritti spettanti agli editori. L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, ha portato all' oscuramento dei siti che permettevano la gratuita fruizione di tutte le principali testate nazionali e consentito di rilevare come il flusso di denaro non passa più attraverso la pubblicità abbinata ai siti pirata, ma attraverso i servizi di anonimizzazione, detti "cloudflare". Negli ultimi cinque anni i principali gruppi editoriali hanno ridotto il fatturato del 32%, il calo delle vendite dei quotidiani è in discesa del 33%. Apprezzamento per l'operazione della Gdf è stata espressa dal Presidente della Fieg Maurizio Costa:"Sono convinto che la tutela della libertà di stampa non possa prescindere dalla protezione del prodotto editoriale realizzato dalle nostre imprese".

Pierre Minesso ·
Lavora presso Milano
forza silvio!!!!
Mi piaceRispondi13 h
Armando Buttazzoni
Pierre Minesso : Ma allora è vero che la madre dei .........
Mi piaceRispondi1 h
Cristiano Mucci
DNS Jumper 100% legale e si torna a vedere tutti i siti. detto questo chiusi, o meglio oscurati il che è una differenza abissale, 50 siti ne spunteranno fuori altri 100. queste operazioni sono uno speco di denaro più assurdo degli ultimi tempi.
Mi piaceRispondi11 h
Eugenio Johnny Raffo ·
non credo cambi nulla...come è giusto che sia i giornali non li compra piu nessuno
Olindo Gelindo ·
Tanto i giornali non li compra più nessuno perchè ormai tutti si rendono conto della "menzogna illustrata".
Alex Invicta ·
i supersovvenzionati giornali italiani calano del 33% nel quinquennio,ma ancora di più cala la voglia della gente di farsi prendere in giro ...

(ANSA) 


TRAFFICO DI ARMI PER L'ISIS, LA COPPIA DI SAN GIORGIO PROPRIETARIA DEL LOCALE ARABO VICINO AL COMUNE

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San Giorgio a Cremano. Fino a 4 mesi fa, i coniugi Di Leva - accusati di aver introdotto, tra il 2011 e il 2015, in paesi soggetti ad embargo, quali Iran e Libia, in mancanza delle necessarie autorizzazioni ministeriali, elicotteri, fucili di assalto e missili terra aria - erano proprietari e titolari di un locale arabo (lo Sheik) che si trova proprio sotto casa loro. Era quello uno dei ritrovi preferiti, specializzato in cucina tipica e spettacoli di danza del ventre.













L'Isis e i coniugi di San Giorgio a Cremano: blitz della Finanza (Newfotosud - A. Garofalo)

Nel cuore di San Giorgio a Cremano, a due passi dal Comune, tra l'abitazione e il locale, l'ingegnere edile Mario Di Leva e l'ex politica Annamaria Fontana incontravano anche i propri clienti. Da 4 mesi, però, i Di Leva avevano ceduto la gestione del locale, pur rimanendo i proprietari. 

http://www.leggo.it/news/italia/gli_incontri_le_serate_locale_arabo_sotto_casa-2229588.html

CICCIO 126

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Alexa Bliss, campionessa del wrestling racconta: “Ero anoressica ho rischiato di morire” FOTO

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ROMA – Alexa Bliss, vero nome Alexis Kaufman, oggi è una delle lottatrici di wrestling più famose ed affermate del mondo. La giovane che fa anche la modella grazie alla fama raggiunta, in realtà nasconde un passato che l’ha portata vicino alla morte. La Bliss ha infatti sofferto di anoressia e ha rischiato di morire perdendo in meno di 2 mesi ben 18 kg.
Ora che è celebrata dai magazine sportivi di tutto il mondo, Alexa ha raccontato all’Akron Beacon Journal per la prima volta la brutta esperienza vissuta e la battaglia che ancora continua a condurre contro una parte di se stessa.
Alexa è originaria dell’Ohio. I primi problemi si manifestano quando sta al liceo. Il problema continua e si acutizza quando arriva all’Università di Akron: “Facevo parte della squadra di cheerleader. Dovevamo seguire una dieta molto dura e io mi stavo riprendendo proprio allora dai miei primi problemi con gli scompensi alimentari. Dovevamo fare degli esami a cui si sottopongono gli atleti di alto livello. Sono crollata, passando da 54 a 36 kg in sole sei settimane”.
Per evitare di crollare, come scrive il Corriere della Sera, Alexia decide di lasciare l’università: “Subito dopo una partita di calcio [ero ancora con] l’uniforme delle cheerleader e ho detto al coach che dovevo assolutamente tornare a casa e chiedere aiuto. Mi hanno portato al Nationwide Children’s Hospital di Columbus e i medici sono stati fantastici. Mi hanno aiutato a guarire. È stato un periodo difficilissimo, ma ha temprato il mio carattere”.
Alexa, dopo essere uscita dall’ospedale scopre la passione del body-building. Ciò le permette di diventare una star del wrestling che conta 1,4 milioni di fan sui social in generale. Su Instagram, la giovane conta 900mila fan, su Twitter si ferma a “soli” 450mila fan.
“Non mi considero affatto una celebrità – conclude Alexia, che si considera ancora una semplice ragazza dell’Ohio . Se non sono in viaggio, amo passare le serate sul divano, davanti alla tv con i miei cani Teddy e Izzy. Certo è strano entrare in uno Starbucks ed essere riconosciuta. Tuttavia la mia vita normale non è affatto cambiata. Poi c’è sempre il fantasma dell’anoressia. È sempre sbagliato pensare di essere guariti. In realtà, si lotta con questo spettro per il resto della propria vita. Non è uno sprint, è una maratona”.

http://www.blitzquotidiano.it/foto-notizie/alexa-bliss-campionessa-del-wrestling-racconta-ero-anoressica-ho-rischiato-di-morire-foto-2629043/

YOUTUBE Lottatore di thai box picchia padre e figlia per una doppia fila

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Lottatore di thai box picchia padre e figlia per una doppia fila 4

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Lottatore di thai box picchia padre e figlia per una doppia fila 2

Lottatore di thai box picchia padre e figlia per una doppia fila

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Lottatore di thai box picchia padre e figlia per una doppia fila 6

Lottatore di thai box picchia padre e figlia per una doppia fila 5

GOLD COAST – Un lottatore di box thailandese è accusato di aggressioni e lesioni personali dopo aver aggredito, in strada, un padre e sua figlia. Daniel Valusaga ha aggredito padre e figlia a Surfer Paradise nella città di Gold Coast in Australia e nella sera di sabato è stato identificato e denunciato alla stazione della polizia di Southport.
Nel video pubblicato su YouTube, si vede Valusaga che aggredisce Nathan Harris e sua figlia nel pomeriggio di sabato 28 gennaio per uno screzio iniziato in mezzo al traffico. Le percosse hanno lasciato il padre privo di sensi per circa cinque minuti.
Tutto comincia dopo che il signor Harris esce dalla sua auto a Trickett Street nella località di Surfers Paradise per andare verso il lottatore. Quest’ultimo rifila un pugno che manda a terra Nathan Harris. La figlia interviene per difendere il padre e riceve anch’essa diversi pugni.
Al termine della rissa, i paramedici sono stati costretti a soccorrere Harris sul posto prima di portarlo in ospedale.  Una volta ripresi i sensi in ospedale, Nathan Harris ha raccontato ad una nota tv locale di voler “dimenticare tutto”. Sua moglie Shayle Harris, ha invece spiegato perché non è intervenuta durante la rissa: la donna è rimasta bloccata in macchina a causa di una cintura di sicurezza difettosa che è riuscita a togliere solo dopo che suo marito era a terra: “In quel momento ho pensato al peggio” ha aggiunto Shayle Harris.
Nathan è stato dimesso dall’ospedale poche ore dopo. Sua figlia ha chiesto invece che le venisse fatta una lastra alla mascella: “Ogni volta che sorride fa male” spiega sua madre Shayle. Nathan  ha spiegato che Valusaga si è innervosito dopo che lui si era messo un attimo in doppia fila con la sua auto, pochi metri prima. Quanto accaduto ha fatto scattare Valusaga che ora rischia una condanna. Il lottatore è infatti fuori con cauzione e il prossimo 13 febbraio verrà processato dalla Southport Magistrates Court.

http://www.blitzquotidiano.it/blitztv/youtube-lottatore-di-thai-box-picchia-padre-e-figlia-per-una-doppia-fila-2629204/

ILDE, VENDUTA IN SPOSA AL BOSS PER 50MILA LIRE: "MI FACEVO SCHIFO

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Ilde, venduta in sposa al boss per 50mila lire: "Mi facevo schifo"

di Stefano Iannaccone
Aveva appena 12 anni quando è stata venduta a un boss della camorra per cinquantamila lire. Un episodio che ricorda cronache di Paesi lontani, ma che è accaduto in Italia, nemmeno tanto tempo fa: erano negli anni Settanta. Ilde Terracciano, oggi 59enne, ha trovato la forza di uscire dall'inferno, nonostante tante difficoltà. "Anche dal punto di vista fisico non ho mai fatto pace con me stessa. Per un lungo periodo ho fatto la doccia con la biancheria intima addosso, mi facevo schifo", racconta. E ora, per mettersi alle spalle tutto, ha anche pubblicato un romanzo autobiografico, intitolato Scappa a Piedi Nudi, promosso su un profilo Facebook, diventato una raccolta di pensieri.

Per ricominciare non bisogna pensare cosa si è perso ma guardare cosa ci resta.

Nel suo romanzo, in vendita nei bookstore online, Ilde Terracciano ha rivelato il lungo calvario, ripreso anche da un articolo del Corriere della Sera. Tutto comincia quando la madre la cede come un oggetto a un camorrista di Ottaviano, in provincia di Napoli. L'uomo, all'epoca di 28 anni, la usa a proprio piacimento: la violenta, la maltratta, incurante del fatto che si trovi di fronte a un'adolescente. Una bambina di 13 anni a cui è stata strappata l'infanzia per un pungo di lire. Il boss tira dritto: gestisce un giro di prostituzione e porta con sé Ilde. In una delle violenze, finisce per metterla incinta e decide di sposarla: nessuno si oppone. Il matrimonio viene celebrato nella chiesa di San Gennarello ad Ottaviano, con il benestare del sacerdote dell'epoca.


