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CLAUDIA GALANTI SIRENETTA IN VACANZA, LE CRITICHE SUL WEB: "HAI BISOGNO DI SOLDI? VAI A LAVORARE!"

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Claudia Galanti sirenetta in vacanza, le critiche sul web: "Hai bisogno di soldi? Vai a lavorare!"

SARDEGNA – Claudia Galanti sta trascorrendo l’estate in Sardegna e non manca come suo solito di postare qualche immagine dal suo account Instagram per rimanere in contatto con i suoi fan. La showgirl ed ex isolana per due edizioni ha condiviso diverse immagini che la vedono in bikini mentre si rilassa in barca o al sole in Sardegna, spesso in compagnia dei figli.  Ai numerosi commenti di stima e complimenti per la forma fisica però si aggiungono parecchie critiche per le sue prolungate ferie, dato che, sottolineano gli internauti “Eri andata all’Isola perché avevi bisogno di soldi… Vai a lavorare!”.

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http://leggo.it/gossip/news/claudia_galanti_critiche_sul_web-1888851.html

IL MERCATO NON SI FIDA DEL PIANO DI SALVATAGGIO DI MPS, TEME CHE ANCHE GLI ALTRI ISTITUTI SIANO ''INFETTATI'' DAI CREDITI "MARCI".

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1. IN BARBA AI PROCLAMI DI VITTORIA DI RENZI, LE BANCHE ITALIANE SONO SOTTO ATTACCO
2. IL MERCATO NON SI FIDA DEL PIANO DI SALVATAGGIO DI MPS, TEME CHE ANCHE GLI ALTRI ISTITUTI SIANO ''INFETTATI'' DAI CREDITI "MARCI". L'UNICA VIA DI USCITA E' IL BAIL-IN, OVVERO COSTRINGERE AZIONISTI, OBBLIGAZIONISTI E RISPARMIATORI A PERDERE I PROPRI RISPARMI
3. DOPO IL TRACOLLO DI IERI DI UNICREDIT CHE DOVRÀ AFFRONTARE UNA MASSICCIA RICAPITALIZZAZIONE, TRA 5 E 8 MILIARDI (A PICCO ANCHE INTESA SANPAOLO CHE PURE È RISULTATA TRA LE MIGLIORI BANCHE D'EUROPA AGLI STRESS TEST), QUESTA MATTINA PEGGIORA ANCORA PIAZZA AFFARI: SONO STATE SOSPESE UNICREDIT, MPS, UBI BANCA, SAIPEM E FCA


PIAZZA AFFARIPIAZZA AFFARI
BORSA: MILANO PEGGIORA (-1,6%), SOSPESE MPS, UNICREDIT
(ANSA) 
- Peggiora ancora Piazza Affari dopo le prime contrattazioni. L'indice Ftse Mib cede l'1,57% mentre sono state sospese Unicredit, Mps, Ubi Banca, Saipem e Fca. Soffre ancora una volta il comparto bancario mentre le vendite colpiscono tutto il listino.

1 - BANCHE A PICCO IN BORSA I NOSTRI RISPARMI SOTTO ATTACCO
Cinzia Meoni per “il Giornale”

MPSMPS
Banche italiane sotto scacco e, con loro, i risparmi degli italiani. L'esito tutto sommato positivo degli stress test, pubblicati venerdì sera a mercato chiuso, non è bastato a sostenere i titoli in Borsa appesantita anche dai dati macroeconomici in arrivo dagli Stati Uniti con il rallentamento dell' Ism, l'indice che misura l'attività del sistema manifatturiero.

Il mercato, dopo l'ennesimo piano di salvataggio sistemico di Mps, teme il contagio, ovvero che anche le banche più solide, chiamate ad accollarsi il peso dei buchi di bilancio altrui, prima o poi siano «infettate». A quel punto, l'unica via di risalita passerebbe dalla strada del bail-in ovvero coinvolgendo azionisti, obbligazionisti e risparmiatori. Uno scenario estremo, ma che diventa terreno fertile per la speculazione, anche internazionale, che da mesi tiene in scacco gli istituti di credito.

mpsMPS
Piazza Affari, dopo un avvio positivo, è stata così travolta dalle vendite sui bancari. A salvarsi, tra le big, è stata solo Monte Paschi, peraltro protetta dal divieto di vendite allo scoperto da parte della Consob. La tempesta ha invece travolto Unicredit (-9,4% a 1,9 euro) per cui l' Eba, l' Authority che ha curato gli stress, ha calcolato una solidità patrimoniale del 7,1% nel caso l' Europa cadesse in una profonda recessione.
RENZI PIAZZA AFFARIRENZI PIAZZA AFFARI

BANCA CARIGEBANCA CARIGE
Abbastanza per dare maggiore forza al timore della Borsa che Unicredit dovrà affrontare una massiccia ricapitalizzazione, secondo alcuni analisti tra 5 e 8 miliardi. A picco anche Banco Popolare (-5% a 2,39 euro), Ubi (-6,2% a 2,5 euiro), Carige (-6,8% a 0,31 euro), Popolare Milano (-6,2% a 0,4 euro), Bper (-5,6% a 3,4 euro) e Credem (-2,65% a 5,52 euro). E non è stata risparmiata Intesa Sanpaolo (-3,5% a 1,9 euro) che pure, con un indice Cet1 al 10,2% calcolato nelle peggiori ipotesi di recessione, è risultata tra le migliori banche d' Europa agli stress test.

«Il mercato intravede un rischio sistemico del settore bancario» sostiene un esperto del settore che preferisce l'anonimato, secondo cui «il timore è quello che dalle banche più solide a livello patrimoniale, siano drenate risorse a sostegno dei salvataggi di sistema, allargando quindi la portata del contagio».
banco popolareBANCO POPOLARE

«I problemi delle banche italiane sono essenzialmente due: la redditività sempre più ardua da ottenere in questo scenario di mercato con tassi rasoterra e la colossale massa di sofferenze che sommerge il settore», sostiene Stefano Gianti di Swissquote. In effetti, le banche italiane pur avendo registrato dati patrimoniali buoni, sono vittime del virus dei deteriorati: «Un terzo circa dei non performing loan europei pesa sulle banche italiane e rimane, oggi, un problema insoluto», aggiunge Gianti.

padoan renziPADOAN RENZI
Il futuro delle banche italiane deve quindi passare da un graduale smaltimento delle sofferenze. E non solo da soluzioni dettate dall' emergenza come è avvenuto per Mps. Se è vero che il sistema sta salvando Rocca Salimbeni, garantendo la futura ricapitalizzazione da 5 miliardi e concorrendo a rilevare parte delle sofferenze del Monte al 33% del nominale, non è affatto detto che una simile e costosa soluzione possa essere replicata in futuro per altre situazioni che lo richiedessero. Insomma il salvataggio di Mps ha aperto la strada a una voragine di dubbi.
logo intesa san paoloLOGO INTESA SAN PAOLO

Senza considerare che anche l'esito della maxi-ricapitalizzazione di Mps non è così scontato. «Permangono incertezze sulle modalità della cartolarizzazione (delle sofferenze ndr)» commenta Luca Comi di Icbi. Non solo. Per l' analista l' aumento di capitale del Monte potrebbe risolversi con molto inoptato e quindi con il conseguente rischio di un elevato accollo da parte delle banche del consorzio di garanzia. Le quali probabilmente proporranno una struttura dell' aumento iper-diluitiva, così da assicurarsi un prezzo di sottoscrizione molto basso.

2 - CURARE LA POLMONITE CON L' ASPIRINA
Nicola Porro per “il Giornale”

matteo renzi padoanMATTEO RENZI PADOAN
Ieri le banche hanno ripreso a soffrire, eccome, in Borsa. Anche quelle, come Intesa, che sono state giudicate dai controlli europei (stress test) tra le più solide al mondo. Ciò avviene, per di più, all'indomani delle roboanti dichiarazioni di Matteo Renzi sul salvataggio del Monte dei Paschi di Siena, la grande malata. I mercati hanno ripreso a non fidarsi più dell'Italia. Passare uno stress test conta poco: i rischi che ci riserva il futuro, come i cigni neri, non sono prevedibili da un modello statistico-matematico. Sono imprevedibili. Certo, essere bocciati a un test vuol dire essere messi male, già oggi.