Ilde accetta di partorire, ma capisce che il limite è stato superato: scappa, trovando rifugio in stazione. Ma il calvario non è finito: conosce un altro uomo, nient'affatto migliore, che la porta in una gang criminale. Per questo motivo, infatti, ha problemi con la giusitizia, finendo in carcere per reati legati alla droga e alla ricettazione. Ilde, però, riesce a risollevarsi con la forza della fede, come scrive nel libro. E alla fine ottiene anche l'annullamento del matrimonio alla Sacra Rota, costruendo pezzo per pezzo la sua vita.

http://www.leggo.it/news/italia/ilde_terracciano_venduta_boss-2229695.html

COMANDANTE DEI CARABINIERI SI TOGLIE LA VITA IN CASERMA: GIACOMO AVEVA 25 ANNI -FOTO

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Comandante dei carabinieri si toglie la vita in caserma: Giacomo aveva 25 anni -Foto

PORDENONE - Il comandante della stazione dei carabinieri di Vallelunga Pratameno (Caltanissetta), Giacomo Marzaro, 25 anni, di Pordenone, si è ucciso la scorsa notte sparandosi un colpo di pistola in bocca con l'arma di ordinanza mentre si trovava in uno degli alloggi della caserma. 
 
Il sottufficiale era in servizio da un anno a Vallelunga e recentemente si era distinto per il suo impegno durante l'emergenza neve. La salma è stata trasportata nell'obitorio dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta.

http://www.leggo.it/news/italia/comandante_carabinieri_suicida_giacomo_marzaro_caserma_pordenone_foto-2229932.html

Terra dei Fuochi. A ridosso dell’Aniene, tutta Roma Est interessata dall’inquinamento

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La carta dei probabili interramenti di Roma EstAltro che la Campania: la vera Terra dei Fuochi è a due passi da casa nostra. L’Aniene per anni ha accumulato rifiuti e liquami e le cave intorno al suo corso sono interrate, presumibilmente coperte dai rifiuti.
Paolo Cartasso, presidente dell’Associazione – Comitato di Quartiere Case Rosse 2014, ha protocollato giovedì 19 gennaio un esposto e contestuale denuncia sullo stato di degrado del fiume Aniene presso lo Spe. Secondo questa denuncia, sulla quale stanno già lavorando gli uomini dello Spe, è plausibile ritenere che ci siano rifiuti pericolosi interrati in tutto il quadrante est di Roma.
Nell’esposto-denuncia si legge come l’Aniene attraversi, dopo aver superato Villa Adriana, moltissime aziende e abitazioni che scaricano i loro liquami nel suo corso d’acqua. “Non si capisce perché vengano effettuati pochi controlli, né perché non si provveda alla depurazione degli scarichi”. I controlli, affidati all’Arpa, vengono effettuati soltanto su richiesta del Comune, della Città Metropolitana e della Regione. Le aziende sotto il mirino di questo esposto sono elencate nel corposo allegato: il cementificio di Guidonia, la Trelleborg a Villa Adriana, le Nuove Cartiere di Tivoli, le cave di travertino, Niec e la famigerata Basf, il cui scarico a valle fu sequestrato nel 2014 con conseguente revoca d’autorizzazione.
Se l’Aniene non gode di ottima salute, il terreno non può dirsi sereno. Prendendo come punto di riferimento la A24 nel punto dove l’Aniene passa nel Municipio VI, ci sono numerosi siti da verificare a destra e a sinistra del suo corso. In allegato alla denuncia Cartasso porta una cartina con delle X in prossimità di alcuni probabili interramenti: via Giacomo Peroni al Polo Tecnologico Tiburtino, le discariche di Rocca Cencia, di Castelverde e di Lunghezzina, e le Latomie di Salone.
Sotto al Polo Tecnologico Tiburtino furono rinvenuti, durante gli scavi archeologici, rifiuti ospedalieri dell’Umberto I di Roma, bonificati in loco e interrati nell’invaso sotto a via Giacomo Peroni.
Rifiuti ospedalieri sono stati rinvenuti anche sotto la discarica di Castelverde, provenienti da Rieti e provincia, nonché “sembrerebbe anche uranio impoverito”. Ad oggi, di questa discarica, possiamo vedere soltanto un telone bianco che copre una cava, senza che nessuno sappia cosa nasconda.
Il gruppo Spe, quando era guidato da Di Maggio, aveva rinvenuto invece a Rocca Cencia degli interramenti, sospettando l’inquinamento della falda dell’Acqua Vergine. “L’intervento dei vigili su delega del pm Alberto Galanti – si legge nell’esposto – è avvenuto dopo una serie di accertamenti a cui si è dato inizio dopo aver scoperto che nel sottosuolo erano presenti rifiuti liquidi e solidi potenzialmente pericolosi”.
Nel 2014 Enrico Stefano, consigliere comunale Cinque Stelle ora in maggioranza mentre allora era all’opposizione, in un’interrogazione aveva chiesto, a proposito della discarica di Lunghezzina: “C’è un vecchio fienile abbandonato pieno di eternit e rifiuti tossici appena sotto il manto erboso . Per questo motivo abbiamo protocollato due interrogazioni urgenti al sindaco e all’assessore all’Ambiente al fine di chiedere misure immediate per tutelare la salute dei cittadini e bonificare quanto prima le aree”.
Le Latomie di Salone, anticamente cave d’estrazione del tufo e del travertino utili alla costruzione del Colosseo, erano diventate prigioni naturali. Invece di valorizzarle a livello ambientale, archeologico e culturale, oggi le latomie “presentano riempimenti che probabilmente nascondono rifiuti d’ogni tipo, anche rifiuti pericolosi se non addirittura radiottivi”, sottolineando, per quest’ultima affermazione, che è ciò che si “tramanda nel territorio”. Alcuni cittadini, tuttavia, “hanno dichiarato di aver visto decine di fusti all’interno delle cave”. Nel sopralluogo del 21 dicembre scorso, a opera dello Spe, “vi era un mucchio di cemento e amianto, oltre a 9 motorini rubati”, rimossi dagli stessi vigili.
In un documento presentato alla Commissione Ambiente di Roma Capitale presieduta da Daniele Diaco il 29 novembre scorso, si legge che “nella periferia Est di Roma la morte per patologie gravi supera del 30% la media di Roma Città Metropolitana, come riportato dalle statistiche della Regione Lazio. Una popolazione di 300mila persone, con una grandissima presenza di bambini, coesiste con la più alta concentrazione di aziende inquinanti e la presenza d’interramenti di rifiuti pericolosi che emergono ad ogni scavo”.
Nell’esposto si chiede, allora, la tutela dell’ambiente, in particolare la sorgente dell’acqua sacra egli orti che si riforniscono di tale acqua. In che modo? Applicando la legge. Il decreto legislativo 152/99 e 152/2006 impone la verifica che tutti gli scarichi risultino nei limiti concessi. Inoltre, la proposta di Cartasso è di effettuare carotaggi nei terreni adiacenti impianti nei luoghi indicati dalla X sulla cartina di cui abbiamo già accennato; analizzare le acque dei pozzi e bonificare le cave.
Dalla Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo è giunta una risposta il 29 febbraio 2016. “L’inefficienza del sistema di gestione dei rifiuti in Lazio e in altre regioni italiane è motivo di grande preoccupazione”, per la quale sono arrivate sentenze dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, condannando l’Italia per la seconda volta “Per non aver garantito la corretta applicazione della legislazione dell’UE in materia di rifiuti con riferimento a numerose discariche illegali esistenti sul territorio italiano”.
La Commissione invita dunque le autorità italiane a “Individuare e bonificare le  discariche illegali esistenti sul territorio italiano, comprese quelle segnalate dal firmatario, che sono state individuate in seguito ai lavori di scavo nella parte orientale di Roma”.
La soluzione finale secondo Cartasso resta, tuttavia, quella di creare un unico grande polo per il trattamento dei rifiuti, che lui propone possa realizzarsi in un’area di 600 ettari in località Allumiere di proprietà del demanio militare oggi inutilizzata.
Flavio Quintilli

http://www.fieradellest.it/terra-dei-fuochi-a-ridosso-dellaniene-tutta-roma-est-interessata-dallinquinamento/

Article 24

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Trattativa, cappellano in aula: “Un amico dei servizi mi ha sconsigliato di deporre”

Trattativa, cappellano in aula: “Un amico dei servizi mi ha sconsigliato di deporre”

Strano fuoriprogramma nella deposizione di don Fabbri, cappellano delle carceri. Il pm Teresi: "Interferenza nel dibattimento". Il sacerdote conferma di aver avuto un ruolo nella sostituzione del "duro" Amato al Dap. "Conso mi disse: 'Scalfaro ha deciso così'"


Un testimone del processo Trattativa contattato da un presunto agente dei servizi segreti che gli consiglia di non andare a deporre. Spunta l’ennesimo interrogativo nel processo più delicato degli ultimi anni. E questa volta va in scena direttamente all’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. Sul banco dei testimoni monsignor Fabio Fabbri, per anni vice di don Cesare Curioni, il capo dei cappellani delle carceri italiane. Fabbri è stato testimone della gestione del 41 bis ai più alti livelli negli anni delle stragi, puntellate, secondo l’ipotesi accusatoria, dall’interlocuzione tra pezzi dello Stato e Cosa Nostra. Il sacerdote era già stato sentito al processo di primo grado sul mancato arresto di Bernardo Provenzano, che vedeva imputati gli alti ufficiali dei carabinieriMario Mori e Mauro Obinu.
Prima di iniziare a rispondere alle domande sulla sua permanenza ai vertici dei cappellani carcerari, però, Fabbri è stato protagonista di un fuori programma. “C’è stata una interferenza sul normale svolgimento del dibattimento” ha denunciato subito il procuratore aggiunto Vittorio Teresi, che rappresenta l’accusa insieme ai pm Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene. Che interferenza? Lo ha raccontato lo stesso Fabbri, davanti al presidente della corte Alfredo Montalto. “Quando sono stato chiamato per deporre al processo, ho pensato di contattare unamico dei servizi segreti per chiedergli se era il caso di venire o meno, visto che avevo già deposto sullo stesso argomento in un altro processo (quello a Mori e Obinu ndr), spendendo 600 euro che non mi furono mai rimborsati”.
Il sacerdote, quindi, ha incredibilmente pensato di rivolgersi non ad un avvocato, ma ad uno 007 per chiedere consiglio. “Lui mi disse che si sarebbe interessato, e in effetti mi pare l’abbia fatto, ma in una maniera un po’ ambigua. Prima mi ha detto: fai una memoria e mandala a Palermo, vedrai che l’audizione sarà spostata. Disse che lui sapeva che il processo sarebbe saltato, poi, invece, mi disse di venire”. Ma perché Fabbri ha deciso di rivolgersi al suo amico 007, invece d’interpellare la corte? E soprattutto chi è quest’oscuro agente dei servizi? “Siccome ieri cominciava la Quaresima e avevo problemi ad allontanarmi da Siena (dove abita ndr), mi sono rivolto a questo amico. È la persona che tanti anni fa mi controllava durante il caso Moro. Si chiama Gino, ma non so se sia il suo vero nome: lo conobbi dopo che il caso Moro fu chiuso”.
Adesso i pm cercheranno di capire chi sia il consigliere di Fabbri, e se davvero appartenga ai servizi segreti. Ma soprattutto: perché ha consigliato al sacerdote di non venire a deporre? Non è la prima volta che Fabbri tira in ballo oscuri personaggi che s’incrociano col caso Moro. Deponendo al processo per il mancato arresto di Provenzano, raccontò per esempio che durante il sequestro dello statista pugliese, Papa Paolo VI “mise in moto le sue pedine, prima per capire chi fossero i sequestratori, e poi per trovare il contatto con le Br. A Castel Gandolfo ho visto una consolle coperta da un drappo azzurro che il Papa sollevò e mi fece vedere: una montagna di dollari, dieci miliardi preparati per il riscatto di Aldo Moro”. Dopo il lungo fuori programma, con la comparsa dell’oscuro Gino sullo sfondo del processo, l’interrogatorio di don Fabbri è tornato al capitolato d’origine: ovvero il suo rapporto con don Cesare Curioni. Nel 1993, l’allora presidente della RepubblicaOscar Luigi Scalfaro chiamò Curioni e Fabbri per individuare il nuovo capo del Dap (dipartimento amministrazione penitenziaria) al posto di Nicolò Amato, considerato troppo duro nella gestione del 41 bis.
“Era chiaro che Scalfaro non stimava Amato. Disse che era una primadonna” ha raccontato il sacerdote, ricordando poi l’udienza al Colle nel 1993. “Quando andammo al Quirinale – ha spiegato- ricevemmo dal capo dello Stato l’indicazione di dare una mano al Guardasigilli, Giovanni Conso, per individuare il nuovo direttore generale del Dap. Il ministro era molto agitato, non sapeva come procedere per la sostituzione di Amato. Si mise le mani nei capelli. Io e Curioni manifestammo le nostre perplessità sulla sostituzione di Amato, ma Conso tagliò corto: il presidente ha detto così e così bisogna fare”. Il nome di Adalberto Capriotti, successore di Amato e oggi indagato insieme a Conso per false informazioni ai pm, venne fatto dallo stesso Fabbri. “Si sondò la sua disponibilità e lui accettò. Io feci il suo nome, Conso controllò su un librone e disse che si poteva fare”. Per la procura di Palermo la sostituzione di Amato ai vertici del Dap è una mossa dovuta alla Trattativa in corso: ad amministrare i penitenziari, Scalfaro avrebbe voluto un personaggio più morbido, meno intransigente nella gestione del carcere duro.
Uno degli oggetti della Trattativa, infatti, è l’alleggerimento delle condizioni carcerarie dei boss di Cosa Nostra. “È chiaro che l’eventuale revoca anche solo parziale dei decreti che dispongono l’applicazione dell’Articolo 41 bis, potrebbe rappresentare il primo concreto cedimento dello Stato, intimidito dalla stagione delle bombe” scrivono gli analisti della Dia in una circolare del 10 agosto 1993. Passano due mesi, e nel novembre del 1993 il guardasigilli Conso lascia scadere oltre trecento provvedimenti di 41 bis per detenuti mafiosi.
Twitter: @pipitone87
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/19/trattativa-cappellano-don-fabbri-amico-dei-servizi-mi-sconsigliato-deporre/1440180/

Article 23

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1. LA JUVENTUS, QUANDO PRENDE IL GOL DELL’ATALANTA, DIVENTA PAZZA DI RABBIA. GLI PARTE L’ISTINTO KILLER. LA FEROCIA CE L’HANNO DENTRO ANCHE QUANDO NON STANNO IN PIEDI - 2. SUL PAREGGIO DEL VERONA, UN GROTTESCO DOPPIO AUTOGOL CHE RESUSCITA UNA SQUADRA PIÙ CHE MORTA, MANCA ANCORA MEZZA PARTITA, LA ROMA SMETTE DI GIOCARE. RASSEGNATA


Giancarlo Dotto per Dagospia
verona romaVERONA ROMA
Totti segna il gol del vantaggio per la RomaTOTTI SEGNA IL GOL DEL VANTAGGIO PER LA ROMA

Crisi nera. Come chiamarla altrimenti? Non vinci in casa da quasi tre mesi. Otto pareggi nelle ultime undici partite. Il disperante copione di questa Roma sta nella sua replica infinita, una specie di purgatorio dove non si vince e non si perde, ma ci si trascina nella disfatta peggiore, il nulla di fatto.

verona roma.48VERONA ROMA.48
Sul pareggio del Verona, un grottesco doppio autogol che resuscita una squadra più che morta, manca ancora più di mezza partita, la Roma smette di giocare. Invasa, rassegnata e quasi pacificata dalla puntualità inesorabile del destino. Una dolente accettazione. Quella che trovi negli sventurati dei romanzi di Verga. L’immagine oggi di questa Roma è Miralem (?) Pjanic. L’ennesima prestazione oscena.
verona roma 2VERONA ROMA 2

L’inedia fatta calciatore, stanco principino di un sempre più fantomatico talento. L’immagine dello sfaldamento corale è Francesco Totti che, dopo aver fatto il Pirlo per cinque secondi, impreca alla sostituzione prima del calcio d’angolo. Una depressione di gruppo che fomenta gli avversari (sentono l’odore della carne molle) e sollecita la mediocrità dell’umano arbitrario a infierire.

verona roma.01VERONA ROMA.01
E poi. Questo eterno, nauseante fraseggiare ai bordi dell’area avversaria, cos’è se non una profonda sfiducia in sé, nella possibilità di essere letali? E poi. Le facce tra il sorridente e lo sconfortato al ritorno in campo. La Juventus, quando prende il gol dell’Atalanta, diventa pazza di rabbia. Gli parte l’istinto killer a prescindere dall’Allegri che smadonna inutile in panchina. La ferocia ce l’hanno dentro anche nei giorni in cui non stanno in piedi. In quanto a cattiveria singola e di gruppo, Pjanic e Ljajic insieme non fanno mezzo Bonetti e un quarto di Tevez o di Chiellini. A vedere quei due insieme, ti scappa di gridare “viva Torosidis!”.
menez 8.02.42MENEZ 8.02.42


lazio palermo 3.20LAZIO PALERMO 3.20
Il pareggio del Verona dice tutto. Il doppio autogol, Astori più Keita, arriva per il modo tremebondo di stare in area, la gamba tremula e fioca è già un presentimento. E poi. I due africani. Dovevano essere la salvezza, sono una disgrazia aggiunta. Non è tornato Gervinho, ma un brocco spompato e irritante. Di Doumbia, meglio tacere. La tragedia probabile sarebbe, ora, che il Milan rispedisse al mittente Destro.
bonaventura 18.02.12BONAVENTURA 18.02.12

Detto questo, giusto aggiungere che la quantità di sfiga che si abbatte da mesi su questa squadra ha dell’inverosimile. Tutto il peggio che può capitare capita. Seguitemi per favore. Inorridite romanisti e godete grassi tutti gli altri. Il vichingo del Verona stacca quasi una gamba a Florenzi. Cartellino rosso chiaro. Nemmeno giallo. Azzoppato Florenzi non salta, a seguire il doppio autogol. Ljajic, da fermo l’unica cosa decente, prende la trave a fine primo tempo.
bonaventura .02.20BONAVENTURA .02.20

Tutto questo, dopo Strootman, dopo Castan, dopo Iturbe e Ibarbo. Dopo essersi fatta scippare due punti dal Parma, l’ultimo rantolo di una squadra che, da qui in poi, probabilmente, ne regalerà tre gratis a chiunque. Una cornutissima beffa. Come farsi scippare il portafoglio da uno che ha appena ricevuto l’estrema unzione.
atalanta juve .04.11ATALANTA JUVE .04.11

La Roma di oggi è poca cosa. Una bestemmia fare confronti con il passato. Dietro ha perso tutto. In mezzo, resiste il solo Nainggolan che, per il suo istinto a portare palla, tende, però, a snaturare il calcio di Garcia che, da manuale, pretende invece uno, massimo due tocchi, rapidità, movimento nello spazio e inserimenti.  