Questi famigerati stress test sono dunque un termometro che misura la temperatura oggi, ma non la forza dei nostri anticorpi, come pretendono di fare. E allora cosa sta succedendo? Semplice: nessuno si fida del salvataggio di Mps. Le sue azioni, ieri, hanno tenuto solo perché si tratta di un titolo che non si può vendere allo scoperto, e la cui capitalizzazione è talmente ridotta (20 volte meno di Intesa) che i suoi movimenti sono determinati da pochi scambi.
UNICREDITUNICREDIT

Eppure, tutti dicono che Jp Morgan e Atlante hanno salvato la banca senese? Col cavolo. In un mondo, si veda Mediaset-Vivendi, in cui si stracciano persino i contratti firmati, qualcuno si fida forse del fatto che la banca d' affari americana tra sei mesi porti a Siena i cinque miliardi promessi, posto che non ha firmato alcuna garanzia vincolante?

jp morganJP MORGAN
Ci possiamo, al massimo, sperare. Non siamo in un mercato che vive di speranze; in sei mesi, il mondo cambia. Pensate che Jp Morgan abbia qualche obbligo morale con Renzi? Pazzi, se lo credete. Mps non è ancora al sicuro e quindi non è scongiurato il rischio sistemico per le nostre banche. Anche quelle che godono di migliore forma.

C'era un'alternativa? Certo. Invece di mettere in piedi questo cervellotico piano di salvataggio di cui nessuno si fida (che, nota Luigi Zingales, peraltro prevede aiuti di Stato) si sarebbe dovuto tagliare la testa all'orso, quello che tira giù i mercati borsistici: già che c'eravamo, fare un vero e proprio salvataggio di Stato.

LUIGI ZINGALESLUIGI ZINGALES
Certo a Bruxelles ci vorrebbe un politico, non un degnissimo economista come Padoan, che non può certo rompere con le tecnocrazie da cui proviene e dalle quali ritornerà. Il rischio è che come dieci anni fa abbiamo sottovalutato la condizione delle nostre banche non ricapitalizzandole, mentre tutti gli Stati lo facevano, anche oggi commettiamo lo stesso errore di presunzione: ci ostiniamo a curare una polmonite con l' aspirina.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/barba-proclami-vittoria-renzi-banche-italiane-sono-sotto-129831.htm

TOH, ORA VIENE A GALLA TUTTO IL MARCIO DELLE BANCHE - ARRESTATO L'EX AD DI VENETO BANCA, VINCENZO CONSOLI

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TOH, ORA VIENE A GALLA TUTTO IL MARCIO DELLE BANCHE - ARRESTATO L'EX AD DI VENETO BANCA, VINCENZO CONSOLI - I REATI CONTESTATI SONO AGGIOTAGGIO ED OSTACOLO ALLA VIGILANZA - LA FINANZA STA COMPIENDO NUMEROSE PERQUISIZIONI - SEQUESTRO PER DECINE DI MILIONI DI EURO A PERSONE LEGATE A VENETO BANCA


VINCENZO CONSOLIVINCENZO CONSOLI
(ANSA) - La Guardia di Finanza ha arrestato l'ex ad di Veneto Banca, Vincenzo Consoli, e sta compiendo numerose perquisizioni oltre ad un sequestro preventivo per decine di milioni di euro nei confronti di persone legate alla stessa banca Veneto. I provvedimenti, eseguiti da un centinaio di finanzieri, sono stati emessi dalla procura di Roma. I reati contestati sono aggiotaggio ed ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Il periodo al centro dell'indagine e il 2013/2014.
VINCENZO CONSOLIVINCENZO CONSOLI

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/toh-ora-viene-galla-tutto-marcio-banche-arrestato-ex-ad-129838.htm

ROMA CAPUT MONNEZZA - LA RAGGI ATTACCA L’AMA E FA MURO SULLA MURARO

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ROMA CAPUT MONNEZZA - LA RAGGI ATTACCA L’AMA E FA MURO SULLA MURARO - PER L'ASSESSORA LA GRANA DEL DOPPIO INCARICO PER L’AZIENDA BIOMAN CHE HA RICEVUTO 39 MLN DAL COMUNE - IL SENATORE FORZISTA GIRO SOSPETTA “DIMISSIONI IMMINENTI” DELLA MURARO - -


VIRGINIA RAGGI E PAOLA MURAROVIRGINIA RAGGI E PAOLA MURARO
Anna Maria Greco per “Il Giornale”

All' assemblea capitolina la neo-sindaca Virginia Raggi parla dei suoi programmi per la scuola e i trasporti, la cultura, la digitalizzazione e il ripristino della legalità. Ma sa bene che è sui rifiuti traboccanti dai cassonetti che i romani l' aspettano alla prima prova.
 
E mentre scorrono veloci i giorni che la separano dal termine del 20 agosto, dato all' Ama per ripulire la Capitale, si ritrova sotto attacco dalle opposizioni, Pd in testa, per l' assessora all' Ambiente accusata di conflitto d' interesse.
RIFIUTI ROMARIFIUTI ROMA

Non solo i 12 anni di consulenze di Paola Muraro, compensati dall' Ama con un milione di euro, ma anche il doppio incarico tra il 2010 e il 2012 per l' azienda Bioman, vincitrice di appalti da 39 milioni di euro proprio in Ama. Solita storia di controllore e controllato riassunti nella stessa persona.
 
RAGGIRAGGI
Sembra, però, che neppure l' ultima denuncia incrini la fiducia della sindaca Cinque Stelle per il membro della sua giunta. Lei, la Muraro, replica sul blog di Beppe Grillo: «I vecchi partiti tremano. Molte falsità sono state scritte sul mio conto. Non ho nessun conflitto di interessi: lavorare in qualità di consulente è legittimo. Pianificano un vero e proprio golpe dei rifiuti».
 
ROMA RIFIUTI 1ROMA RIFIUTI 1
La Raggi, a Palazzo Senatorio non entra nel merito, ma attacca duramente l' Ama e la gestione del presidente Daniele Fortini che oggi, alla vigilia delle annunciate dimissioni, sarà ascoltato dalla Commissione parlamentare sulle Ecomafie anche sul caso Muraro. Non una semplice consulente, sottolinea lui, ma una quasi dirigente, con «inquietanti responsabilità soggettive». In programma audizioni di Raggi e Muraro.
 
RAGGI DE VITORAGGI DE VITO
L' immondizia, dunque, rischia di travolgere al debutto la prima cittadina grillina. Lei punta il dito contro l' Ama, costosa, inefficiente, disorganizzata: oltre 600 milioni di euro di debiti, 250 milioni annui di extracosti e 165 viaggi di tir al giorno per esportare la raccolta differenziata. Altro che «logica integrata del ciclo vero e proprio». Dopo la chiusura della discarica di Malagrotta, ma anche prima, l' azienda dei rifiuti «incautamente non si è dotata delle infrastrutture impiantistiche necessarie, offrendo opportunità a gruppi privati e ad Acea spa di inserirsi nel settore». Di fatto, dice la Raggi, Ama è stata «relegata» ad attività di raccolta, trasporto e scarico in discarica, «con enormi costi di dotazione per contenitori, veicoli e mezzi». Compito svolto male, malissimo.
 
DANIELE FORTINI 2DANIELE FORTINI 2
Ora, per la sindaca, Roma Capitale deve riorganizzarla, «riappropriarsi del ruolo di indirizzo operativo e di vigilanza del socio di maggioranza al 51% e ricondurre Acea Spa a servizio della città». I romani, promette, saranno incentivati anche con tariffe vantaggiose e con premi per i Municipi più virtuosi, la raccolta differenziata sarà «spinta».

La sindaca illustra i suoi progetti, che il suo sconfitto antagonista dem Roberto Giachetti bolla come «vuoti» e intanto si assiste allo scontro tra il capogruppo del Pd Michela Di Biase e il presidente dell' aula Marcello De Vito (M5S), che non concede il j' accuse alla Muraro.
 
RAGGI ROMARAGGI ROMA
«I conflitti di interesse dell' assessore aumentano - sbotta Andrea Romano del Pd - Cosa aspetta ancora il sindaco Raggi per ammettere di avere sbagliato con la Muraro, il cui profilo è sempre più imbarazzante, e accompagnarla immediatamente alla porta?».

Il gruppo di Fdi in Campidoglio annuncia una mozione di sfiducia all' assessora e un' interrogazione parlamentare al ministro dell' Ambiente Gian Luca Galletti; il senatore di Fi Francesco Giro sospetta dimissioni «imminenti» e sollecita per coerenza i consiglieri M5S a firmare la mozione, Stefano Fassina di SI sottolinea la «poca credibilità» della Muraro. «Paradossali» gli attacchi Pd, nota il socialista Donato Robilotta, quando l' ex sindaco Marino «attacca Zingaretti, addossando alla Regione la responsabilità dell' emergenza rifiuti, come ha già fatto Fortini».
PAOLA MURAROPAOLA MURARORAGGI RIFIUTI ROMARAGGI RIFIUTI ROMA



http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/roma-caput-monnezza-raggi-attacca-ama-fa-muro-muraro-129832.htm

TRIPOLI E TRIBOLI - LE BRIGATE STRACCIONE DEL GOVERNO LIBICO HANNO DOVUTO CHIUDERE AIUTO AGLI USA PER COMBATTERE ISIS

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TRIPOLI E TRIBOLI - LE BRIGATE STRACCIONE DEL GOVERNO LIBICO HANNO DOVUTO CHIUDERE AIUTO AGLI USA PER COMBATTERE ISIS - IL PENTAGONO CONFERMA I PRIMI BOMBARDAMENTI MA NON CI SONO TRUPPE A TERRA - IL CALIFFATO SCHIERA 6 MILA UOMINI, SOPRATTUTTO TUNISINI, SIRIANI, IRACHENI, AFGHANI, ALCUNI EX GHEDDAFIANI LIBICI DESIDEROSI DI VENDETTA



Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

ISIS IN LIBIAISIS IN LIBIA
Alla fine sono dovuti arrivare gli americani. Le brigate di Misurata e Tripoli non ce l'hanno fatta con le loro sole forze a sconfiggere i jihadisti di Isis asserragliati nella loro roccaforte a Sirte. Nel 2011 erano stati soprattutto i francesi a garantire la fine di Gheddafi, poi linciato alle periferie della città. E oggi continua la serie di interventi stranieri a fianco delle milizie figlie della «rivoluzione assistita». Una mossa, che come già le precedenti, può rivelarsi un boomerang in questo Paese diviso in centinaia di frazioni pronte a cambiare bandiera e partito alla prima incognita.

hillary libia isisHILLARY LIBIA ISIS
Ma intanto andiamo a vedere cosa capita sul terreno. Ieri è stato da Tripoli lo stesso premier sostenuto dall' Onu, Fayez Serraj, ad annunciare l'inizio dei bombardamenti americani. La notizia ha ricevuto conferma immediata dal Pentagono. «Il primo raid è stato condotto contro una località specifica di Sirte, causando gravi perdite ai nemici», ha detto Serraj, aggiungendo comunque che non ci sono truppe straniere sul terreno per «non violare la nostra sovranità nazionale». Da Washington dichiarano che seguiranno altri raid.

ISIS IN LIBIAISIS IN LIBIA
Va comunque chiarito che ormai da tempo un piccolo nucleo di teste di cuoio americane e inglesi sono presenti a Misurata per fornire sostanzialmente intelligence raccolta via droni e consigli tattici. «Le truppe anglo-americane non hanno compiti di combattimento a Sirte», ci dicevano poche settimane fa i responsabili delle milizie di Misurata.

Due capi milizia che ieri sera si trovavano a Sirte confermano al Corriere per telefono satellitare che i raid americani sono stati «abbastanza limitati» e sembra si siano concentrati sui palazzi di Ouagadougou, il poderoso centro congressi voluto a suo tempo da Gheddafi quale luogo di incontro e simbolo della cooperazione tra la sua Libia e Africa.

BOMBARDAMENTI IN LIBIABOMBARDAMENTI IN LIBIA
Pare così giunto l' ultimo capitolo del lungo assedio di Isis a Sirte. Un anno fa sembrava che da qui il Califfato potesse crescere e conquistare l' intero Paese. Tra i suoi oltre 6.000 jihadisti si contavano soprattutto giovani tunisini (circa 3.000), siriani, iracheni, afghani, alcuni ex gheddafiani libici desiderosi di rivalsa, ma anche nigeriani, sudanesi, uomini legati a Boko Haram.

khalifa haftarKHALIFA HAFTAR
La loro forza deriva soprattutto dalle debolezze libiche, riassunte nelle divisioni interne, dalle mille milizie litigiose, sospettose e in lotta tra loro per il controllo del petrolio. In marzo pareva addirittura che Isis potesse conquistare Bengasi verso est e lambire Misurata a ovest.

Nelle sue mani stava cadendo anche il lucroso traffico dei migranti verso le coste italiane. La svolta è avvenuta il 12 maggio, quando Serraj è riuscito a unire alcune milizie di Tripoli con la maggioranza di quelle molto più forti a Misurata. In poche settimane hanno costretto Isis a ritirarsi per oltre 200 chilometri di deserto. Un mese fa l' ala libica del Califfato era data per spacciata.
libia divisione cirenaica tripolitania fezzanLIBIA DIVISIONE CIRENAICA TRIPOLITANIA FEZZAN

«Ancora pochi giorni ed è finita», ci dicevano dalle prime linee. Serraj sperava allora di poter unire alle sue forze quelle di Khalifa Haftar, il generale che funge da ministro della Difesa per il governo di Tobruk (che non riconosce Serraj), e Ibrahim al Jadran, che comanda i gruppi armati di guardia agli impianti petroliferi e terminali tra Brega, Ajdabiya, Ras Lanuf e i giacimenti nel deserto della Cirenaica. Quest' ultimo ha offerto di cooperare con Serraj, ma non Haftar, che è sostenuto dal governo francese, oltre che dall' Egitto e dagli Emirati. Intanto le milizie di Misurata si stavano dissanguando. I loro morti sono ormai 350, i feriti oltre 2.000.

LIBIALIBIA
Sconosciuto il numero dei caduti di Isis. Certo è che questa è una guerra senza prigionieri. I jihadisti si fanno saltare in aria quando si sentono perduti. Hanno perso il controllo del porto di Sirte e della costa. Un paio di volte alcuni di loro hanno provato a fuggire via mare su gommoni, ma sono stati colpiti dai guardiacoste di Tripoli.

Al momento controllano ancora circa cinque chilometri quadrati nel centro della città, tra cui l' ospedale e la zona dello Ouagadougou, che è dotato di un vasto dedalo di sotterranei in cemento armato. Ma hanno minato ogni palazzo, ogni via, ogni scantinato. I loro cecchini sparano e scappano tra le macerie. Gli assedianti sono stanchi di perdere uomini. Ora sperano che i bombardamenti americani aiutino a velocizzare la fine dei combattimenti.


http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/tripoli-triboli-brigate-straccione-governo-libico-hanno-dovuto-129833.htm

IL PD TIENE FAMIGLIA

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IL PD TIENE FAMIGLIA - IL FRATELLO DELLA BOSCHI, DOPO BANCA ETRURIA, VA A LAVORARE ALLO STUDIO LEGALE DELL’EX FIDANZATO DELLA SORELLA. E CHI E'? BONIFAZI, TESORIERE PD! CON LORO ANCHE UN ASSESSORE DELLA GIUNTA NARDELLA – L'IMPONIBILE FISCALE DI BONIFAZI QUADRUPLICATO DOPO L'INGRESSO IN POLITICA. E ORA IL SUO STUDIO HA APERTO A MILANO E ROMA, DOPO FIRENZE



Maria Elena Boschi, dopo la spiaggia un bel giro in bicicletta per le vie di Marina di Pietrasanta con il fratello Emanuele (da Oggi)MARIA ELENA BOSCHI, DOPO LA SPIAGGIA UN BEL GIRO IN BICICLETTA PER LE VIE DI MARINA DI PIETRASANTA CON IL FRATELLO EMANUELE (DA OGGI)


Cosa c’è di male a lavorare nello studio dell’ex cognato? Per di più portando l’esperienza di gestione dei costi di una banca, come Banca Etruria? E se l’ex cognato è anche tesoriere del Pd, il cui imponibile fiscale è più che quadruplicato dal momento dell’elezione? E se nello studio lavora anche un assessore del Comune di Firenze? E se la sorella è ministro della Repubblica?

“Il Fatto” dà un nome a tutti i protagonisti di quella che sembra un romanzo d’appendice della clientela politica. Chi va a lavorare nello studio dell’ex cognato è Emanuele Boschi, fratello di Maria Etruria, e figlio del vice presidente di BancaEtruria, Pierluigi. Casualmente, Emanuele – fresco di laurea – è stato assunto dall’istituto di Arezzo quale “cost manager” della banca.

maria elena boschi francesco bonifazi a formenteraMARIA ELENA BOSCHI FRANCESCO BONIFAZI A FORMENTERA
L’ex cognato è quel Francesco Bonifazi, ex fidanzato di Maria Elena, tesoriere del Pd, e dal 2009 titolare di uno studio di avvocati tributaristi dalle parti di Firenze. Si chiama “Bl”. Lo ha aperto con Federico Lovandina che, casualmente, ha svolto pratica legale – ricorda sempre “Il Fatto” – nello studio Tombari di Firenze: lo stesso della Boschi.