Rudi dovrebbe tornare a Trigoria da straniero. Da innocente. Come la prima volta che è arrivato. E parlava sfrontato, libero di non sapere. Tenuto a non sapere di questa o di quella logica, di questo o di quel parassita ambientale. Qualcosa oggi lo paralizza e lo intossica. Faccia il suo rito per trovare la formula. Rimettere insieme i cocci di un gruppo.
atalanta juve 18.04.25ATALANTA JUVE 18.04.25

Una volta si guardavano e si sentivano leoni, oggi si guardano e si deprimono. Anche perché non trovano più i Benatia, i Castan e gli Strootman. E nemmeno De Rossi. Che ha una grande anima ma, come tutte le grandi anime, conosce il piacere torbido di carezzare la negatività.

atalanta juve 3.52ATALANTA JUVE 3.52
Garcia deve fare un patto virile con Walter Sabatini, intravisto molto sofferente in tribuna a Verona. Da capo del branco o capro espiatorio, la pelle in gioco è tutta sua. Tutta sua deve essere la Roma da qui in poi. Rilanciare o perdere tutto. Qualunque cosa sia, con la propria firma in fondo.


http://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/juventus-quando-prende-gol-dell-atalanta-diventa-pazza-rabbia-95024.htm

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1. BENVENUTI A “CHATURBATE”, IL LIVE-CAM STRANO E SELVAGGIO, DOVE TUTTO È POSSIBILE - 2. IL SITO SI DISTINGUE DAGLI ALTRI PERCHÈ È APERTO A TUTTI, NO PASSWORD, BASTA UN NOME - 3. SEMBRA UN SITO DI CAM COME UN ALTRO, MA RACCONTA UNA STORIA ECONOMICA. PER MOLTI MASTURBARSI IN CAM E' MENO UMILIANTE DI CHIEDERE UN PRESTITO O FARE COLLOQUI



Emily Witt per “Medium”

chaturbateCHATURBATE
Benvenuti a “Chaturbate”, dove il live-cam si fa strano e selvaggio. Il sito è stato lanciato nel 2011 e si distingue dagli altri per via del suo approccio democratico: è aperto a tutti, non c’è bisogno di password o log in, si guarda gratis, e qui chi si esibisce deve solo mettere un nome. I moderatori cancellano le immagini solo nel caso in cui si mostrino dei minori o degli escrementi o si usi violenza su persone e su animali.

Volevo rintracciare l’evoluzione tecnologica dai “peep show” e le linee hot fino all’era di internet, capire la dinamica che spinge una persona a spogliarsi per un’altra, consapevole che la recita della seduzione a scopo di lucro non c’entra nulla con l’idea di amore libero.

una generazione di internet sexualUNA GENERAZIONE DI INTERNET SEXUAL
A prima vista “Chaturbate” sembra un sito di cam come un altro, con la stessa prospettiva ginecologica del mondo. Nelle chat gli uomini dicono alle donne che vogliono eiaculare su varie parti del loro corpo e chiedono di mettersi in determinate posizioni, e le donne eseguono oppure si prodigano in lusinghe per gli utenti, o si dedicano a cose normali, tipo ritagliare cuori di San Valentino e ascoltare canzoni di Miley Cyrus. Qualche gay comprende l’importanza del flirt e, prima di arrivare al punto, si fa vedere mentre fa yoga in pantaloncini aderenti da ciclista. La categoria “trans” proviene quasi tutta dal bordello di Barranquilla, in Colombia.
performer di tutti i tipi su chaturbatePERFORMER DI TUTTI I TIPI SU CHATURBATE

La maggior parte dei performer usa il sito per fare soldi. Gli utenti pagano con i “token”, la moneta ufficiale di “Chaturbate”, che corrisponde a 10 centesimi. Il performer ne prende cinque, l’altra metà se la intasca il sito. In cambio di qualche “token” il performer esaudisce una richiesta del cliente o gli si rivolge direttamente. Non ci si limita al voyerismo, gli utenti possono fare battute o mandare insulti.

Ho visto la 27enne “Elisa Death Naked” che trasmetteva dalla sua casa in Islanda, con camino e una poltrona che riproduceva la Monna Lisa, indossava una maschera, e procurava una fellatio al suo vibratore. Non interagiva col pubblico, portava avanti la sua narrazione sessuale in una specie di trance maniacale. Altrove squarciava un orsacchiotto e si scopava un trenino giocattolo. Colonna sonora dei Rammstein.
la matura e la gravida su chaturbateLA MATURA E LA GRAVIDA SU CHATURBATE

Edith, studentessa diciannovenne del Midwest, seduce vestendo come una modella di
“American Apparel” e ama rivelare la sua solitudine esistenziale. Parla ad ogni utente chiedendo di essere compresa e salvata dalla sua anima torturata e dal suo voto di castità. Legge libri di poesie, romanzi, ascolta buona musica e balla. Si mostra in camera, con accanto una chitarra.

gay su chaturbateGAY SU CHATURBATE
A volte si vede passare, dietro di lei, un uomo che prepara il caffè o una donna che dorme sotto le coperte. Tanto è il disinteresse per lei, che Edith sembra non essere lì. E’ un fantasma, una creatura angelica nella nebbia. La formula ha attratto migliaia di uomini che la supplicano di inviare messaggi privati e le danno la mancia per guardare i suoi seni lattei e il suo selvaggio pelo pubico.

L’altro giorno Edith ha pianto, e tutti giù a preoccuparsi: “Cos’hai?”, “Che è successo?” “Non sopporto di vederla così triste”. Recentemente Edith ha fatto una maratona di 24 ore. Si è seduta, ha cominciato a fumare e a parlare ai suoi 2.000 spettatori, annunciando: «Mi spoglierò nuda al momento giusto». E intanto i “token” correvano.
performer di chaturbatePERFORMER DI CHATURBATE

Ha elencato i suoi film porno preferiti e ha raccontato di essere stata contattata da un agente. Sarebbe stata ben pagata per scopare con un attore, ma lei è vergine e ha rifiutato l’ingaggio. Dopo il diploma è andata in cerca di strane avventure. E’ stata “homeless”. Cita poi la letteratura, dall’esistenzialismo di Albert Camus alla psichedelia di Tom Robbins, e chiude: «La vera domanda è come si fa a far durare l’amore. Se c’è una riposta, allora si può evitare il suicidio».

foto da chaturbateFOTO DA CHATURBATE
Uno si domanda se non sia una profeta del nuovo millennio. Negli ultimi cinque minuti elenca i nomi, uno per uno, di quelli che le hanno lasciato più mance. Continua a dire che nella vita vera non fa sesso, mai stata con un uomo. E’ un misto di ingenuità e perversione, è una “internet sexual”.

coppia su chaturbateCOPPIA SU CHATURBATE
Doxie si benda e si sospende con un gancio. Käraste, cresciuta in una chiesa battista, odiava il suo corpo e il sesso e grazie a “Chaturbate” ha combattuto fobie e barriere. Lo chiama “il paradiso degli introversi”. Altri optano per incontri elettronici privati. Sesso occasionale virtuale. E’ una forma di narcisismo, se volete. Ognuno è e fa ciò che vuole, ognuno trova il modo di rilassarsi e di fare pace con la propria sessualità. Per le donne, questa intimità di massa, significa anche esplorare il sesso senza correre il rischio di stupro, violenza, malattie e gravidanza.

shirley lara, the c.o.o. of chaturbateSHIRLEY LARA, THE C.O.O. OF CHATURBATE
“Chaturbate” racconta inoltre una storia economica, è lo specchio di una società in cui i salari sono così bassi che bisogna trovare un modo per arrotondare e dove la diagnosi di una malattia si traduce in catastrofe finanziaria. A volte masturbarsi davanti a una telecamera risulta meno umiliante che chiedere un prestito o fare colloqui di lavoro in posti per cui certamente non serviva un titolo di studio. “Chaturbate” è il “wild west” dove tutto è possibile, fino a poco tempo fa si poteva trasmettere anche dai luoghi pubblici, vedi le avventure erotiche di Harper and Max che si connettevano dall’autogrill, da “McDonald’s”, “Starbucks”, “Walmart”. Ora è proibito.
una generazione di internet sexualUNA GENERAZIONE DI INTERNET SEXUAL

Per alcune persone la sessualità su internet si limita alla sfera privata. Fanno “sexting” e si inviano video piccanti, ma nell’ambito della riservatezza e della monogamia, per coltivare le relazioni a distanza. Per altre si tratta di interagire con estranei o di mettersi alla prova, addirittura liberarsi. Per altri ancora è un lavoro. In futuro tutto ciò che ci stupisce, forse sarà considerato normale sesso.
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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/benvenuti-chaturbate-live-cam-strano-selvaggio-dove-tutto-94989.htm

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1. OLIVIERO BEHA PICCONA IL MONUMENTO SANTORO E L’IPOCRISIA SULL’”EDITTO” DI VERRO - 2. “MA QUALE CALVARIO! MA QUALE GOLGOTA! SANTORO HA FATTO EGREGIAMENTE GLI AFFARI SUOI PER UN QUARTO DI SECOLO 3. “FORSE NON È PROPRIO LA FIGURA ADATTA PER PARLARE DI CENSURA, EDITTO O NON EDITTO BULGARO. ANZI, PRESUMO NON SAPPIA NEPPURE DOVE STIA DI CASA, LA CENSURA”


Mail di Oliviero Beha a Dagospia
OLIVIERO BEHAOLIVIERO BEHA

Caro Dago, ho seguito con molto interesse la vicenda del Consigliere Rai di ora e di allora  Antonio Verro, dal cognome e la facies di antico romano, ripresa qui da Vulpio e per interposto “Libero” da Facci. Il mio interesse non si deve alla cosa in sé, alle solite menate Rai, all’ipocrisia dilagante da sempre ecc., tutto repertorio di pessima qualità che conosco come le mie tasche fino alla noia, bensì alle reazioni polemiche allo “scoop” ritardato, a partire da quella di Santoro.

lttzzi11 santoro luttazziLTTZZI11 SANTORO LUTTAZZI
Se uno non sapesse come stanno davvero le cose in un Paese orrendo di mafie, mafiette, clan e camarille, di sedicenti buoni contro cattivi dichiarati in un’interpretazione partitocratica per bande fatte di banditi nei due significati, potrebbe pensare che la vita in carriera di Santoro sia stata un autentico calvario, con qualche salita e discesa dal Golgota.
PETER GOMEZ OLIVIERO BEHAPETER GOMEZ OLIVIERO BEHA

Non credo che sia andata biograficamente proprio così. Ha fatto egregiamente gli affari suoi per un quarto di secolo, ha travestito ottime trasmissioni spesso di parte da impegno politico in realtà vendendo (e benissimo) una merce, in primis se stesso, è entrato e uscito da Rai e Mediaset e Parlamento europeo (non credo esattamente da “intellettuale disorganico”…), ha detto rientrando in Rai dieci anni fa che si sarebbe battuto per gli epurati e non è accaduto, adesso ritira fuori il nome di Luttazzi strumentalizzando anche il bravissimo esiliato.
Oliviero Beha e Antonio Padellaro - copyright pizziOLIVIERO BEHA E ANTONIO PADELLARO - COPYRIGHT PIZZI

Va tutto bene insomma, ma forse il nostro Michele ventrale (tv di pancia…) non è proprio la figura adatta, con le carte in regola, per parlare di censura, editto o non editto bulgaro. Anzi, presumo non sappia neppure dove stia di casa, la censura, concetto relativo che viene adoperato a proprio uso e consumo di volta in volta.