Ora in quello studio lavora anche Emanuele. E lo studio potrebbe essere rinominato in “Blb”. E non è il solo. Il quotidiano di Travaglio ha scoperto che fra i professionisti impiegati c’è anche Federico Gianassi, assessore della giunta di Firenze, guidata dal fedelissimo di Renzi, Dario Nardella.

FEDERICO GIANASSIFEDERICO GIANASSI
Guarda caso, le attività svolte dallo studio di Bonifazi si sovrappongono alle deleghe di Gianassi. Una pura casualità. Così come è una pura casualità che il reddito di Bonifazi sia passato da 61 mila a 260 mila euro dal 2013 ad oggi. Casualmente. La sua ex fidanzata – nel frattempo – è diventata penta-ministro della Repubblica (regge 5 dicasteri).
nardella boschiNARDELLA BOSCHI
E sempre per casualità – rivela “Il Fatto” - lo studio Bonifazi, oltre alla sede storica di via delle Mantellate 9 a Firenze, ha aperto sedi di anche a Milano e Roma. Giorgio Strehler scriveva: Le Mantellare so’ delle sore, ma a Roma so’ soltanto celle scure…
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/pd-tiene-famiglia-fratello-boschi-dopo-banca-etruria-va-129866.htm

LA PORNOSTAR CANDY CHARMS VOLA A TEHERAN PER RIFARSI IL NASO: ‘IN IRAN SONO I MIGLIORI DEL MONDO'

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TURISMO PLASTICO - LA PORNOSTAR CANDY CHARMS VOLA A TEHERAN PER RIFARSI IL NASO: ‘IN IRAN SONO I MIGLIORI DEL MONDO' - POI MOSTRA SODDISFATTA IL RISULTATO SU INSTAGRAM E SCATENA UN PUTIFERIO: OLTRE 40 MILA COMMENTI INCAZZATI CONTRO LE AUTORITÀ PER AVERLA FATTA ENTRARE



candy charmsCANDY CHARMS
Candy Charms è una star del porno britannica che la scorsa settimana ha attirato l’ira degli iraniani dopo aver visitato il paese mediorientale. L’attrice si è recata a Teheran per sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica al naso e poi ha esibito soddisfatta i risultati su Instagram. Spiega nei commenti che i chirurgi estetici iraniani sono i migliori del mondo e per questo ha organizzato un viaggio nel paese.
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Tra le varie foto, in una indossa un hijab come segno di rispetto ai costumi del luogo. Scrive: “La mia narice era un po’ storta e qui sono i migliori del mondo. Adesso il mio naso è perfetto. Teheran mi è piaciuta tantissimo, la gente è cordiale e generosa. Sono molto contenta di tutto il viaggio. La gente è incredibile”.
candy charms 2CANDY CHARMS 2

Nonostante le buone intenzioni del suo messaggio, si sono generate risposte e commenti da parte degli abitanti del paese. Molti hanno manifestato apertamente sdegno e risentimento per la sua visita, accusando le autorità di aver permesso che una pornostar entrasse nel paese. Si è generata una polemica enorme e oltre 40 mila sono i commenti seguiti alle foto. Tra questi: "Quella puttana è entrata nel mio paese?”, oppure “se vi sedete davanti a lei in treno, non avrete bisogno dell’airbag”.
candy charms 7CANDY CHARMS 7candy charms 6CANDY CHARMS 6candy charms 3CANDY CHARMS 3




http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/turismo-plastico-pornostar-candy-charms-vola-teheran-rifarsi-129873.htm

Morta a Pisa donna aggredita e bruciata

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Aveva ustioni su 90% del corpo, arrestato presunto aggressore


L'arresto di Pasquale Russo - Foto Degli Innocenti

L'arresto di Pasquale Russo




E' morta stamani poco dopo le 6 la donna aggredita ieri e data alle fiamme dopo essere stata cosparsa di liquido infiammabile. Lo si è appreso dall'Azienda ospedaliera universitaria pisana. Vania Vannucchi, 46 anni, era stata ricoverata ieri al centro ustionati dell'ospedale Cisanello di Pisa con ustioni estese e profonde sul 90% del corpo, dopo l'aggressione subita a Lucca. Il presunto aggressore, Pasquale Russo, anche lui 46enne, è stato arrestato.
In un attimo i suoi abiti hanno preso fuoco: ora Vania Vannucchi, un'operatrice sanitaria dell'ospedale di Pisa che in passato ha lavorato in quello di Lucca, ha riportato subito ustioni estese e profonde sul 90% del corpo ed è stata ricoverata in gravissime condizioni. L'uomo accusato di averla aggredita e di averle versato addosso del liquido infiammabile per poi darle fuoco, Pasquale Russo, anche lui 46enne, addetto di una cooperativa di servizi per l'ospedale lucchese, è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio: continua a negare ogni responsabilità nell'accaduto, ma avrebbe un'ustione a un braccio. Ma soprattutto Vania, mentre alcuni colleghi la soccorrevano cercando di spengere le fiamme con secchi d'acqua, ha trovato la forza di dire "E' stato Pasquale...". E' stata la stessa donna, dunque, ad indirizzare le indagini degli uomini della questura di Lucca che dopo poco hanno rintracciato Pasquale Russo non lontano dai padiglioni del Campo di Marte. Portato in questura l'uomo ha negato ogni addebito, ma dopo essere stato ascoltato è stato arrestato. L'udienza di convalida nelle ore successive. I due si conoscevano proprio perchè avevano lavorato insieme all'ospedale di Lucca. Una delle ipotesi seguite è che Russo avesse avuto una relazione con la donna, da tempo separata dal marito. I rapporti si sarebbero però rarefatti in seguito, forse una vera e propria rottura, e questo potrebbe essere stato all'origine del gesto. Tutto è accaduto verso le 13, nella zona dell'obitorio dell'ex ospedale Campo di Marte di Lucca. Non è chiaro se i due si fossero dati appuntamento o se l'aggressore abbia atteso Vania che era giunta a bordo della sua auto. La donna sarebbe stata affrontata dal suo aggressore appena scesa dalla sua auto, una Fiat 500 e, dopo un alterco, le avrebbe subito gettato addosso il liquido infiammabile e poi avrebbe appiccato il fuoco. Alla donna non sarebbe rimasto altro da fare che buttarsi a terra in preda alle fiamme. Così è stata trovata dai primi soccorritori, arrivati con secchi di acqua, prima ancora dei vigili del fuoco. Sul posto subito gli agenti delle volanti della questura di Lucca. "Abbiamo sentito urlare - racconta un testimone - siamo corsi e abbiamo visto la signora a pancia in giù, ormai avvolta dalle fiamme". "Per favore avvertite i miei familiari, chiamate il mio babbo...", ha chiesto la donna, dicono ancora i primi soccorritori, prima di fare il nome di colui che sarebbe l'autore del gesto. Vania è rimasta lucida durante i soccorsi e, mentre la trasportavano al centro grandi ustionati di Pisa, è riuscita anche a parlare al telefono con l'ex marito che lavora a Firenze. Le sue condizioni sono state subito definite "estremamente critiche" dai medici. Non ce l'ha fatta.

Donald De Oliveira
Presunto aggressore? Presunto?! Aggressore?? Chiamiamolo col suo vero nome ASSASSINO, i termini ennesima testa di cazzo, finocchietto, bamboccione, misogino, fanno parte della terminologia con la quale definire questi qua che tutto sono tranne che uomini. Vania Vannucchi, 46 anni, che numeretto aveva nella lista da aggiornare? Avanti, mettetevi in fila e prendete il numeretto che tanto qui nessuno alza un dito.http://www.ansa.it/.../femminicidio-58-donne-uccise-da...
Mi piaceRispondi448 min
Olindo Gelindo ·
e conoscere la nazionalità del presunto aggressore? Questa richesta era stata cancellata 10 minuti fa. Bravi!
Paolo Zambon
Si chiama Pasquale Russo, più italiano di così. Ormai l'uomo italiano ha il cervello in pappa.
Mi piaceRispondi134 min
Russo Mena ·
Badate non sono una sua parente....A morte ma prima consegnarlo alla folla.....
Mi piaceRispondi128 min
Achille Pelide Acheo
quando si importano culture aliene che fanno della sottomissione e del disprezzo della donna la loro ragione di esistere, quando diventa quasi normale andare in giro con un machete o sfigurare con l'acido una donna solo perche' non cede al tuo corteggiamento o bruciare una figlia solo perche' va in giro "vestita come un'italiana" , si alza di fatto l'asticella della violenza. I femminicidi in italia ci sono sempre stati ma di donne bruciate io non ne ricordo e questa purtroppo e' una ndelle conseguenze della indifferenziata che stiamo facendo
Hans Schmidt ·
Aggressore itagliota, cosa non capisci in qeusta frase? Il razzismo è diventato una psicosi per voi oramai.....
Mi piaceRispondi12 min
Miguel Zen
ma che uomini sono questi?? ma che razza di menti malate.....forse ha una certa influenza l effetto emulazione..non riesco a capacitarmi che si possa arrivare a tanto ...questo assassino è nato nel 1970 non possiamo nemmeno accusare la questione generazionale di giovani incapaci a superare un no...questo è di un altra generazione...mah non mi capacito proprio...a volte le mie convinzioni contro la pena di morte vacillano
Piermarco Rosa
lasciate questo maiale alla folla..legato e nudo possibilmente..
Massimo Violante ·
bruciatelo vivo ! Ma a fuoco lento, deve durare almeno 1 settimana !!

(ANSA)

ISIS, UCCISO 22ENNE CHE COMBATTEVA I JIHADISTI: L'ANNUNCIO CHOC DEL PADRE SU FACEBOOK

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Isis, ucciso 22enne che combatteva i Jihadisti: l'annuncio choc del padre su Facebook

L'annuncio del papà. Un volontario britannico fra le truppe curde, il 22enne Dean Carl Evans, è rimasto ucciso nel corso di un combattimento contro le forze dell'Isis in Siria.


I would like to say a massive big thank you to all my freinds and family who sent there condolence for the loss of my son he would have been very proud and would have regarded you all as his brothers and sisters,thank you again

Ne dà notizia il padre del giovane sul suo profilo Facebook ripreso dai media del Regno Unito. Evans era uno dei tanti stranieri arruolati nell'unità internazionale che lotta contro il cosiddetto Stato islamico.



Stando alla ricostruzione dei fatti, è stato ucciso il 21 luglio nel corso di una offensiva delle forze anti-Isis per riconquistare la città di Manbij. Le forze curde in un comunicato lo hanno definito come un «martire» che aveva uno spirito rivoluzionario e tenace.

http://leggo.it/news/esteri/isis_ucciso_dean_carl_evans_combatteva_jihadisti-1890992.html

VENETO BANCA ELARGIVA PRESTITI AGLI AMICI, COSTRUTTORI E IMMOBILIARISTI, SENZA TROPPE VERIFICHE

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PIÙ CHE UNA BANCA, UN FEUDO - VENETO BANCA ELARGIVA PRESTITI AGLI AMICI, COSTRUTTORI E IMMOBILIARISTI, SENZA TROPPE VERIFICHE - TRA I VIP CHE HANNO PRESO SOLDI CI SONO CALTAGIRONE BELLAVISTA, VITTORIO CASALE, MARCO DE BENEDETTI E GIANPIERO SAMORÌ MA ANCHE DENIS VERDINI E GIANCARLO GALAN


Ilaria Sacchettoni e Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
Veneto BancaVENETO BANCA

Una banca gestita come un feudo. Un amministratore delegato che, con la sua «presenza egemonica», accentrava «il potere decisionale e direttivo» nelle proprie mani ritagliandosi un ruolo «di assoluto predominio» rispetto al resto del board.

I PRESTITI SENZA GARANZIA
Francesco Bellavista CaltagironeFRANCESCO BELLAVISTA CALTAGIRONE
Veneto Banca era già compromessa nel 2013, due anni prima dell' immissione sul mercato di una nuova tranche di azioni dal valore drogato: fra le patologie diagnosticate dagli ispettori di Bankitalia spiccano - assieme all'«inefficacia dell'azione di controllo del collegio sindacale» - le carenze nelle procedure di concessione del credito «caratterizzato da elevata rischiosità nonché da eccessiva concentrazione dei finanziamenti in un unico settore quello edile/immobiliare».

Vuol dire che i prestiti venivano concessi agli amici, soprattutto costruttori e immobiliaristi, senza troppe verifiche, spesso senza il minimo approfondimento. E quando arrivava il fallimento, andava a fondo anche il valore patrimoniale dell' istituto.

VITTORIO CASALEVITTORIO CASALE
Sono proprio i funzionari di Bankitalia a segnalare che tra i clienti «incagliati» c'è la «Pia Acqua Marcia» di Francesco Caltagirone Bellavista che, coinvolto nel crac della società titolare del porto turistico di Fiumicino, sarà arrestato a marzo 2013. Il suo gruppo, esposto con Veneto Banca per 50 milioni di euro, non ha però subito declassamenti: invece di inserirlo nell' elenco degli indesiderati il vertice dell' Istituto lo ha lasciato galleggiare fra i clienti affidabili. È la «strategia dell' opacità»: per evitare che emerga la realtà sulle maggiori perdite rispetto a quelle contabilizzate, i vertici trascurano anche di aggiornare il loro elenco dei clienti inaffidabili.
giampiero samorìGIAMPIERO SAMORÌ

MOGLI E FIGLI BENEFICIATI
Accade anche con l' immobiliarista Vittorio Casale e la sua «Operae srl» arrestato per il crac della «Hotel Dolomiti srl» titolare del famosissimo albergo Cortina D' Ampezzo esposto per ben 78 milioni di euro con l' istituto. Gli ispettori rilevano anche «il frequente rilascio di linee di credito» a mogli e figli dei consiglieri di amministrazione «talvolta in violazione del testo unico delle banche».

Così al figlio di Luigi Terzoli viene concessa un' apertura di credito pari a un milione e 600 mila euro. In realtà la lista dei beneficiati è molto più ampia: Giuseppe Stefanel, Gianfranco Zoppas, Marco De Benedetti e Gianpiero Samorì ma anche Denis Verdini e Giancarlo Galan. Questo il passato ma il presente?
GIANCARLO GALANGIANCARLO GALAN

Secondo la gip Passamonti non c'è spazio per formulare un giudizio di discontinuità: «Anche la recente, mutata composizione del cda non consente di ritenere esclusi i ravvisati profili di rischiosità, soprattutto in ragione del sopravvenuto ingresso nell' organo deliberativo di alcune persone che risultano rappresentativi di due realtà associative hanno saldato gli interessi di svariati azionisti come Giovanni Schiavon e Matteo Cavalcante rispettivamente a capo di "Azionisti Veneto Banca" e "per Veneto Banca"».


http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/pi-che-banca-feudo-veneto-banca-elargiva-prestiti-amici-129909.htm

SIENA, IL GOVERNO SCHERZA COL FUOCO – SE FALLISCE L'OPERAZIONE JP MORGAN-MEDIOBANCA, E' PRONTO L'INTERVENTO PUBBLICO CHE SCATTEREBBE SOLO A DICEMBRE (QUANDO LA BANCA SARA’ EVAPORATA)

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SIENA, IL GOVERNO SCHERZA COL FUOCO – SE FALLISCE L'OPERAZIONE JP MORGAN-MEDIOBANCA, E' PRONTO L'INTERVENTO PUBBLICO CHE SCATTEREBBE SOLO A DICEMBRE (QUANDO LA BANCA SARA’ EVAPORATA) – LA TAGLIOLA POTREBBE ESSERE PREVISTA SOLO I GRANDI INVESTITORI (DA QUI, LA FUGA DAL TITOLO)


Alberto D’Argenio per “La Repubblica

L' operazione di mercato per salvare Mps potrebbe non bastare. Almeno questo è il timore di una parte dell' esecutivo italiano.
MPS RENZI PADOANMPS RENZI PADOAN

Tanto che alcuni tecnici governativi che lavorano in raccordo tra Palazzo Chigi e il Tesoro temono che alla fine Roma debba ricorrere a quello scudo pubblico da erigere per decreto che dieci giorni fa, nelle ore bollenti in cui si apprestava il salvataggio della banca più antica del mondo, Matteo Renzi ha deciso di togliere dal tavolo.

Una decisione politica quella del premier, ma le cui fondamenta nei prossimi mesi potrebbero vacillare. E c'è un problema di tempi che potrebbe complicare il dialogo tra tecnica e politica.
 
matteo renzi padoanMATTEO RENZI PADOAN
Al momento il governo ha deciso di lanciare il piano di mercato per ricapitalizzare Mps, escludendo l' iniezione di soldi pubblici. Se però il salvataggio di Stato si rendesse necessario, dovrebbe arrivare entro dicembre.

Questo prevedono le regole europee e Bruxelles, stando ai contatti che si susseguono da settimane, su questo punto non intende fare sconti allungando i tempi. Il perché è semplice: gli stress test europei del 29 luglio hanno certificato che Mps resta solvibile e pertanto può intervenire la deroga al bail in che salverebbe i correntisti della banca di Siena dalla risoluzione. Deroga che scatta grazie alle circostanze eccezionali invocate dal governo dopo la Brexit e riconosciute da Bruxelles grazie all' articolo 32,4 della direttiva sul bail in.
 