OLIVIERO BEHA - copyright PizziOLIVIERO BEHA - COPYRIGHT PIZZI
Se vuole, ne possiamo parlare, anche pubblicamente… In tutto questo Verro, Tarantola (e Grilli, l’allora Ministro di competenza, e Ponzellini, e la Bpm, e l’indagine “sabbiosa” della Banca d’Italia ai suoi tempi, cara Presidente? Non sono cose che stanno insieme e che nessuno racconta agli italiani distratti ?), Gubitosi e tutto il profumato presepe Rai restano sullo sfondo, come retaggio di un costume che nessuno sa o vuole rottamare… Ma per favore, almeno prudenza nell’indignazione: chi ha davvero la faccia per parlare senza essere sputtanato?
lttzzi10 norma rangeri luttazzi santoroLTTZZI10 NORMA RANGERI LUTTAZZI SANTORO

o.b.
innocenzi travaglio vauro santoroINNOCENZI TRAVAGLIO VAURO SANTORO
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/oliviero-beha-piccona-monumento-santoro-ipocrisia-sull-editto-94991.htm

Article 20

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1. ECCO CHI STA MANDANDO IN MALORA L’IMPERO DEL BANANA: LE "ORGETTINE"! SOLO LA MINETTI HA INCASSATO 800MILA EURO, MENTRE LE ALTRE GODONO DI CASE E VILLE DI LUSSO - 2. DOPO LE PERQUISIZIONI E IL SEQUESTRO DI CELLULARI E COMPUTER, PERÒ, POTREBBE ESSERCI QUALCHE CREPA NEL MURO DI SILENZIO CHE LE PAPI-GIRL HANNO ERETTO COI PM - 3. È CAPITATO SPESSO CHE LE RAGAZZE FACESSERO DICHIARAZIONI ROBOANTI AI GIORNALI, O SI COSTITUISSERO IN PROCESSO. MA ERA SOLO PER ALZARE LA POSTA DEI PAGAMENTI -


1. DOPO POLANCO SI FA AVANTI ESPINOSA SILVIO ORA TEME LA CREPA DELL’OMERTÀ
Emilio Randacio per “la Repubblica

nicole minetti in piscinaNICOLE MINETTI IN PISCINA
«Io posso passare per tutto quello che vuole: prostituta o pazza. L’importante è che ne esca con qualcosa ». È l’8 ottobre del 2010 quando gli investigatori della procura di Milano, intercettano l’allora diciassettenne Ruby El Marough al telefono con il fidanzato Luca Risso. «A me interessa che mantenga le promesse», chiosa ancora la marocchina mentre sta per imperversare lo scandalo che poi prenderà il suo nome: il Rubygate. E quelle parole, oggi, appaiono quasi profetiche.

ruby rubacuori (9)RUBY RUBACUORI (9)
Sembra infatti che il mantra di Ruby si sia esteso anche a tutte le altre ragazze che si sono succedute nelle «cene eleganti » — definizione del padrone di casa — a Villa San Martino, la residenza di Silvio Berlusconi. Ovvero passare per quello che vuole Berlusconi, anche per una prostituta, se necessario, ma «uscirne con qualcosa» da questa vicenda.

ruby con le tette nuoveRUBY CON LE TETTE NUOVE
Quattro anni e mezzo dopo, le promesse Berlusconi sembra davvero averle mantenute. Almeno di questo si sono convinti i magistrati milanesi che stanno analizzando non solo le fonti di approvvigionamento di denaro di Ruby — ben superiori a quelle che sono le sue entrate ufficiali — ma anche di tutte quelle ragazze che hanno partecipato alle serate del “Bunga Bunga” ad Arcore e da mesi — dopo la sentenza di condanna per Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora — sono finite sul registro degli indagati.

ruby al mareRUBY AL MARE
Perché dietro a questo fiume di denaro, e agli appartamenti in comodato d’uso ventennale, per l’accusa ci sarebbe solo la precisa volontà dell’ex presidente del Consiglio di evitare che qualcuna possa parlare. In altre parole, evitare che tra le venti ospiti più assidue delle sexy feste, perquisite all’inizio della settimana, indagate per corruzione giudiziaria e falsa testimonianza, ci possa essere chi decida di rompere il muro d’omertà.

berlusconi rubyBERLUSCONI RUBY
Il 9 febbraio scorso, nelle motivazioni della condanna dei tre imputati, la Corte d’Appello milanese ricorda infatti come le ospiti di Arcore servissero «ad allietare le serate» dell’allora presidente del Consiglio. E come la loro presenza avesse come scopo quello «di divertire e sollecitare l’eccitazione sessuale del padrone di casa», un «servizio reso per conseguire denaro e altre utilità».
berlusconi rubyBERLUSCONI RUBY

Proprio per capire se l’indagine milanese sia a una svolta bisogna soppesare i messaggi che stanno accompagnando gli ultimi sviluppi investigativi. I contatti tra i legali coinvolti in questo troncone si susseguono per capire anche le prossime mosse difensive, e se i rumors su possibili pentimenti delle prime «olgettine » abbiano una qualche fondatezza. Come quello di Marysthelle Polanco.
Emilio Fede con la Olgettina Marysthell Garcia Polanco nelEMILIO FEDE CON LA OLGETTINA MARYSTHELL GARCIA POLANCO NEL

L’ex valletta della scuderia Mediaset di origini dominicane, ben prima delle perquisizioni di martedì scorso, con una mail dalla Svizzera, ha fatto sapere alla procura di essere pronta a parlare. E lo stessa mossa sembra intenzionata a fare la sua amica Aris Espinosa. Possibile che questi “preannunci” prefigurino una crepa nel muro delle ricostruzioni di comodo delle serata nella villa di Berlusconi?

img dettaglio marysthell polancoIMG DETTAGLIO MARYSTHELL POLANCO
Chi è vicino all’inchiesta giura che non c’è ancora nulla di concreto. E ricorda come già in passato ci siano state costituzioni di parte civile ai processi depositate e poi ritirate senza una spiegazione plausibile. O ancora dichiarazioni roboanti su riviste patinate, che non hanno avuto un seguito tra le carte del dibattimento.
MARYSTHELL POLANCO NEI TRAVESTIMENTI DEL BUNGA BUNGAMARYSTHELL POLANCO NEI TRAVESTIMENTI DEL BUNGA BUNGA

C’è anche un elemento di complicazione in più. Nel caso della Polanco, da oltre un anno residente in Svizzera, per ascoltarla servirebbe una rogatoria. Perché fino ad adesso davanti ai magistrati titolari dell’indagine non si è ancora seduta nessuna delle testimoni accusate di aver manipolato le loro ricostruzioni.
MARYSTHELL POLANCO NEI TRAVESTIMENTI DEL BUNGA BUNGAMARYSTHELL POLANCO NEI TRAVESTIMENTI DEL BUNGA BUNGA

C’è anche chi non esclude che dietro a mosse o dichiarazioni pubbliche ci sia in realtà solo l’ennesimo tentativo di alzare il prezzo. E in questo caso sarebbero ancora più attuali le parole dette ancora da Ruby, a un telefono intercettato, sempre nell’ottobre del 2010: «Per me lui (Berlusconi, ndr), é Gesù. Finché c’è lui, io mangio».


2. I CONTI DEI PM SUI SOLDI A MINETTI: 800 MILA EURO
Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera

nicole minetti 4NICOLE MINETTI 4
Altre case di lusso messe a disposizione delle donne del bunga bunga da Silvio Berlusconi per garantirsi, secondo i pm milanesi, il loro silenzio su cosa accadeva nelle cene e soprattutto nei dopocena di Arcore. Man mano che le indagini dei pm milanesi approfondiscono i risultati delle perquisizioni e degli interrogatori nell’inchiesta Ruby-ter, appare sempre più evidente agli investigatori che l’ex premier ha proseguito a mantenere con soldi e benefit le giovani donne che avevano deposto sul caso Ruby, anche dopo essere finito indagato per aver corrotto le testimoni dei relativi processi.

NICOLE MINETTINICOLE MINETTI
A caccia di messaggi e video, gli inquirenti stanno ora esaminando i contenuti dei pc e dei cellulari sequestrati alle 21 donne accusate di essersi fatte corrompere. Dopo le ville da 400 metri quadri e un milione di euro di valore a Bernareggio disegnate dall’archistar Mario Botta messe a disposizione di Alessandra Sorcinelli e Barbara Guerra, due delle protagoniste delle serate, anche altre due donne risultano aver ottenuto alloggi di lusso. Sono Roberta Bonasia e Barbara Faggioli alle quali Berlusconi avrebbe garantito un appartamento ciascuno nella torre Velasca, grattacielo storico nel centro di Milano.
barbara guerra selfieBARBARA GUERRA SELFIE

Gli inquirenti stanno analizzando le memorie dei pc e dei telefonini sequestrati, tra cui quelli della stessa Karima «Ruby» El Mahroug, alla ricerca dei messaggi che le ragazze si scambiavano tra loro, delle immagini che postavano nelle chat e dei contatti avuti con Berlusconi e con Giuseppe Spinelli, cassiere personale del primo, che esaudiva le loro richieste in contanti fino a 5.000 euro, oltre era necessaria l’autorizzazione dell’ex premier.
belfie barbara guerra si fotografa il culoBELFIE BARBARA GUERRA SI FOTOGRAFA IL CULO

Dai primi accertamenti dei pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio e della polizia è anche emerso che l’ex consigliera regionale pdl in Lombardia Nicole Minetti, punto di riferimento delle donne del bunga bunga, condannata in appello a tre anni per il caso Ruby, fino al marzo 2013 ha ricevuto da Berlusconi bonifici per circa 500 mila euro.
BARBARA GUERRA TWITTA BACIATEMI IL CULOBARBARA GUERRA TWITTA BACIATEMI IL CULO

Dopo di allora le sarebbe stato garantito un «fisso» da 15 mila euro al mese, che porterebbe a oltre 800 mila euro il totale ricevuto. Quello sembrava un’offerta di collaborazione da parte di Marystelle Polanco, una ospite di Arcore che aveva spedito una lettera al pm Ilda Boccassini, è naufragata mesi fa quando i magistrati hanno tentato di convocarla in Procura senza successo.


Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli in vacanza TwitterBARBARA GUERRA E ALESSANDRA SORCINELLI IN VACANZA TWITTERAlessandra SorcinelliALESSANDRA SORCINELLIBARBARA GUERRA E ALESSANDRA SORCINELLIBARBARA GUERRA E ALESSANDRA SORCINELLIBacio lesbo tra Barbara Guerra e Alessandra SorcinelliBACIO LESBO TRA BARBARA GUERRA E ALESSANDRA SORCINELLI
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Article 19

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1. “DEVO SALVARE L’IMMAGINE, NON VOGLIO CHE SI SAPPIA DI QUEI SOLDI IN SVIZZERA”. CHE SFIGA PER GINO PAOLI AVERE IL COMMERCIALISTA INTERCETTATO PER LO SCANDALO CARIGE! - 2. LA MOGLIE SUGGERISCE: “NASCONDIAMO BENE LE CARTE, IN UN POSTO SICURO” - 3. TUTTI SI CHIEDONO: PERCHÉ UNO CHE NASCONDE SOLDI IN SVIZZERA ACCETTA IL RUOLO DI PRESIDENTE SIAE, CHE LE TASSE LE RISCUOTE PURE DALLE FESTE IN PARROCCHIA?



gino paoliGINO PAOLI
Giuseppe Filetto per “la Repubblica"

È il gennaio del 2014 e Gino Paoli ha una sola preoccupazione, non sono i soldi: è la sua immagine. «Non voglio che si sappia che ho portato soldi all’estero » registrano le microspie piazzate nello studio del suo commercialista. E la moglie Paola Penzo cerca di aiutarlo: «Bisogna nascondere bene le carte in un posto sicuro», chiede al fiscalista Andrea Vallebuona.

ANDREA VALLEBUONAANDREA VALLEBUONA
Un anno fa lo studio del professionista è sotto controllo per l’inchiesta su Banca Carige di cui Vallebuona è consulente. Sono i giorni in cui l’Italia sta per firmare il concordato bilaterale con la Svizzera, e potrà acquisire gli elenchi dei connazionali che hanno i depositi oltre confine. Il cantante teme che l’accelerazione dei tempi lo faccia finire sui giornali: «Io sono un personaggio pubblico, non posso rischiare questo. Ho un’immagine da difendere ». Lui, ancorato al suo personaggio, onesto e trasparente, non ha esitazioni: «Non voglio che si sappia che ho portato soldi all’estero, li voglio riportare in Italia».
GINO PAOLI CON LA MOGLIEGINO PAOLI CON LA MOGLIE

Forse è troppo tardi per uno “scudo” fiscale per far rientrare i 2 milioni di euro, tantomeno una sanatoria per l’evasione fiscale di 800mila euro che adesso gli contesta la procura di Genova. L’ottemperanza alla sanzione amministrativa farebbe cadere i reati penali ma il suo problema non è una multa salata, è la possibile ferita mortale alla sua immagine pubblica. «Vedremo di trovare un modo», assicura invece il commercialista, che nella vicenda Carige è uno che conosce bene gli “spalloni”.

FESTA PER GINO PAOLI - GRILLO E MONTEZEMOLOFESTA PER GINO PAOLI - GRILLO E MONTEZEMOLO
L’inchiesta sulla fuga di capitali parte dalle intercettazioni ambientali. Giovedì scorso, quando gli uomini del nucleo di Polizia tributaria hanno bussato alla porta di Gino Paoli, al Quartiere Azzurro, sulle alture di Nervi, hanno chiesto quei documenti che la donna voleva «in un posto sicuro». Il marito è a Roma. Prima della perquisizione, disposta dal procuratore aggiunto Nicola Piacente e dal sostituto Silvio Franz che contestano la «dichiarazione infedele dei redditi », i finanzieri si rivolgono alla signora. Lei dice di non avere quelle carte. La fanno accomodare in una stanza e le fanno ascoltare la registrazione della sua voce. «È la sua?», domanda un sottufficiale.
festa per gino paoli il taglio della tortaFESTA PER GINO PAOLI IL TAGLIO DELLA TORTA

L’apertura della cassaforte avrebbe dato scarsi risultati. I militari, guidati dal colonnello Carlo Vita, avrebbero trovato però carte interessanti negli uffici delle tre società di cui la donna è amministratore unico: “Edizioni Musicali Senza Fine”, “La grande Lontra” e “Sansa”. Così come vi sarebbe una traccia di movimenti di denaro nei documenti contabili sequestrati a Faenza, nell’ufficio del commercialista storico dell’ultimo dei cantautori della scuola genovese. Anche tracce del rientro in Italia di una tranche da 145 mila euro.

Gino PaoliGINO PAOLI
Qualche mese prima del gennaio 2014, la contabilità e la documentazione fiscale dall’Emilia sono state trasferite a Genova, presso la Sys Data, lo studio che ha sede nello stesso edificio di Vallebuona. Adesso si indaga anche sui bilanci di queste società. Una di queste non avrebbe presentato la dichiarazione dei redditi per alcuni anni.

Durante le intercettazioni ambientali i finanzieri avrebbero sentito parlare di somme provenienti dai concerti di Paoli alla Festa dell’Unità. Il cantante avrebbe fatto capire che «quello era un sistema consolidato». Ma quei fatti sarebbero antecedenti al 2008. Tant’è che l’avvocato Andrea Vernazza, nominato da Paoli, spiega che i contanti finiti in Svizzera sarebbero accumuli degli anni precedenti.
festa per gino paoli gino paoli e gianni morandi 4FESTA PER GINO PAOLI GINO PAOLI E GIANNI MORANDI 4BEPPE GRILLO GINO PAOLIBEPPE GRILLO GINO PAOLI

Domani, Paoli, la moglie e il legale si vedranno presso lo studio Illuzzi di Genova, il nuovo fiscalista. Il cantautore ha ribadito all’avvocato «di non temere di pagare multe salate», ma «il danno di immagine». E sulle sue dimissioni da presidente della Siae, Paola Penzo gli avrebbe consigliato di stare calmo: «Queste cose non si decidono a caldo».

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/devo-salvare-immagine-non-voglio-che-si-sappia-quei-soldi-95010.htm

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1. L’UOMO-UCCELLO VOLA SOPRA IL CIELO DI HOLLYWOOD: “BIRDMAN’’ È IL MIGLIOR FILM - 2. PESSIMA NOTTE PER CLINT EASTWOOD (ZERO STATUETTE PER “AMERICAN SNIPER”) E PER “BOYHOOD” - 3. BOOM! QUARTA STATUETTA PER L’ITALIANA MILENA CANONERO PER I MIGLIORI COSTUMI -


oscar nightOSCAR NIGHT
1. L’OSCAR DEI GIUSTI
Marco Giusti per Dagospia

Come avevamo previsto un po’ tutti.Birdman di Alejandro G. Inarritu trionfa con quattro Oscar pesanti, miglior film, miglior regia, miglior fotografia a Emanuel Lubezki, il bis dopo quello di un anno fa con Gravity, e miglior sceneggiatura originale. Hollywood si inchina ai registi messicani e al mondo latino. Questo non è male.

neil patrick harris,NEIL PATRICK HARRIS,
JULIENNE MOOREJULIENNE MOORE
Mentre però i Césars francesi premiano un film difficile e politico come Timbuktu, che a Hollywood non vince nemmeno per il miglior film straniero, gli americani si rifugiano nel cinema che guarda se stesso e le dinamiche di autodistruzione degli attori. Un viaggio attorno al proprio ombelico. Fatto benissimo, comunque, perché tecnicamente il film di Inarritu è una bomba, ma certo non è un film politico.
The Koda Theatre in LATHE KODA THEATRE IN LA

E per non sbagliare neanche un premiuccio a American Sniper e al vecchio Clint Eastwood malgrado i 300 milioni di incassi. E’ un film complesso e l’Academy non ama i film complessi. Quattro Oscar anche aThe Grand Budapest Hotel di Wes Anderson. Ma non sono quelli davvero importanti, la musica a Alexandre Desplat, la scenografia, i costumi a Milena Canonero, che arriva così a ben quattro Oscar vinti, unica italiana, e miglior trucco e parrucco.
milena canoneroMILENA CANONERO

La Canonero, vestita con una specie di grembiule da maestra nero dedica il premio al suo regista, “Grazie Wes, questo è per te”. Magra consolazione. Però, visto che  Wes Anderson non era mai stato neanche nominato, ci si può stare, anche se poteva andar meglio.