RENZI PADOANRENZI PADOAN
Nei negoziati con la Ue il governo ha anche ottenuto che in caso di ricapitalizzazione pubblica, sempre in deroga alle tagliole Ue, gli obbligazionisti subordinati verrebbero in qualche modo tutelati, mentre avrebbero meno copertura gli investitori istituzionali.

Ma gli stress test certificano che Mps è solvibile fino al 31 dicembre 2016, per questo se si aspettasse gennaio per l' eventuale salvataggio pubblico scatterebbe il bail in e dunque pagherebbero tutti, anche i correntisti al di sopra dei 100mila euro. E qui scatta il dilemma per il governo.

fabio gallia claudio costamagna piercarlo padoanFABIO GALLIA CLAUDIO COSTAMAGNA PIERCARLO PADOAN
Per ora si va avanti con il piano di mercato, che però diventerà operativo solo in autunno, a novembre. Se andasse male, e in diversi ambienti governativi questo dubbio c'è, allora ci sarebbe tempo per passare al piano B senza incappare nel bail in?

Se Mps non riuscisse a trovare sul mercato 5 miliardi mentre altri istituti (come Unicredit) a loro volta rastrelleranno soldi per rinforzarsi, cosa succederà? Al ministero dell' Economia sono consapevoli che a gennaio si chiuderà la finestra per evitare di far pagare ad azionisti e correntisti il conto del salvataggio e stanno studiando i tempi limite entro cui tecnicamente si può far scattare il piano B senza sforare i tempi.
PADOAN VISCO GUZZETTI PATUELLIPADOAN VISCO GUZZETTI PATUELLI

Un esercizio per ora teorico, visto che tutti al governo lavorano sul piano di mercato, ma che in futuro potrebbe condizionare scelte politiche.




http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/siena-governo-scherza-col-fuoco-se-fallisce-operazione-jp-129910.htm

ALL’OSPEDALE DI PIETRA LIGURE SONO STATI SCOPERTI PIÙ DI CENTO CASI DI DONNE CHE PER RIFARSI LE TETTE GRATIS FINGEVANO DI AVERE IL CANCRO

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CHE TETTE DI CAZZO - ALL’OSPEDALE DI PIETRA LIGURE SONO STATI SCOPERTI PIÙ DI CENTO CASI DI DONNE CHE PER RIFARSI LE TETTE GRATIS FINGEVANO DI AVERE IL CANCRO - I MEDICI TAROCCAVANO LE CARTELLE CLINICHE E IN CAMBIO DI FAVORI OPERAVANO SUBITO E SENZA FAR PAGARE - OTTO INDAGATI PER TRUFFA E PECULATO, TUTTE DENUNCIATE LE PAZIENTI - DANNO ERARIALE DI 600 MILA EURO


Alessia Pedrielli per “Libero Quotidiano”

le tette grosse sono state simbolo di fertilitaLE TETTE GROSSE SONO STATE SIMBOLO DI FERTILITA
Fingevano di avere un tumore per rifarsi il seno senza pagare un euro. I decolleté troppo abbondanti tornavano a misura, a quelli piccoli venivano aggiunte le protesi e persino quelli cadenti, dopo il passaggio sotto i ferri, ritrovavano la forma giusta. Tutto a spese del sistema sanitario nazionale e grazie a cartelle mediche truccate, nelle quali comparivano, all' improvviso diagnosi infauste, anche di carcinomi mammari maligni, che se fossero stati reali avrebbero messo a repentaglio la vita delle pazienti, invece sanissime.

Sono più di cento i casi sospetti al centro dell' inchiesta «operazione plastica» che ha coinvolto i medici dell' Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Tanti ritocchi ai balconcini delle signore, quasi tutte benestanti, ma anche qualche naso storto, tornato dritto con operazioni per nulla urgenti, ma finite, pure quelle, a carico della mutua.

martina la tedesca che vuole le tette piu grandi del mondo 9MARTINA LA TEDESCA CHE VUOLE LE TETTE PIU GRANDI DEL MONDO 9
Otto, ad oggi, i medici coinvolti nell' indagine, seguita anche dalla Guardia di Finanza di Savona: si tratta di chirurghi professionisti, dipendenti dell' ospedale, indagati per truffa, falso e peculato, mentre il danno erariale stimato supera i 600 mila euro. Tanto sarebbe costato, nel tempo, l' uso delle sale operatorie pubbliche, dei materiali e l' impiego dei medici, pagati con le nostre tasse e utilizzati per interventi di chirurgia estetica, non necessari. Insieme ai chirurghi, anche i pazienti sono stati denunciati per concorso in truffa, visto che difficilmente avrebbero potuto non conoscere esattamente il proprio stato di salute.

martina la tedesca che vuole le tette piu grandi del mondo 5MARTINA LA TEDESCA CHE VUOLE LE TETTE PIU GRANDI DEL MONDO 5
Secondo gli inquirenti, in pratica, funzionava così: le pazienti, quasi tutte donne tra i 40 e i 50 anni, sanissime e facoltose, si accordavano con i chirurghi dell' ospedale per ottenere gratis l' operazione estetica che in una clinica privata sarebbe costata qualche migliaio di euro.

Per farle entrare in sala operatoria il professionista certificava in cartella la presenza di tumori o altre patologie, senza preoccuparsi di aggiungere le analisi necessarie al referto e senza che nessuna delle pazienti avesse nulla a che ridire nel farsi diagnosticare, per finta, malattie anche gravissime. Anzi, a quanto pare, le operate si sdebitavano poi con qualche piccolo favore elargito, direttamente o attraverso le famiglie influenti, ai chirurghi conniventi. Un sistema consolidato, che andava avanti da tempo e che, a quanto pare, veniva messo in atto alla luce del sole.
martina la tedesca che vuole le tette piu grandi del mondo 21MARTINA LA TEDESCA CHE VUOLE LE TETTE PIU GRANDI DEL MONDO 21

L' inchiesta, infatti, era partita diversi mesi fa, dalle segnalazioni ripetute di pazienti, realmente ammalati, che avevano raccontato di aver assistito ad evidenti privilegi e favoritismi. Alle denunce dei ricoverati si erano aggiunte, poi, quelle di alcuni dipendenti del nosocomio che confermavano la presenza di corsie preferenziali per i pazienti "Vip".

Per verificare la situazione gli agenti si sono finti normali cittadini in attesa nei corridoi del reparto coinvolti e le cartelle cliniche dei casi sospetti sono state sequestrate: tutte sono accomunate dall' apparizione improvvisa di disturbi, gravi e gravissimi, ma non supportati da analisi o indagini diagnostiche approfondite o pregresse, che ne testimoniassero l' esistenza.
TETTETETTE

Tutti malanni, secondo l' accusa, apparsi all' improvviso e poco credibili: come la difficoltà a respirare che rende necessaria un' aggiustatina al naso, o il peso eccessivo del seno che provoca dolori alla schiena, fino a protesi difettose da sostituire con urgenza o alle vere e proprie diagnosi di tumori, dove non c' erano.















http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/che-tette-cazzo-all-ospedale-pietra-ligure-sono-stati-scoperti-pi-129914.htm

LA GUERRA DEI RIFIUTI FA TREMARE LA RAGGI

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LA GUERRA DEI RIFIUTI FA TREMARE LA RAGGI - IL PRESIDENTE DIMISSIONARIO DI AMA, DANIELE FORTINI, ACCUSA LA MURARO: "UN'INCHIESTA FORSE LA RIGUARDA, SI LAMENTAVA PERCHÉ ANDAVO IN PROCURA" - L’ASSESSORA FINORA DIFESA DAL M5S POTREBBE ESSERE SENTITA DAI PM: DI FRONTE AD UN AVVISO DI GARANZIA COSA SUCCEDERA'?


RAGGI MURARORAGGI MURARO
Ernesto Menicucci e Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”

La guerra dei dossier, i passi della Procura, le riunioni febbrili del direttorio romano di M5S, il nodo delle nomine all' Ama, l' azienda dei rifiuti.
 
Probabilmente, dopo aver vinto le elezioni in maniera trionfale, Virginia Raggi non si aspettava un' estate così torrida. Il caso dell' assessora all' Ambiente Paola Muraro tiene banco e ogni giorno si arricchisce di nuovi particolari.
 
Muraro, infatti, a breve potrebbe essere convocata alla Procura ed ascoltata come persona informata sui fatti dai magistrati che indagano sul tritovagliatore di Rocca Cencia. I pm stanno passando al setaccio costi e procedure seguite per lo smaltimento dei rifiuti nell' impianto del consorzio Colari, la società di Manlio Cerroni, per quarant' anni monopolista dei rifiuti romani e proprietario della discarica di Malagrotta, chiusa nel 2013.

RIFIUTI ROMARIFIUTI ROMA
Secondo Alessio Palladino, legale della Muraro e dei Cinque Stelle, «l' assessora non risulta indagata, come invece vorrebbe far credere il presidente di Ama Daniele Fortini nella sua intervista al Corriere . Lo invito ad astenersi da dichiarazioni lesive della reputazione della mia assistita, in ordine alle quali preannuncio azioni legali». In realtà l' assessora ha nominato suo difensore di fiducia Salvatore Sciullo, penalista storico all' Ama che, al processo di Mafia Capitale, assiste Giovanni Fiscon e Giovanna Anelli. Sciullo conferma: «Non abbiamo ricevuto nulla, ma siamo pronti a consegnare il dossier ai magistrati».
 
RIFIUTI ROMARIFIUTI ROMA
Che l' assessora sia indagata oppure no è dirimente per i Cinque Stelle: la Muraro, finora, è stata difesa a spada tratta, ma di fronte ad un avviso di garanzia il quadro potrebbe cambiare. Muraro, intanto, potrebbe essere costretta a spiegare a piazzale Clodio il suo ruolo da consulente in Ama e le mail mandate ai vertici. In un' intervista a Il Fatto , la Muraro ha detto di non essersi rivolta alla Procura «per un obbligo contrattuale di riservatezza» con l' Ama. Altro punto, la rivelazione di Fortini: «Muraro disse a due operatori: Fortini non ci piace perché va troppo in Procura».
 
VIRGINIA RAGGI E PAOLA MURAROVIRGINIA RAGGI E PAOLA MURARORIFIUTI ROMARIFIUTI ROMA
Tra l' Ama (domani l' assemblea dei soci rinnova del management: «Abbiamo un manager esterno», dice Muraro) e l' assessora i ferri sono cortissimi. Le opposizioni insistono: «C'è un ultima consulenza da 60 mila euro fino al 30 giugno 2016», dice Fabrizio Ghera, FdI. Fortini attacca: «Perché - dice ad Agorà - la Muraro non andò in Procura se era a conoscenza di truffe? Perché andò con la sindaca Raggi a Rocca Cencia? Perché c'è un' inchiesta che potrebbe riguardarla». E ancora: «È in atto un golpe per togliere di mezzo chi in Ama crea ostacolo a disegni che sono molto evidenti. Fu Cerroni a dirci: "Siete degli illusi, tanto vi cacciano"».

DANIELE FORTINIDANIELE FORTINI
E il ruolo della sindaca Raggi? «Penso che sia estranea e che in qualche caso sia stata manipolata». In serata, Fortini va in Ecomafie. Il manager parla «da pubblico ufficiale», scherza sui suoi compensi («79 mila euro lordi l' anno, per 55 ore settimanali: va di moda, ma vi risparmio il costo orario», dice riferendosi alla Muraro), espone la necessità di superare i Tmb per arrivare agli eco-distretti, di «individuare una discarica di stoccaggio entro settembre», dice che «il Comune rischia un condizionamento esterno».
 

Poi insiste: «Non è stata Ama a far diventare Cerroni "Il supremo": questo cda ne ha contrastato il dominio con ogni mezzo. Muraro, invece, mi ha intimato di usare il tritovagliatore di Colari a Rocca Cencia e tutti hanno visto che mi sono opposto».

Esiste il rischio di infiltrazioni criminali? Fortini cita il caso della società «Pmr, coinvolta nell' inchiesta anti-ndrangheta Alchemia, che entra in Ama con affidamenti diretti nel 2010 e non esce fino al 2015». Ultimo, i condizionamenti di Ama: «Alcuni miei report riservati sono finite in altre mani».
RIFIUTI ROMARIFIUTI ROMADANIELE FORTINI 2DANIELE FORTINI 2

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/guerra-rifiuti-fa-tremare-raggi-presidente-dimissionario-129905.htm

Sciacca, il fuoriprogramma della regina. Rania di Giordania in coda per il gelato

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Sciacca, il fuoriprogramma della regina. Rania di Giordania in coda per il gelato

Sciacca, il fuoriprogramma della regina. Rania di Giordania in coda per il gelato

Sciacca, il fuoriprogramma della regina. Rania di Giordania in coda per il gelato

Sciacca, il fuoriprogramma della regina. Rania di Giordania in coda per il gelato

Sciacca, il fuoriprogramma della regina. Rania di Giordania in coda per il gelato

Sciacca, il fuoriprogramma della regina. Rania di Giordania in coda per il gelato

In una Sciacca blindatissima per il Google camp, la regina Rania di Giordania ha regalato un fuori programma, tra gli applausi dei cittadini. E' andata, a fine cena, a mangiare una coppetta di gelato alla fragola al Piper Cafè. "Ci ha detto che tornerà", racconta il titolare Accursio Puccio. La regina ha regalato sorrisi e selfies (giorgio ruta)


http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/08/03/foto/sciacca_il_fuoriprogramma_della_principessa_e_rania_va_a_mangiare_il_gelato-145279352/1/?ref=fbplpa#7

Intercettazioni informatiche saranno più difficili di quelle ambientali. L’allarme del Movimento 5 Stelle sulla stretta

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Intercettazioni informatiche saranno più difficili di quelle ambientali. L’allarme del Movimento 5 Stelle sulla stretta

Fatti salvi i reati di mafia e terrorismo le intercettazioni - che prevedono l’uso del Trojan, il programma-virus che se inserito nel telefonino o nel pc consente di spiare anche attraverso le immagini - saranno "consentite soltanto qualora ivi si stia svolgendo l'attività criminosa". Inoltre non saranno divulgabili - la pena prevista è 4 anni - e sarà un decreto ministeriale a decidere gli strumenti per poterle eseguire

ELISABETTA GREGORACI, IL DECOLLETÈ È ESPLOSIVO: MA IL COSTUME DI SOTTO STUPISCE I FAN

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Elisabetta Gregoraci, il decolletè è esplosivo: ma il costume di sotto stupisce i fan

Elisabetta Gregoraci ha un fisico perfetto e sui social si mostra in pose da diva. Durante l'ultima vacanza ha pubblicato sul profilo Instagram una foto in cui sembra appartenere a un'epoca passata. 



Non è solo la scelta del bianco e nero a trasmettere lo stile retrò, ma anche il "mutandone" al posto del consueto bikini. Il decolletè è esplosivo ma sembra che Lady Briatore sotto si sia coperta troppo. 

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Caminante, no hay camino, se hace camino al andar (Antonio Machado) @sundek_official 

http://leggo.it/gossip/news/elisabetta_gregoraci_seno_esplosivo_mutandone_retro_instagram-1890408.html

ERDOGAN FRIGNA SULL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI BOLOGNA CHE RIGUARDA IL FIGLIO BILAL

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ERDOGAN FRIGNA SULL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI BOLOGNA CHE RIGUARDA IL FIGLIO BILAL MA IL PRIMOGENITO DEL SULTANO E’ ACCUSATO DI AVER “PULITO” IN EMILIA I SOLDI DELLE MAZZETTE - E POTREBBERO ESSERCI ANCHE I PROVENTI DEL PETROLIO DELL’ISIS - LA PISTA DEL TRAFFICO ILLEGALE DI GREGGIO VENDUTO DAI TERRORISTI


BILAL ERDOGANBILAL ERDOGAN
Giuseppe Baldessarro per “la Repubblica”

C'è l' ombra dei soldi del petrolio dell'Is nell'inchiesta per riciclaggio che la Procura di Bologna sta conducendo da mesi e che ha come protagonista Bilal Erdogan, figlio del presidente Recep Tayyip. Diverse centinaia di milioni euro che potrebbero essere finiti su conti esteri riconducibili alla famiglia del leader turco.