Poteva andar meglio anche a Boyhood di Richard Linklater, gran favorito come miglior film e miglior regia, che si deve accontentare di un Oscar per la migliore attrice non protagonista, la meravigliosa Patricia Arquette, che nel suo speech ha ricordato che è tempo per le donne di avere gli stessi diritti dei maschi. Brava.

marion cotillardMARION COTILLARD
E’ andata decisamente meglio a La teoria del tutto,premiato per il miglior attore protagonista, un Eddie Redmayne che si è messo a ballare nervosamente, e per la miglior sceneggiatura adattata, Graham Moore che, a detta di tutti i commentatori, ha fatto un gran discorso che è iniziato con un “Quando avevo sedici anni ho cercato di uccidermi…”.
michael keaton, candidato come miglior attore protagonista per "birdman" i f88 8bbb f48cc97d90fcMICHAEL KEATON, CANDIDATO COME MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA PER "BIRDMAN" I F88 8BBB F48CC97D90FC

Quanto all’Oscar a Redmayne, è stata la sconfitta del grande favorito Michael Keaton e del rivale inglese Benedict Cumberbatch, il solo maschio vestito di bianco. Gli Oscar hanno premiato l’attore più evidente, quello che fa il malato con le smorfie e la deformazione fisica. Veramente avrei preferito Michael Keaton.
patricia arquette cPATRICIA ARQUETTE C

Giusto e sacrosanto il premio come migliore attrice protagonista a Julianne Moore per Still Alice. Non aveva mai vinto un Oscar e questa era una cosa piuttosto vergognosa. Sempre battuta dalla dilagante Meryl Streep. Vestita con un bellissimo Chanel bianco, il bianco è andato fortissimo ieri notte, ha ricordato ovviamente i malati di Altzheimer, la malattia è il tema del suo film. Non c’era storia per nessuna altra attrice.

mamma melanie griffith e dakota johnson, 490f a325 97d6934164c4MAMMA MELANIE GRIFFITH E DAKOTA JOHNSON, 490F A325 97D6934164C4
Previsto da tutti anche il premio come miglior attore non protagonista a J. K. Simmons perWhiplash, che vince anche l’Oscar per il montaggio e il sound mixer. Simmons, delizioso, ha ricordato a tutti i presenti che, “se uno ha la fortuna di avere un genitore o due, la cosa da fare se si vince l’Oscar, è chiamarli al telefono. Niente lettere o mail”. Speriamo che l’abbia fatto. Ida di Pavel Pawlikoski vince, assolutamente non a sorpresa, l’Oscar per il miglior film straniero.Big Hero 6 quello per il miglior cartone animato per la gioia della Disney.
laura dern candidata per "wild" 2dLAURA DERN CANDIDATA PER "WILD" 2D

John Legend e Common vincono l’unica Oscar per Selma con la canzone “Glory” e Legend fa l’unico discorso politico della serata ricordandoci che “fino a questo momento, la lotta per la libertà e la giustizia in questo paese è reale”. Per il resto bel numero di Lady Gaga con i guanti di gomma per lavare i piatti alle mani e un grande abito bianco alle prese con “Tutti insieme appassionatamente” di Julie Andrews. La svalvolata Miley Cyrus già pronta per la festa pazzarella di Elton John insieme a Dita Von Teese e Lil Kim.
inarrituINARRITU

Tra le donne Marion Cotillard era vestita con un gran Christian Dior bianco, Dakota Johnson aveva un meraviglioso Saint-Laurent rosso e Margo Robbie un Saint-Laurent nero. Patricia Arquette aveva un vestito improponibile mezzo bianco e mezzo nero ma il suo discorso ha fatto impazzire da casa Lena Dunham che ha twittato “Patricia 4 Prez”, Jessica Chastain aveva un Givenchy rosa, Emma Stone un Elie Saab verdino e Scarlett Johnson ha fatto impazzire tutti con un taglio di capelli rasatissimi con la ciuffa da ragazzino e un vestito verde che le faceva schizzare fin troppo le tette.
inarritu vinceINARRITU VINCE

La più interessante era però Lupita Nyong’o con un abito composto da 6000 perle bianche. Melanie Griffith scattava non poco dietro alla figlia Dakota, la diva del momento. “Non ho ancora visto il film” cinguettava. “Non lo vedere, mammà”, le diceva timida Dakota come fosse stata una Rosanna Schiaffino dei nostri tempi.

2. MILENA SEI TUTTI NOI!
Michela Tamburrino per La Stampa

eddie redmayneEDDIE REDMAYNE
Milena Canonero ha fatto centro un’altra volta ed è stata una vittoria, la quarta della sua carriera che lei ha fortemente rincorso. La costumista italiana, che da Torino dove è nata nel 1952 ha conquistato Los Angeles, era candidata per i costumi realizzati in “The Grand Budapest Hotel”. Che le cose si fossero messe in modo da ben sperare lo si è capito appena conquistato il Costume Designers Guild Award 2015, riconoscimento che ogni anno premia i migliori costumisti delle produzioni cinematografiche e televisive.

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E beneaugurante deve essere stata anche la festa e gli onori che le sono stati tributati per il film di di Wes Anderson dalla comunità italiana a Los Angeles, con una cerimonia a lei interamente dedicata con tanto di premio dell’Istituto Italiano di Cultura. Come ogni divina che si rispetti l’altra sera Milena Canonero è arrivata in ritardo, come al solito scortata dalle body guard, sempre schiva e fedele al motto di non rilasciare interviste. 
birdman 2BIRDMAN 2

“Sono timida” dice la vincitrice. Alla vigilia della cerimonia era già data per favorita nella corsa alla statuetta, tanto da preoccupare i soliti scaramantici che temono le predizioni. Mai così giuste come del resto anche le altre tre volte precedenti l’Oscar è arrivato perché sarebbe stato impossibile altrimenti.

birdman 4BIRDMAN 4
La prima volta fu merito di Stanley Kubrick che le affidò le cure di “Barry Lyndon” con il quale si aggiudicò la sua prima statuetta assieme a Ulla-Britt Soderlund. Hugh Hudson poi le commissionò i costumi di “Momenti di gloria”, storia di due atleti ambientata negli Anni ‘20. Il suo lavoro aiutò il film a trascendere dall’ordinario. E le regalò il suo secondo Oscar. Venne nominata all’Oscar per altre cinque volte con film del calibro di “La mia Africa” o “Dick Tracy” ma la terza statuetta le arriverà quando, nel 2007 l’Academy Award la premierà per il film di Sofia Coppola “Marie Antoniette”. 
michael keaton birdmanMICHAEL KEATON BIRDMAN

Adesso la costumista che sta lavorando per Prada a un progetto del quale per ora non vuole parlare, tra l’Italia e Parigi, si gode la vittoria a Los Angeles con suo marito, l’attore Marshall Bell.  

Appena ricevuto l’Oscar, emozionatissima ha detto dal palco del Dolby Theatre: “Grazie all’Academy e grazie Wes (Anderson n.d.r.) questo è per te, lo voglio condividere con te. Sei stato di grande ispirazione, sei come un direttore d’orchestra, sei un grande compositore, sei il nostro regista e sei stato il nostro ispiratore. Senza di te non avrei mai potuto farlo. Grazie di quello che hai fatto e per il risultato che hai permesso di ottenere a noi tutti”. 

3. ACADEMY AWARDS, I VINCITORI DEI PREMI OSCAR 2015

- Miglior film: «Birdman» di Alejandro González Iñárritu  
milena canonero nel 2007 6652241a46e7976cc6da3c9728096ba1MILENA CANONERO NEL 2007 6652241A46E7976CC6DA3C9728096BA1
- Miglior attrice protagonista: Julianne Moore per «Still Alice» 
- Miglior attore protagonista: Eddie Redmayne per «The Theory of Everything» 
- Miglior regia: Alejandro Gonzalez Inarritu per «Birdman» 

- Miglior sceneggiatura non originale: Graham Moore per «The Imitation Game» 
- Miglior sceneggiatura originale: Alejandro G. Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris Jr. e Armando Bo per « Birdman» 

- Miglior colonna sonora: Alexandre Desplat per il film «Grand Budapest Hotel» 
- Miglior canzone: «Glory» di John Stephens e Lonnie Lynn nel film Selma 
- Miglior documentario: «CitizenFour» di Laura Poitras, Mathilde Bonnefoy e Dirk Wilutzky 
american sniper 4AMERICAN SNIPER 4
- Miglior montaggio: Tom Cross per il film « Whiplash» 

- Miglior fotografia: Emmanuel Lubezki per il film Birdman 
- Miglior scenografia: Adam Stockhausen e Anna Pinnock per il film «Grand Budapest Hotel» 
- Miglior film d’animazione: Don Hall e Chris Williams per il film «Big Hero 6» 

- Miglior cortometraggio d’animazione: «Feast» di Patrick Osborne 
- Migliori effetti speciali: Paul Franklin, Andrew Lockley, Ian Hunter e Scott Fisher per il film «Interstellar» 
- Miglior attrice non protagonista: Patricia Arquette per «Boyhood»  
- Miglior sonoro: Alan Robert Murray e Bub Asman per «American Sniper» 

- Miglior montaggio: Craig Mann, Ben Wilkins e Thomas Curley per «Whiplash» 
The Birdman castTHE BIRDMAN CAST
-Miglior corto documentario: «Crisis Hotline: Veterans Press 1» di Ellen Goosenberg Kent e Dana Perry 
- Miglior corto: «The Phone Call» di Mat Kirkby e James Lucas 

- Miglior film straniero: è il film polacco «Ida» diretta da Pawel Pawlikowski 
- Miglior trucco: Frances Hannon e Mark Coulier per il «Gran Budapest Hotel» 
- Migliori costumi: l’italiana Milena Canonero per il film «Grand Budapest Hotel» 
- Miglior attore non protagonista: J.K. Simmons per «Whiplash» 


http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/uomo-uccello-vola-sopra-cielo-hollywood-birdman-miglior-95031.htm

Article 17

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1. RENZI CI AVVERTE CHE FINO AL 2023 COMANDERÀ LUI. ED È MOLTO PROBABILE CHE VADA COSÌ 2. BERLUSCONI LOTTA COME PUÒ PER FAR GALLEGGIARE FORZA ITALIA INTORNO AL 15% E NON HA PRONTO ALCUN EREDE. SEMMAI, CON GLI EREDI CI LITIGA. GRILLO È IMPEGNATISSIMO NELLA DISTRUZIONE DI QUELLO CHE HA COSTRUITO


Matteo Renzi davanti ad una foto di Maurizio Landini,MATTEO RENZI DAVANTI AD UNA FOTO DI MAURIZIO LANDINI,
Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

1. INVECCHIARE RENZIANI
“La maggioranza è blindata fino alla fine della legislatura e nel 2018 vinciamo noi”. Il premier spaccone va al centosettesimo talk show (Berlusconi da premier era molto meno invadente) e ci avverte che fino al 2023 comanderà lui. Oggi si deve ammettere che è molto probabile che vada così. Silvio Berlusconi lotta come può per far galleggiare Forza Italia intorno al 15% e non ha pronto alcun erede. Semmai, con gli eredi ci litiga. Salvini si è messo in scia a Marine Le Pen e può segnare un grosso risultato (anche il 25-30%), ma da solo non va da nessuna parte. Beppe Grillo è impegnato nella distruzione di quello che ha costruito.  

renzi televisioneRENZI TELEVISIONE
In questa situazione di forza – o di debolezza altrui – Renzie può perfino permettersi di perdere un pezzo di partito e ieri ha polemizzato con quel Landini che potrebbe guidare una nuova forza di sinistra. E’ un fatto che in questo primo anno di governo Renzie non è cresciuto nessun leader credibile che possa sfidare il presidente del Consiglio nel 2018. L’unico che ha fatto passi avanti è Salvini, ma senza un accordo con Berlusconi e Alfano non può pensare di vincere.

maria elena boschi 55fa164.0MARIA ELENA BOSCHI 55FA164.0
In questa situazione, con un’autostrada davanti aperta per anni e anni, il premier spaccone si prepara a riformare le tv. Già oggi gode di un appoggio catodico imbarazzante e chissà come riuscirà a cementarlo ulteriormente con la scusa di rendere la Rai “indipendente dai partiti”. Forse non moriremo renziani, ma di certo invecchieremo parecchio.