Sumeyye Erdogan Bilal ErdoganSUMEYYE ERDOGAN BILAL ERDOGAN
Per ora si tratta solo di una pista, dettata dalla denuncia di Mosca, che a inizio anno accusò Erdogan di commerciare con i terroristi, acquistando da loro 200 mila barili al giorno, attraverso uno dei figli a capo di una delle compagnie petrolifere nazionali e il genero ministro dell' Energia. Una tesi sempre respinta da Ankara, ma che fa il paio con le quattro pagine dattiloscritte che a ottobre scorso sono partite da Parigi per raggiungere Bologna, dove era domiciliato Bilal, ufficialmente per motivi di studio.

recep e bilal erdogan con la sorella sumeyyeRECEP E BILAL ERDOGAN CON LA SORELLA SUMEYYE
Un documento da cui è partita l' indagine emiliana nei confronti del rampollo di casa Erdogan e che porta in calce la firma di Murat Hakan Uzan, noto imprenditore turco da anni esule in Francia. È il dossier italiano che è alla base dei guai giudiziari di Bilal Erdogan. Una vera e propria denuncia partita da Parigi nell' ottobre 2015, che invita la magistratura bolognese a verificare un possibile giro di riciclaggio. Secondo il grande accusatore di Erdogan, nell' autunno dello scorso, l' erede del leader politico turco potrebbe essere arrivato a Bologna (ufficialmente per concludere un dottorato di ricerca alla Johns Hopkins University avviato nel 2006) per riciclare una montagna di denaro frutto di tangenti.

bilal erdogan foto diffusa da sputnik newsBILAL ERDOGAN FOTO DIFFUSA DA SPUTNIK NEWS
Uzan nell' esposto contro Bilal ricorda un' inchiesta del 2013, quando la magistratura turca puntò l' indice contro il governo islamista e il partito Akp di Erdogan. Un ciclone che fece affiorare una sorta di "Tangentopoli del Bosforo" e che avrebbe potuto travolgere partito e governo, oltre che Erdogan. Mazzette per un miliardo di dollari svaniti nel nulla. Quell' inchiesta, a dire di Uzan, sarebbe stata poi insabbiata con il trasferimento di tutti i magistrati e dei funzionari non assoggettati al leader.

Dei soldi finiti nei forzieri della famiglia del presidente si parlava in alcune intercettazioni: «Figlio, stanno facendo una grande operazione anticorruzione. Prendi tutto quello che c'è a casa, ok?». «Padre, che cosa posso avere io! I tuoi soldi sono al sicuro». Frasi che facevano riferimenti a 30 milioni di euro ancora da far scomparire e che Erdogan ha sempre bollato come false e funzionali ad un possibile colpo di Stato. Per Uzan, invece, Bilal potrebbe essere stato mandato in Italia per mettere al sicuro quel denaro e non solo.
BILAL ERDOGANBILAL ERDOGAN

Accuse su cui indagano i pm Antonella Scandellari e Manuela Cavallo, chiamate a verificare la veridicità di quanto affermato nella denuncia e, di conseguenza, impegnate a scovare eventuali conti segreti. Ma chi è Uzan? A spiegarlo è lui stesso nell' esposto. «È membro della famiglia Uzan, al quale appartenevano fino a pochi anni fa numerose aziende che operavano in Turchia e nel Bosforo, per lo più nel settore energetico, dei media, delle costruzioni e delle telecomunicazioni». Un impero di 278 società con 40 mila addetti.

bilal erdogan a tavola con islamisti filo isis secondo i media russiBILAL ERDOGAN A TAVOLA CON ISLAMISTI FILO ISIS SECONDO I MEDIA RUSSI
Degli Uzan erano il primo canale televisivo privato, alcuni quotidiani, la società di telecomunicazioni "Telsim" e la compagnia energetica "Cukurova Electric" e "Kepez Electric". Le disgrazie di Uzan hanno inizio quando, nel 2002, il fratello Cem decide di fondare un partito in contrapposizione di quello di Erdogan. Il "Genc Parti", "Partito della Gioventù". Una forza politica che alle elezioni di quell' anno riuscì a incassare il 7,3%. Da quel momento, sempre secondo l' accusatore di Erdogan, nei suoi confronti sarebbe partita la rappresaglia che ha portato al sequestro di tutte le sue aziende e che lo avrebbe costretto alla fuga in Francia.

La Guardia di Finanza ha già passato allo scanner 6 conti correnti italiani riferibili a Bilal e avrebbe avviato 4 rogatorie internazionali. Al momento non sarebbe affiorata alcuna anomalia, e non pare neppure plausibile una richieste di arresto. I magistrati tuttavia vogliono andare fino in fondo. Per questo hanno chiesto una proroga di indagine per altri 6 mesi. Bilal e la sua famiglia hanno lasciato Bologna a marzo ufficialmente per «ragioni di sicurezza».


http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/erdogan-frigna-sull-inchiesta-procura-bologna-che-riguarda-129903.htm

EQUITALIA: APPROVATO DECRETO ENTI LOCALI, CHE PREVEDE RIAMMISSIONE PER CONTRIBUENTI DECADUTI DALLA RATEAZIONE

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equitalia

AG.RF.MP.(03.07.2016)
“riverflash” – Ecco una buona notizia per i contribuenti, decaduti dalla rateazione dei debiti fiscali: ieri infatti, e’ stato approvato in via definitiva dal Senato, il decreto legge Enti Locali, in virtu’ del quale, tutti coloro che non sono stati in grado di rispettare le scadenze delle rateazioni, concordate con Equitalia, possono essere “riammessi”, fino ad un massimo di “ulteriori” 72 rate mensili. Come fare? Basta presentare una richiesta, entro 60 giorni, dalla data di entrata in vigore del provvedimento. E la novita’ piu’ importante e’ quella relativa al fatto che, la dilazione, che oggi era stabilita fino a 50.000 euro,  aumenta fino a 60.000 euro di debito.





http://www.riverflash.it/wordpress/?p=77901

Scoperto un mosaico di 2.400 anni fa, il messaggio degli antichi greci: “Siate allegri, godetevi la vita” [FOTO]

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Un team di archeologi ha scoperto nei giorni scorsi nella Turchia meridionale un antichissimo mosaico risalente all’epoca greca, datato al III° secolo a. C. quindi a 2.400 anni fa. Tutto è iniziato grazie ai lavori per realizzare la nuova funivia di Antiochia, antichissima città della Turchia meridionale, al confine con la Siria sulle rive del fiume Oronte, nell’estremità orientale del mar Mediterraneo. Antiochia oggi conta 350 mila abitanti ma in passato è stata una delle più grandi metropoli, fortemente influenzata prima dalla civiltà egizia e poi da quella ellenistica, in cui divenne una super potenza tra le più importanti del mondo sia dal punto di vista militare che economico e commerciale.
Fu poi distrutta dal terremoto del 525 d.C. e quando, dopo 15 anni, venne conquistata dai persiani, iniziò un lento declino che ne ridimensionò l’importanza.
Ancora oggi, però, è uno dei luoghi più importanti per gli archeologi di tutto il mondo. Nei giorni scorsi l’ennesima straordinaria scoperta. Un bellissimo mosaico greco risalente a 2.400 anni fa secondo l’archeologo del Museo Archeologico di Hatay Demet Kara. Nel mosaico si può osservare uno scheletro adagiato all’indietro con un boccale in mano e a fianco una brocca di vino e una pagnotta di pane. Intorno alla figura una scritta in greco antico che recita: “Siate felici, godetevi la vita”.
Gli esperti ritengono che il mosaico potesse decorare il pavimento di una sala da pranzo di un’abitazione di una famiglia nobile nel cuore di Antiochia. Sarebbe una copia più pregiata e raffinata dell’opera “Lo Scheletro Spericolato“, già nota perchè scoperta da tempo in un’altra versione nell’area vesuviana seppur meno recente. Anzi. Probabilmente quella partenopea era proprio una copia di questo mosaico che potrebbe essere l’originale storico.

http://www.meteoweb.eu/foto/scoperto-un-mosaico-di-2-400-anni-fa-il-messaggio-gli-antichi-greci-siate-allegri-godetevi-la-vita-foto/id/677475/#3






GIORGIO E GIOVANNI MUOIONO NELL'AUTO FINITA NEL FIUME: "TORNAVANO DALLE NOZZE" -FOTO

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TIRANA - Due ragazzi italiani hanno perso la vita in un incidente stradale ieri mattina all'alba in Albania, insieme ad altre due persone di nazionalità albanese. Le vittime italiane sono Giorgio De Serio, 25 anni di Bari, eGiovanni Sanguedolce, nato nel 1980 ad Andria. 

Secondo i media locali, il giovane barese aveva una fidanzata albanese - anche lei morta nell'incidente - con la quale era andato a un matrimonio lunedì sera, insieme a Sanguedolce e a una quarta persona. Alle 4 del mattino dopo, probabilmente di ritorno dalle nozze, la loro auto è uscita dalla carreggiata mentre viaggiava su una strada non asfaltata, finendo in un corso d'acqua profondo tre metri, nella zona di Velipoje vicino a Scutari, località balneare a circa 100 km a nord di Tirana.





Giorgio De Serio, morti in un incidente in Albania
La mamma di De Serio è già arrivata a Tirana.


Dott Giorgio De Serio
Lunedì
😎😎
 


http://leggo.it/news/esteri/giorgio_de_serio_giovanni_sanguedolce_morti_incidente_tirana_albania-1892821.html
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