2. A CHI LA SCUOLA? A NOI!
matteo salvini 5MATTEO SALVINI 5
Matteuccio nostro vara un’imponente operazione-consenso sulla scuola. Il Corriere titola con enfasi: “La sfida del premier: mai più precari. Lanciato il piano per l’istruzione: un miliardo di euro già nel 2015. Possibile destinare il 5 per mille. La contestazione di alcuni insegnanti” (p. 2). Il titolo in prima invece è surreale: “In cattedra solo per concorso”. Oggi ci si va solo per calcio in culo? Felice anche il Messaggero: “Prof solo per concorso e soldi dal 5 per mille. Ecco la scuola del futuro” (p. 2).
matteo salviniMATTEO SALVINI

Molto meno entusiasmo su Repubblica: “Nuova scuola al via, addio precari in aula e 5 per mille agli istituti. Ma i prof protestano” (p. 9). In dubbio anche la Stampa: “Promesse, contestazioni e rinvii. Nasce la nuova riforma scolastica” (p. 2).

Con l’assunzione dei precari, Renzie risolverà giustamente anche il problema della moglie Agnese, insegnante senza cattedra. L’unica cosa di sinistra fatta dal premier nasce in famiglia.


3. UN RENZIE È PER SEMPRE
matteo salvini e lubambaMATTEO SALVINI E LUBAMBA
Dunque Matteuccio nostro mostra i muscoli nel deserto che è la politica italiana: “Renzi: Landini è uno sconfitto. Io duro fino al 2018 e poi vinco. Il premier: ha perso contro Marchionne, se fa politica solo Sel può seguirlo” (Corriere, p. 5). Se ne ricava che il duo Pittibimbo-Marpionne rappresenta i vincitori d’Italia. Il capo del governo si è anche graziosamente espresso sull’insider trading sulle Popolari: “Mi auguro che venga fatta chiarezza al più presto perché sono state fatte polemiche ridicole e dette castronerie galattiche. Un galantuomo come Ciampi insieme a Draghi tentò di fare queste norme. Noi abbiamo ripreso quel principio” (p. 5).

fitto berlusconiFITTO BERLUSCONI
Repubblica tenta di prevedere le mosse dei nemici di Renzi: “Dissidenti dem e forzisti preparano la trappola sull’Italicum. Sull’apparentamento al ballottaggio potrebbe crearsi una maggioranza trasversale di deputati” (pp. 6-7). La Stampa scruta il campo a sinistra: “La sinistra apre le porte ma il leader Fiom frena. Cgil scettica: ‘Vuol far politica? Il sindacato è un’altra cosa” (p. 5). Stesso intento per il Messaggero: “Da Sel ai No Tav, la sinistra di Maurizio. Prima sfida: il referendum sul Jobs Act. La discesa in campo del leader sindacale agita i capi attuali che temono di finire rottamati. Renzi invece scommette sul nuovo avversario che lascerebbe al Pd il ruolo di polo di governo” (p. 7).
BERLUSCONI ARRESTOBERLUSCONI ARRESTO


4. E ORA SOTTO CON LE TV
Pittibimbo è ansioso di mettere le mani sulla tv, visto che tanto il patto del Nazareno non serve più. “Rai, arriva la riforma. Gasparri insulta il premier. Il senatore di Fi: ‘E’ un vero imbecille’. Il padre del capo del governo annuncia una querela” (Repubblica, p. 13). Gasparri aveva scritto su Twitter: “Sei davvero una persona spregevole, torna nella loggia del babbo”.

La Stampa riporta: “Lite a distanza con Gasparri sulla Rai. ‘Matteo è un ditta torello, finirà male’. Il premier: non può essere disciplinata da una legge che porta il suo nome” (p. 4). Messaggero: “Rai, via la Gasparri anche per decreto’. L’annuncio del premier: a marzo la riforma, non vogliamo che i vertici siano nominati da una legge che porta quel nome” (p. 9).
matteo renzi e berlusconi 0aa87941MATTEO RENZI E BERLUSCONI 0AA87941


5. ULTIME DA FARSA ITALIA
Il CaiNano studia come tenere a bada il partito: “Non ricandidare i fittiani, Berlusconi ci pensa. Il leader tentato dall’espulsione per i Ricostruttori. E Fitto strizza l’occhio al Carroccio” (Corriere, p. 8). Tiene banco anche il nodo delle alleanze: “Fi e Lega, divorzio alla veneziana. Toti: ‘Salvini è solo un narcisista’. La candidatura di Tosi contro Zaia in Veneto spacca il centrodestra” (Stampa, p. 7).

BERLUSCONI VS RENZI BY GIANNELLIBERLUSCONI VS RENZI BY GIANNELLI
E nel casino generale, torna in cattedra Sciaboletta Scajola: “Forza Italia non esiste più da tempo. E’ rimasto solo Silvio Berlusconi, un po’ appannato, stanco, ormai avanti con gli anni eppure, nonostante i problemi familiari e giudiziari che sappiamo, i ricattini delle Olgettine e tutto il resto, ancora con una buona dose di autorità carismatica. Ma da solo, senza una rete sul territorio, a quanto può arrivare? Tra il 12 e il 16%. Un po’ poco, direi”. E il Cerchio magico? “Non è immaginabile che la linea politica dei moderati italiani sia dettata da Maria Rosaria Rossi e Deborah Bergamini… o dall’avvocato Niccolò Ghedini, un ottimo penalista, ma che insomma…beh…” (Corriere, p. 8).


6. PAPI SILVIO E LA “ROBA” DI CASA
Affari&Finanza di Repubblica si occupa delle finanze di Arcore: “Fininvest, vendite di fine stagione e adesso la famiglia passa alla cassa. La corsa dei titoli del gruppo sull’onda del patto del Nazareno è finita. Le cessioni non mettono comunque in discussione il controllo degli asset più pregiati ma consentono di rimpinguare i dividendi che alimentano i patrimoni di Silvio Berlusconi e dei suoi figli” (p. 2).
silvio berlusconi e il fumo dalla testaSILVIO BERLUSCONI E IL FUMO DALLA TESTA


7. TOGHE ROTTE
Incerti se farsi asfaltare subito o rate, i magistrati italiani litigano sullo sciopero. “Responsabilità civile, i magistrati si spaccano e bocciano lo sciopero. Il presidente dell’Anm: rischiavamo di passare per una casta. Richiesta di incontro a Mattarella. La legge vicina al sì finale. Niente più filtro sui ricorsi, e il ‘travisamento del fatto e delle prove’ come colpa grave. Il segretario di Mi: ‘Prima le ferie, adesso questo, domani cosa ci aspetta?” (Repubblica, p. 13).


8. TRAGEDIA GRECA
E’ il momento degli impegni precisi per la Grecia di Tsipras. Repubblica: “Ecco il piano di Atene, addio promesse elettorali. Deregulation, riforma dello Stato e un’apertura ai privati. Il documento di sei pagine sarà consegnato oggi a Ue, Bce e Fmi. Forse l’unica misura umanitaria sarà il blocco della confisca delle case. Syriza aveva promesso salario minimo, luce gratis e assistenza per i più poveri” (p. 2). James Galbraith, figlio di John Kenneth e consulente di Varoufakis, ha partecipato alle trattative e dice a Repubblica: “Le lezioni sono due: la Germania detta legge, ma il suo potente governo è diviso e imprevedibile. Tutto questo è inquietante per il futuro dell’Europa” (p. 3).


9. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
VITTORIO EMANUELE DI SAVOIA CON IRMA CAPECE MINUTOLOVITTORIO EMANUELE DI SAVOIA CON IRMA CAPECE MINUTOLO
Conti italiani sempre sotto esame,a Bruxelles. Corriere: “Pagelle Ue anticipate per Francia e Italia. Venerdì il supplemento d’esame alla manovra. Il nodo del debito. Padoan: avanti sulla cessione di Poste e Fs. Con i nuovi margini europei Roma (con Parigi) rischia di meno, ma la Commissione valuta nuovi rilievi” (p. 15).


10. BANCHE IMPOPOLARI
Il Corriere Economia infierisce sulle Popolari: “I sei vizi da togliersi in fretta. Dal voto capitario al valore delle azioni che viene determinato solamente con una perizia di parte.Un sistema che ne gli anni si è dimostrato incapace di rinnovarsi, nascondendosi dietro la mutualità. Il paradosso del valore delle aziende, con le non quotate che valgono multipli delle banche più grandi e solide” (p. 4).  


henry john woodcockHENRY JOHN WOODCOCK
11. AGENZIA MASTIKAZZI
“Nozze Popolari: Marostica con Alto Adige” (Stampa, p. 17). Qualcosa si muove!


12. ULTIME DA UN POST PAESE
Bella storia edificante sul Giornale: “Per colpa di Woodcock la Repubblica paga il ‘re’. A Vittorio Emanuele di Savoia, prosciolto da tutte le accuse, è stato riconosciuto un risarcimento di 40mila euro per i sette giorni in cella. L’inchiesta su squillo e tangenti è un altro flop del pm. Il difensore: ‘Il principe sconvolto per quello che gli hanno fatto alcuni magistrati” (p. 6). Ma quanto ci costa Woodcock?







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